Le 10 salite che decideranno La Vuelta 2023: dettagli e altimetrie

Nicola Checcarelli
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Le 10 salite che decideranno La Vuelta 2023: dettagli e altimetrie

Nicola Checcarelli
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Mancano pochi giorni al via de La Vuelta 2023, che si annuncia come una delle più belle di sempre, sia per il parterre di campioni al via, sia per il percorso duro e spettacolare.

A sfidarsi per la maglia rossa, infatti, ci saranno i vincitori degli ultimi tre Grandi Giri, ossia Evenepoel, Roglic e Vingegaard. Saranno loro i tre fari della corsa a tappe spagnola, senza però dimenticare Ajuso, Almeida, Mas, Bernal, Thomas, Bardet e Vlasov, che però, se tutto andrà in modo “normale”, sembrano essere destinati a lottare per il podio.

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Il podio de La Vuelta 2022, vinta da Evenepoel su Mas e Ayuso. Foto lavuelta.es - Charly Lopez

Il percorso, come ormai succede da anni, è caratterizzato da tappe brevi e nervose, con pochi chilometri a cronometro, ben 10 arrivi in salita e una lunghezza media di 150,1 km al giorno.
Le cronometro saranno solo 2: una cronosquadre di 14,6 km il primo giorno e una crono individuale di soli 25,8 km nella decima tappa.
La lotta per la maglia rossa, dunque, avverrà principalmente in montagna.

In questo articolo abbiamo individuato le 10 salite che decideranno La Vuelta 2023, alcune delle quali sono già piazzate nella prima settimana.

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Foto lavuelta.es

1 - Andorra Arinsal (lunedì 28 agosto)

I pretendenti alla maglia rossa dovranno scoprire le proprie carte già nella terza tappa, con arrivo in salita ad Arinsal. Non è un’ascesa semplice e chi è arrivato senza essere al 100% della condizione potrebbe pagare dazio.

Prima dell’ascesa conclusiva i corridori dovranno affrontare anche la lunga salita al Coll de Ordino (17,3 km al 7,7%), dove non ci aspettiamo attacchi, ma che contribuirà ad accumulare fatica nelle gambe.

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La salita verso Arinsal è lunga 8,3 km al 7,7%, cioè i numeri giusti per fare spettacolo e distacchi, visto che è dura, ma non proibitiva. I due chilometri più impegnativi sono il quinto e il sesto, con pendenza media di poco inferiore al 10%. Chi ne ha proverà lì…

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2 - Pico del Buitre (giovedì 31 agosto)

La tappa da Vall d’Uixò al Pico del Buitre sarà un’altra frazione decisiva collocata nel corso della prima settimana.

Il percorso è nervoso fin dai primi chilometri e potrebbe favorire le fughe da lontano, ma tutto si deciderà sull’ultima ascesa, dura e lunga. Tra l’altro si arriva a quota 2.000 metri e per qualcuno l’altitudine potrebbe rappresentare un fattore limitante.

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Il Pico del Buitre misura 10,9 chilometri con una pendenza media dell’8%, ma la media è “bugiarda”, poiché risente dei primi 2 chilometri piuttosto facili e di un tratto pianeggiante subito dopo metà ascesa.
Gli ultimi 5 chilometri sono tremendi, con una media intorno al 10% e punte al 15%.
In questa giornata vedremo i primi distacchi veri.

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3 - Xorret de Catí (sabato 2 settembre)

La fine della prima settimana sarà caratterizzata da un’altra tappa impegnativa e spettacolare, infarcita di sali scendi e caratterizzata dal muro finale di Xorret de Catí.

Una classica tappa da Vuelta, insomma, che sembra disegnata apposta per le caratteristiche di Primoz Roglic, ma anche Evenepoel ha più volte dimostrato di sapersi difendere bene su ascese così corte e dure.

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Parliamo di 3,9 km all’11,4% di media, con punte al 22%. L’arrivo non è in salita, ma dalla vetta mancheranno solo 3 km.
Non ci aspettiamo grandi distacchi, ma lo spettacolo non mancherà…

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4 - Alto de Caravaca de la Cruz (domenica 3 settembre)

Tappa molto simile a quella del giorno precedente, anche se altimetricamente meno impegnativa. L’ascesa finale all’alto de Caravaca de la Cruz è considerata di seconda categoria, ma potrebbe riservare sorprese, poiché presenta pendenze molto irregolari, dove non sarà facile trovare il ritmo.

Si tratta di 8,2 chilometri al 5,5%, ma come vedete dall’altimetria qui sotto, a tratti di discesa si alternano pendenze fino al 20%. Se qualche big deciderà di attaccarla forte, potrebbero esserci distacchi non banali.

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5 - Col du Tourmalet (venerdì 8 settembre)

La tredicesima tappa, insieme a quella dell’Angliru, si annuncia come una delle più dure e spettacolari de La Vuelta 2023.

Oltre 4.000 metri di dislivello racchiusi in “soli” 134,7 km, in cui i corridori dovranno affrontare 4 salite, praticamente senza respiro: il Puerto de Portalet, il Col d’Aubisque, il Col de Spandelles e il mitico Tourmalet.

