Migliorare la bici a costo zero (o quasi): 5 dettagli che fanno la differenza

Nicola Checcarelli
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Migliorare la bici a costo zero (o quasi): 5 dettagli che fanno la differenza

Nicola Checcarelli
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Nei nostri articoli parliamo spesso di nuovi telai, nuove ruote o nuovi componenti che permettono di migliorare l’esperienza in bicicletta. Sono prodotti più veloci, leggeri e comodi rispetto a quelli delle generazioni precedenti. Ma sono anche sempre più costosi e questo fa storcere la bocca a molti appassionati.

In questo articolo, invece, vogliamo parlare di alcuni piccoli (ma importanti) dettagli che permettono di migliorare la bici a costo zero, o quasi. Perché a volte banali disattenzioni o regolazioni sbagliate possono compromettere i vantaggi promessi dai materiali di ultima generazione, per i quali magari abbiamo spesso migliaia di euro…

1- Pressione delle gomme

La pressione delle gomme è senz’altro il più importante degli accorgimenti in grado di migliorare la bici senza spendere un euro.

Ne abbiamo parlato tante volte, ma continuiamo a insistere su questo argomento perché l’esperienza sul campo ci dice che sono ancora troppi gli appassionati che non gli danno la giusta importanza. Conosciamo persone che hanno comprato ruote da 2.000 euro, gomme da 80 euro l’una e poi controllano la pressione una volta ogni due settimane.
Ecco, se vi sentite chiamati in causa, sappiate che questo non è l’approccio giusto…

Utilizzare la corretta pressione delle gomme è sempre stato importante, ma lo è diventato ancor di più con i materiali di ultima generazione, in particolare con le ruote con canali interni più larghi e con le gomme di sezione più generosa. Oggi anche variazioni di 0,2-0,3 bar possono incidere in modo considerevole su comfort, scorrevolezza e feeling di guida.

pzero race tlr
Con i materiali moderni “sentire” la pressione col dito non va più bene. Pirelli, ad esempio, fornisce delle tabelle specifiche per ogni modello di gomma (qui sopra quello del P Zero Race TLR), che si trovano anche all’interno dei ogni confezione

Questo argomento richiederebbe una trattazione enciclopedica, ma per sintetizzare al massimo tenete presenti almeno i concetti qui sotto:

  • • non esiste una “giusta pressione” per tutti, poiché questa varia in base al peso dell’utente, all’attrezzatura (gomma+ruota), al tipo di utilizzo;
  • • l’errore che vediamo fare con maggiore frequenza è quello di gonfiare troppo, nella convinzione che così la bici sarà più performante. In questo modo, invece, si ottiene un mezzo più scomodo, più scorbutico e spesso anche meno scorrevole. Ovviamente anche gonfiare troppo poco non va bene;
  • controllate sempre le indicazioni fornite dai produttori, ma all’interno dei range di utilizzo consigliati, sperimentate, provate differenti impostazioni fino a trovare quella più adatta alle vostre esigenze;
  • • la pressione massima per le ruote con standard hookless è di 5 bar;
  • • a parità di sezione ogni modello di pneumatico si comporta in modo specifico e quindi può richiedere degli aggiustamenti di pressione rispetto allo pneumatico che utilizzavate in precedenza.

A proposito di pressione delle gomme, vi segnaliamo l’app Tire Pressure Guide di cui abbiamo parlato nell’articolo qui sotto. Non prendetela come oro colato, ma rappresenta un ottimo punto di partenza:

2- Inclinazione della sella

Una corretta impostazione in sella è indispensabile per migliorare la propria esperienza di guida, sia dal punto di vista della prestazione che del comfort. Per farlo, specie se non avete tanta esperienza, la cosa migliore è andare da un bravo biomeccanico, che ovviamente non sarà a costo zero, perché la professionalità si paga.

Detto questo, ci sono alcuni piccoli dettagli che possono essere verificati anche in autonomia. Uno di quelli a cui si presta meno attenzione è l’inclinazione della sella, che invece ha risvolti determinanti sul comfort e sulla dinamica di pedalata. 

