Il meccanico della Intermarché star di Instagram? Lo abbiamo incontrato...
Giovanni Bettini
Il meccanico della Intermarché star di Instagram? Lo abbiamo incontrato...
Giovanni Bettini
Lo chiamano "The Leader". Lui è Andrea Di Marco (foto sotto), meccanico del team Intermarché-Wanty, ed è diventato una star di Instagram grazie ad un meme virale da quasi tre milioni di visualizzazioni.
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48 anni, da San Benedetto del Tronto (AP). Sposato, due figli.
Andrea è in gruppo da quasi 30 anni e di Campioni ne ha visti parecchi: Cipollini, Simoni, Celestino, Di Luca, Garzelli, Honchar... Cantina Tollo, Vini Caldirola, Acqua & Sapone, fino alle esperienze recenti in Gazprom, Nippo-Vini Fantini ed EF.
- Com'è cambiato, se è cambiato, il mestiere del meccanico?
- È un lavoro che si è evoluto molto grazie alla tecnologia applicata alla bicicletta. Se agli inizi la meccanica intesa in senso stretto era predominante ora c'è molta elettronica. Devi essere bravo con gli utensili, il PC, lo smartphone, etc.
Anche qui si è alzato il livello e i requisiti richiesti sono molti di più rispetto ad una volta.
- Come sei "atterrato" in gruppo?
- Mai avrei immaginato di fare il meccanico in una squadra World Tour. Ho fatto il Liceo Artistico, indirizzo Architettura e Arredamento. Grazie ad un amico, Antonello D'Emilio, sono entrato in Cantina Tollo come accompagnatore tuttofare. A seguire, ho passato l'inverno del 1997 in negozio da Palmiro Masciarelli per imparare il mestiere. Così è iniziato tutto...
- Tempo medio dedicato ad una bici durante il Giro?
- Dipende... Se non ci sono problemi particolari tra pulizia e controllo impieghiamo 15 minuti. Ogni sera tutte le bici utilizzate in competizione vengono completamente ispezionate.
- Raccontaci come sei diventato una star di Instagram...
- Stavo prestando assistenza a Roel Van Sintmaartensdijk in occasione della 9° tappa, da Avezzano a Napoli. Aveva forato la ruota posteriore Newmen Streem Vonoa Allround, un modello che stiamo utilizzando per la prima volta proprio al Giro. L'energica corsa che faccio sempre per rilanciare il corridore è stata ripresa dal team Web & Social Media del Giro d'Italia. Mi hanno messo a spingere anche Luke Plapp in salita (foto in apertura), Marcell Jacobs (foto sotto), Saetta McQueen celebre protagonista di Cars, segno di testa un gol da leggenda...
- Oggi ti chiamano "The Leader", i tifosi vogliono una foto con te. Come ci si sente?
- Per me non è cambiato nulla. C'è un po' di popolarità in più, ma il tono è sempre leggero. Non è stato un Giro fortunato per la Intermarché e così questo meme ha finito anche per tenere alto il morale.
- Respiri l'atmosfera del grande ciclismo da dietro le quinte. Cosa si prova?
- Non è un lavoro facile. Penso alla famiglia: dietro a quello che faccio c'è parecchio sacrificio. Prendere l'aereo da Ancona o Bologna per raggiungere Charleroi e il Servizio Corse. Si passa molto tempo lontano da casa. Il bello è sapere che tutto questo è proprio per coloro che ti aspettano al rientro quando le ruote di fermano.
Da Roma a San Benedetto del Tronto sono tre ore di macchina. Domenica, a fine Giro, Andrea Di Marco, il "meccanico-artista", tornerà a casa con un sorriso ancora più grande e la consapevolezza di aver fatto sorridere molte persone.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.