Prima di analizzare l’ascesa finale vogliamo porre l’attenzione sulla penultima salita, cioè il Col de Spandelles, che misura 10,3 km con una pendenza media dell’8,3%. Per intenderci, è solo leggermente meno impegnativa di un Passo Giau. Qui difficilmente i big proveranno ad attaccare, ma se qualche squadra alzerà il ritmo, la fatica si farà sicuramente sentire salendo verso il Tourmalet.

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Il Tourmalet sarà affrontato da Luz-Saint-Sauveur, cioè il versante opposto di quello in cui Pogacar e Vingegaard si sono dati battaglia al Tour 2023.
Sono ben 18,9 km di salita con una pendenza media del 7,4%. I chilometri più duri sono proprio gli ultimi 6, con gli ultimi 2 sopra quota 2.000.

In vetta ci aspettiamo distacchi notevoli. La Vuelta non finirà qui, ma i giochi per la vittoria dopo questa tappa saranno ristretti a pochissimi corridori.

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6 e 7 - Puerto de Larrau e Puerto de Belagua (domenica 10 settembre)

Dopo le fatiche del Tourmalet i corridori dovranno affrontare un’altra tappa di montagna molto impegnativa, con 2 salite di categoria Especial e l’inedito arrivo in quota sul Puerto de Belagua.

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Prima della salita finale, però, tra le 10 salite che decideranno La Vuelta 2023 abbiamo inserito anche il Puerto de Larrau, un’ascesa durissima il cui valico è posizionato a soli 46 km dall’arrivo (molti dei quali in discesa o salita).

Si tratta di 14,9 km all’8%, ma come vedete dall’immagine qui in basso, la pendenza media è influenzata da un tratto di discesa posto quasi in vetta. Se analizziamo i primi 10 km la pendenza media è di poco inferiore al 10% e la massima tocca spesso il 15%. Se qualcuno vuol far saltare il banco ci piace immaginare che potrebbe provare l’impresa attaccando già qui.

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L’arrivo in salita al Puerto de Belagua non è proibitivo, ma proprio per questo, considerando la fatica accumulata nel corso della tappa (e dei giorni precedenti), chi avrà gambe per spingere il lungo rapporto potrebbe fare la differenza.

L’ascesa nel complesso misura 9,5 km, con una pendenza media del 6,3%. La parte più impegnativa è quella centrale, con 4 km chilometri intorno all’8%. E’ qui che bisognerà provare ad attaccare per poi cercare di incrementare l'eventuale vantaggio nei 3 chilometri finali, dove le pendenze sono più dolci. Sembra l’arrivo ideale per uno come Remco…

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8 - Bejes (martedì 12 settembre)

La frazione da Liencres Playa a Bejes è una “classica” tappa da Vuelta: breve, piatta, con arrivo strappagambe in salita dove conterà soprattutto l’esplosività.

Il muro di Bejes misura 4,8 km con una pendenza media dell’8,8%, ma con un profilo molto irregolare, che ne renderà ancora più difficile l’interpretazione. I chilometri più duri sono gli ultimi 2, con punte al 15%.

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9 - Alto de Angliru (mercoledì 13 settembre)

L’Alto de Angliru negli anni è diventato uno dei simboli de La Vuelta, un po’ come il Mortirolo o lo Zoncolan per il Giro.
L’arrivo in quota è posizionato al termine di una tappa molto breve (124,4 km), ma che prima della salita finale prevede altri due Gpm di prima categoria.

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La differenza, però, si farà sulle terribili pendenze che caratterizzano la seconda parte dell’Angliru. La salita, infatti, misura 12,4 km con una pendenza media del 9,8%, ma è nettamente divisa in due: i primi 5 km sono relativamente abbordabili, gli ultimi 7 sono da ribaltamento, con il nono chilometro che ha una media del 18%.

Ci aspettiamo tanto spettacolo, anche se su queste rampe le velocità saranno ridottissime e non è detto che i distacchi saranno così significativi. E’ facile che vedremo Roglic e Vingegaard ancora con il monocorona

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10 - Puerto de La Cruz de Linares (giovedì 14 settembre)

A quattro giorni dall’arrivo di Madrid i giochi dovrebbero essere fatti, ma la 18esima tappa da Pola de Allande a La Cruz de Linares potrebbe ancora sconvolgere la classifica.

Si tratta di una frazione dura, con ben 5 Gpm e un arrivo in quota inedito e impegnativo, da affrontare dopo le fatiche dell’Angliru. La crisi potrebbe essere dietro l’angolo, per chiunque.

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La tappa ha un disegno particolare, pensato per esaltare il pubblico sulla strada, visto che la salita finale de La Cruz de Linares dovrà essere affrontata due volte, nell’ambito di un breve circuito e non è da escludere che qualcuno proverà ad attaccare già sul primo passaggio, con valico posizionato a soli 25 km dall’arrivo.

La salita ha i numeri giusti per registrare prestazioni e distacchi importanti: 8,3 km all’8,6%, con punte al 16%. E’ un’altra tappa da segnare con il circoletto rosso, insieme a quella del Tourmalet e dell’Angliru.

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Per maggiori informazioni su La Vuelta 2023: lavuelta.es/en

Foto d'apertura Charly Lopez

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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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