Dai pre-ordini al “just in time”: 3T rivoluzionerà il mercato della bici?

Redazione BiciDaStrada.it
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Dai pre-ordini al “just in time”: 3T rivoluzionerà il mercato della bici?

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3T rivoluzionerà il mercato della bici?
E’ ancora presto per dirlo, ma ha annunciato una grossa novità in fatto di gestione degli ordini, che farà sicuramente felici molti dei suoi rivenditori.

Per i modelli Made in Italy 2024, infatti, i negozianti non dovranno necessariamente pre-ordinare le biciclette con largo anticipo, ma potranno semplicemente prenotare la capacità produttiva dello stabilimento, prendendo la decisione finale su quale modello, colore, taglia ricevere 6 settimane prima della consegna.

3T rivoluzionerà il mercato della bici

Per l’utente finale, tutto sommato, non cambia molto. Per i negozianti potrebbe trattarsi di una vera e propria svolta. E, si sa, se l’intero sistema funziona meglio, i vantaggi ricadono su tutti i soggetti coinvolti.

Il sistema dei pre-ordini, ormai da anni, sta mettendo in seria difficoltà una grossa fetta di rivenditori, provocando l’innalzamento dei magazzini, la riduzione del flusso di cassa e un aumento dell’esposizione bancaria. Tutti elementi che a lungo andare possono risultare letali, soprattutto in una fase di calo delle vendite come quella attuale. 

Perché è così complicato gestire i pre-ordini?
Cerchiamo di spiegare la cosa semplificando il più possibile (forse troppo).
La maggior parte dei grandi marchi chiede ai propri rivenditori dei programmi di acquisto, con pre-ordini da effettuare con uno, se non due, anni di anticipo. La flessibilità del pre-ordine dipende dalle aziende, ma spesso i programmi non sono modificabili.

E’ facile intuire che anche il negoziante più bravo e lungimirante difficilmente potrà “azzeccare” con esattezza il modello, il colore, l’allestimento e la taglia da vendere un anno dopo.
Spesso ci si trova con un cliente che vorrebbe esattamente la bici disponibile (o in arrivo) in negozio, ma di una taglia o di un colore diverso. Se va bene, il rivenditore la può ordinare e avere in tempi decenti, in modo da non perdere la vendita (ma senza ridurre il magazzino delle bici in stock). Se va male, quella bici non è più ordinabile e il cliente se l’andrà a cercare da un’altra parte…

Avere la possibilità di finalizzare l’ordine fino a 6 settimane prima della spedizione garantisce una maggiore flessibilità, dunque la possibilità di ridurre il magazzino e, con con tutta probabilità, anche i tempi di consegna per l’utente finale.

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“Questo è il grande vantaggio di aver riportato la produzione dei telai 3T di alta gamma in Italia e della nuova tecnologia filament winding + RTM (di cui abbiamo parlato QUI) - ha spiegato Gerard Vroomen, 3T Head of Design - Visto che immagazziniamo resine e materia prima direttamente in fabbrica, non ci interessa se il rivenditore decide all’ultimo momento di cambiare una Strada con una Racemax. Ci basterà cambiare il programma di avvolgimento, le bobine di filo e lo stampo”.

“Questo è il motivo per cui lo scorso novembre abbiamo investito in 3T - ha aggiunto Luca Mongodi, cofondatore di UTurn Investments, ora proprietaria della maggioranza dell’azienda - 3T sta cambiando il gioco dell'industria delle biciclette e siamo felici di poter accelerare questo cambiamento con il nostro investimento nella fabbrica di carbonio e nella linea di assemblaggio interne, che creano posti di lavoro sostenibili in Italia".

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Il nuovo programma di prenotazione degli slot di produzione di 3T al momento è valido esclusivamente per le bici made in Italy. Tutti i modelli 3T saranno disponibili nelle versioni “Italia” entro il quarto trimestre del 2023. La capacità produttiva disponibile per il 2024 è di 5.000 unità, ma è in rapida crescita.

Se con questa soluzione la bike industry potrebbe funzionare meglio, perché non viene applicata a tappeto anche dagli altri grandi brand?
Beh, le cose non sono così semplici.
Il just in time richiede di avere uno stabilimento produttivo di proprietà, di cui si può avere il pieno controllo, ma questo comporta spesso un aumento dei costi. Al momento 3T propone questa soluzione solo per i modelli made in Italy, che hanno prezzi molto elevati.
L'altra problematica riguarda i numeri. Senza mancare di rispetto a 3T, un conto è gestire qualche migliaio di telai l'anno, un conto è gestire numeri molto più ampi prodotti dai brand leader del mercato.

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La questione è complicata, ma è innegabile che la programmazione tramite i pre-ordini e le alte scorte di magazzino rappresentano un problema per i rivenditori e qualcosa in futuro dovrà cambiare. Non sappiamo se la soluzione di 3T sarà effettivamente sostenibile e risolutiva, ma intanto ha aperto una strada...

Foto d'apertura Niccolò Varanini

La produzione dei telai 3T Bike torna in Italia. E i primi 100 sono già in vendita

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