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Andrebbe controllata periodicamente, ma sicuramente tutte le volte che si acquista una nuova bici o si monta (o ci si fa montare) una nuova sella.

L’inclinazione della sella deve sempre tenere conto della morfologia e della posizione in bici del ciclista, ma per la maggior parte degli individui la sella con la punta inclinata leggermente verso il basso rappresenta la soluzione ottimale.  Salvo rare eccezioni, non ci sono motivazioni biomeccaniche valide per giustificare una sella montata con la punta molto inclinata verso l’alto.

E’ un tema delicato e per un’analisi più approfondita vi rimandiamo all’articolo che trovate qui sotto:

3- Inclinazione delle leve

Questo dettaglio fa il paio con quello al punto precedente ed è spesso collegato alla forma del manubrio.
A livello generale, una transizione neutra, cioè con punto di appoggio dei comandi in linea con la curva manubrio è la soluzione ottimale (foto in basso).
Se sentite l’esigenze di ruotare le leve verso l’alto per avere maggiore comfort, questo potrebbe essere indice di un assetto non del tutto corretto.

migliorare la bici a costo zero

In attesa di andare da un biomeccanico, ricordate queste cose:

  • • leve troppo rivolte verso l’alto possono aumentare la pressione sulle mani e dunque causare dolori e formicolii;
  • • leve troppo rivolte verso il basso richiedono una posizione più aggressiva, che non tutti possono permettersi, con possibili fastidi a mani, gomiti e cervicale;
  • • controllate che le leve siano posizionate alla stessa altezza. Dovrebbe essere una cosa ovvia, ma purtroppo non lo è: dipende dall’attenzione e dalla professionalità del vostro negoziante di fiducia. Senza considerare che nel tempo possono esserci lievi spostamenti dovuti a colpi o buche.

4- Pulizia della trasmissione

Mantenere la bici pulita e ben lubrificata è indispensabile per migliorarne l’efficienza e farla durare più a lungo. E’ una cosa che tutti sanno, ma che, diciamo così, spesso viene dimenticata… 😅

Una catena “impastata” di olio e sporco scorre meno e si usura più velocemente (lo sa bene chi pedala in mtb in inverno), dunque ha anche un impatto negativo sul portafogli.

Lavaggio bici asciugatura21

Per i neofiti ricordiamo alcuni aspetti chiave:

  • • non c’è un intervallo predeterminato per lavare la catena, dipende dalle condizioni d’uso. In genere in inverno va lavata più spesso che in estate, ma basta un controllo visivo per capire quando è il momento;
  • • l’ideale è usare un prodotto specifico, ma può andare bene anche il petrolio bianco, da risciacquare bene con acqua. No a sgrassanti troppo aggressivi, che possono rovinare vernice e anodizzazione dei componenti;
  • • subito dopo il lavaggio asciugate con cura e procedete alla lubrificazione con olio specifico. Bastano poche gocce, perché l’eccesso potrebbe finire sui dischi o sui pattini freno, danneggiandoli. 

5- Nastro manubrio

Qui non parliamo di un dettaglio propriamente a costo zero, ma che rispetto ad altri componenti ha un rapporto prezzo/efficacia veramente alto, che può cambiare in meglio o in peggio l’esperienza in bici.

Un nastro con scarso grip (soprattutto quando si suda in estate) può rendere poco sicura la guida, riducendo il feeling in discesa e sui tratti sconnessi.
Un nastro di buona qualità, con un’elevata capacità di assorbimento, può rendere più confortevole anche una bici con un’indole fortemente corsaiola.

migliorare la bici

Insomma, non “accontentavi” di quello che c’è dal negoziante di fiducia e non scegliete solo in base al colore, perché anche un piccolo dettaglio come questo può aiutare a migliorare la bici.

QUI trovate tutti gli altri consigli tecnici pubblicati su Bicidastrada.it

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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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