Il Giro d'Italia ritrova l'arrivo in quota di Prati di Tivo (Te) dopo 49 anni in occasione dell'8° tappa.
L'ultima e unica apparizione alla Corsa Rosa di quest'ascesa è datata 19 maggio 1975: a vincere fu Giovanni Battaglin (Jolly Ceramica, foto sotto), 2° Francisco Galdos, 3° Miguel María Lasa, coppia spagnola della Kas-Kaskol.
Prati di Tivo, a dispetto della sua storia in rosa, non è da sottovalutare.
A testimoniarlo i tre arrivi decisivi della Tirreno-Adriatico: 2012, 2013 e 2021, quando a vincere fu un certo Tadej Pogačar.
Senza dimenticare l'apparizione di quest'anno al Giro d'Abruzzo: vittoria e record di scalata per Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team, foto sotto).
Si arriva ai piedi del Gran Sasso.
Fuochi d'artificio al termine della prima settimana
La Spoleto-Prati di Tivo è la terza tappa più impegnativa del Giro d'Italia 2024: 3.850 metri di dislivello "spalmati" lungo 152 km.
Una distanza non lunghissima che però delinea una frazione da naso all'insù visto che anche la partenza con la scalata della Forca di Cerro è in salita.
L'antipasto prima del gran finale viene servito da due Gran Premi della Montagna di 2ˆ e 3ˆ categoria: Forca Capistrello (16,3 km al 5,6%) e Croce Abbio (8,1 km al 4,7%) e nel mezzo di pianura ce n'è veramente poca.
Un profilo che potrebbe appesantire le gambe di molti lungo l'ascesa decisiva di giornata: 14,6 km, 1.026 metri di dislivello, pendenza media 7%, pendenza massima 12% rilevata in località Pietracamela.
Il Giro a Prati di Tivo: sarà record?
Il primato di quest'ascesa appartiene ad Alexey Lutsenko che al Giro d'Abruzzo l'11 aprile scorso ha fatto registrare 36 minuti netti. Il kazako è salito a 24,5 km/h: 6'' più veloce di Pogačar alla Tirreno 2021.
Da notare che la vittoria di Lutsenko è arrivata dopo aver percorso gli ultimi 55,4 km della tappa del Giro. A Montereale, infatti, il percorso della Corsa Rosa ricalca il tracciato del Giro d'Abruzzo.
38:22 il tempo di Chris Froome (2013), 38:56 quello di Vincenzo Nibali (2012).
Per maggiori informazioni: giroditalia.it/tappa-8
QUI tutti i nostri contenuti e gli approfondimenti sulle grandi salite.
Condividi con
Tags
Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.