Ice gels: cosa sono e a cosa servono. Li usa la Jumbo-Visma

Giovanni Bettini
|
test

Ice gels: cosa sono e a cosa servono. Li usa la Jumbo-Visma

Giovanni Bettini
|

A guardarli da vicino sembrano dei ghiaccioli che per forma e colore ricordano quelli disponibili nel banco frigo di un comune supermercato.
In realtà gli ice gels non sono ancora diffusi su larga scala. Qualche proposta sul mercato c'è, ma i costi sono elevati e vengono richieste fino a quattro ore di congelamento prima dell'utilizzo.
Al momento si tratta di preparazioni specifiche, riservate agli atleti delle discipline di resistenza, che hanno fatto il loro debutto ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Ice gels

La Scienza dello Sport da oltre dieci anni s'interroga circa l'ingestione di ghiaccio e di impasti energetici freddi anche a base di mentolo al fine di abbassare la temperatura interna e migliorare le prestazioni.
Nel ciclismo su strada, negli ultimi anni, oltre ai watt anche la termoregolazione sembra aver assunto un'importanza cruciale.
Durante l'ultimo Tour de France, Jonas Vingegaard (foto in apertura) ed i suoi compagni della Jumbo-Visma hanno utilizzato gli ice gels. Così abbiamo chiamato il dott. Asker Jeukendrup, head of nutrition del team Jumbo-Visma e fondatore del blog mysportscience.com.

a04440 104482bc1fc94e9b940d232ccf0adb32 mv2 copia

Il dott. Asker Jeukendrup

«Non è nulla di nuovo - precisa il dott. Jeukendrup - c'è un bel corpo di letteratura scientifica che dimostra come l'assunzione di preparati energetici freddi (0-1 °C) abbia effetti benefici sulla prestazione quando fa caldo. Il problema è sempre stato di natura pratica: se vuoi passare ad un atleta degli ice gels devi avere a disposizione un gratinatore sorbettiera. A Tokyo molte delegazioni avevano questo macchinario...».

Ice gels

Cosa sono gli ice gels?

«Parliamo di preparati che vengono congelati e che contengono proprietà energetiche a differenza dell'acqua fredda o del ghiaccio puro - continua Jeukendrup - Il vantaggio è quindi doppio. I gel usati da Vingegaard al Tour, oltre a contribuire ad abbassare la temperatura nelle fasi pre gara, fornivano allo stesso tempo la medesima dose di carboidrati (30 g) di un normale gel energetico. I preparati possono essere assunti prima (pre-cooling), durante (per-cooling) e anche dopo l'attività fisica per ridurre e mantenere stabile la temperatura interna a livello del core».

291881402 184028230650893 8705639003638902264 n

Tuttavia c'è uno scoglio da tenere in considerazione.
L'ingestione di gel e liquidi freddi attiva i termorecettori situati nell'addome sensibili alle variazioni della temperatura. Quest'attivazione porta ad una riduzione della sudorazione a prescindere dal livello di temperatura cutanea o ambientale. L'atleta, a seguito dell'assunzione potrebbe quindi sentirsi "più fresco", ma se la sudorazione viene pesantemente limitata i benefici derivanti dal freddo possono diventare pressoché nulli o innescare dinamiche controproducenti (es. disturbi gastrointestinali).
Tuttavia in condizioni di caldo estremo con temperature elevate ed alti tassi di umidità il sudore non evapora rapidamente e gocciola sulla pelle. Ed è in questa situazione che gli ice gels in combinazione con altre tecniche (es. ice vest) possono dare i benefici maggiori perché la sudorazione non è più così efficace nel controllare la temperatura interna disperdendo il calore.

Vuelta a Espana Etappe 21

Gli ice vest o gilet rinfrescanti utilizzati dalla Jumbo-Visma in combinazione con gli ice gels. Foto: teamjumbovisma.com

L'effetto maggiore nella fase di pre-cooling

"Adotta strategie di preraffreddamento nelle fasi a ridosso della competizione (ad esempio un gilet rifrescante)".
Recita così il punto 4 delle linee guida "Beat the Heat" che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha inviato agli atleti alla vigilia dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. E tra queste strategie non a caso si sono inseriti e tutt'ora troviamo gli ice gels.

Qui sotto un'infografica che riassume interessanti risultati rilevati prima (pre-cooling) e durante (per-cooling) l'esercizio fisico. La combinazione di diversi elementi ha portato il campione d'indagine ad avere prestazioni migliori.

Quando la sudorazione non è attivata il preparato freddo può ridurre la temperatura interna anche di 0,5°C. Una situazione che porta, secondo diversi studi, alla capacità di sostenere più a lungo un'attività di resistenza, come la corsa, il ciclismo o esercizi intermittenti o ad intervalli. Si pensa che ciò sia dovuto al ritardo nel raggiungimento di una temperatura interna definita "critica".
Durante le prime fasi dell'esercizio la sudorazione è ridotta, ma il processo a seguire si stabilizza mantenendo più basso il livello di temperatura interna riducendo così il dispendio energetico dell'organismo per mantenere entro i livelli di guardia (34-44ºC) la temperatura corporea.

keforma 20

Per maggiori informazioni: mysportscience.com

Foto in apertura: Bram Berkien - Jumbo Visma

Qui tutte le nostre news e gli approfondimenti riguardanti l'integrazione.



Condividi con
Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

Iscriviti alla nostra newsletter

... E rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie!
arrow-leftarrow-right