Le ruote Fulcrum Sharq sono l’ultima novità lanciata dal marchio italiano (QUI trovate tutti i dettagli tecnici). Fulcrum le presenta come un set pensato per le alte prestazioni in ambito endurance e all-road.
In soldoni, si tratta di una coppia di ruote piuttosto particolari, che strizza l’occhio al concetto più “moderno” di ciclismo e può essere usata senza problemi sia su strada che in gravel. A patto, ovviamente, che lo sterrato non sia troppo estremo.
Abbiamo avuto la possibilità di testarle per un paio di mesi e le abbiamo messe alla prova sia su bici da corsa che su bici gravel. Nel primo caso con gomme Pirelli P Zero Race TLR RS da 30 mm. Nel secondo caso con gomme Maxxis Reaver Tubeless da 45 mm.
Prima di scrivere il test ci siamo confrontati anche con Mattia De Marchi, che ha iniziato a usarle ben prima del lancio ufficiale e le ha montate anche per la Unbound gravel chiusa al quinto posto (foto in basso). Nell’articolo troverete anche alcune sue considerazioni.
Prima di proseguire vi anticipiamo che il format del test è leggermente diverso rispetto al passato. Con il restyling di bicidastrada.it, infatti, abbiamo deciso di eliminare i voti e concentrarci su giudizi ancora più diretti e chiari.
1 – Dettagli tecnici
– Caratteristiche dei cerchi
I cerchi costituiscono uno degli elementi distintivi delle nuove Sharq a cui Fulcrum ha dato il nome di 2-Wave Rim.
Il profilo ha un’altezza che varia tra i 42 ed i 47 mm ed è caratterizzato da un’onda simmetrica regolare in prossimità del naso, che poi si fonde in un’onda asimmetrica ai lati. E’ proprio questa doppia onda che differenzia il cerchio delle Sharq rispetto ad altri modelli con forma simile e che, secondo quanto dichiarato da Fulcrum, permette di bilanciare guidabilità e reattività, soprattutto con vento laterale.
La laminazione del cerchio FF100 è quella tipica dei prodotti top di gamma, come le Speed 42 e 57, e permette di ottenere un ottimo compromesso tra leggerezza e robustezza.
Il canale interno è da 25 mm e dunque consente di montare senza problemi sia gomme da strada con sezione minima da 30 mm, sia gomme gravel. Per renderlo compatibile con sistemi tubeless e camera d’aria il cerchio è munito di mini-hook, che assicura la massima sicurezza. Come da prassi Fulcrum, il ponte non è forato e, quindi, tubeless nativo senza necessità di ulteriore nastro.
– Caratteristiche dei raggi
Per le nuove ruote Fulcrum Sharq è stata sviluppata una tipologia di raggio completamente nuova, chiamata A3RO.
Si tratta di un raggio piatto in acciaio, con una larghezza di 3 mm e uno spessore di 0,8 mm. Ne troviamo 24 sia all’anteriore che al posteriore, montati secondo la ratio Two-to-One. La larghezza di 3 mm è generosa, sicuramente superiore alla media: l’impressione è che sacrifichi qualcosa in termini di comfort, ma che (come da dati Fulcrum) offra rigidità e prestazioni aerodinamiche superiori.
Un altro valore aggiunto degno di nota, come su tutti i modelli Fulcrum di alta gamma, è relativo al fatto che i raggi non si toccano mai tra loro (no-touching spokes). Questa soluzione riduce la rumorosità e permette di mantenere la tensione nel tempo e, quindi, assicurare lo stesso livello di performance nell’intero ciclo di vita del prodotto.
– Caratteristiche dei mozzi
Lo scriviamo praticamente in tutti i test che riguardano le ruote Fulcrum e anche le Sharq non fanno eccezione: la qualità e la scorrevolezza dei mozzi dell’azienda italiana sono tra le migliori presenti sul mercato e rappresentano a nostro avviso una delle principali motivazioni di acquisto.
Realizzati con corpo in alluminio, sono dotati di cuscinetti cono-calotta con sfere ceramiche di tipo USB, che scorrono su un asse passante integrale con ghiera di registro (foto in basso) per un precarico preciso e la massima scorrevolezza, anche quando la ruota è sottoposta a forti stress torsionali.
– Peso
Il peso rilevato, comprensivo di valvole, è di 1.470 grammi la coppia (675 gr l'anteriore, 795 gr la posteriore).
Se ragioniamo in ambito road “puro” ci sono prodotti più leggeri, ma se teniamo conto che devono resistere anche alle sollecitazioni tipiche del gravel, il valore è molto competitivo.
Per intenderci, sono solo 30 grammi in più delle Speed 42.
– Prezzo
Il prezzo al pubblico è 2.460 euro.
Alto, anche se in linea con i top di gamma dei principali competitor e con la qualità delle ruote, realizzate con una filiera controllata al 100%, in cui tutti i componenti vengono prodotti in Europa (immagine più in basso) e assemblati in stabilimenti di proprietà.
E’ chiaro che, sopratutto se parliamo di uso gravel, si rivolgono ad un target di pubblico molto specifico, che cerca prestazioni e design senza compromessi.
– Garanzia
La garanzia è quella di 2 anni stabilita per legge. C'è chi fa meglio...
2 – Prestazioni
– Comportamento in salita su asfalto
Non sono tra le più leggere sul mercato, ma si sono rivelate molto più pronte e reattive di altre ruote con canale largo che abbiamo testato. Immaginiamo che il motivo sia da ricercare nella rigidità complessiva della struttura e dei raggi.
Non saranno la prima scelta per chi fa tanta salita e mette la leggerezza davanti a tutto, ma rappresentano un valido compromesso.
– Comportamento in salita su sterrato
Abbinate ad una gomma sufficientemente larga (e gonfiata alla pressione giusta) fanno davvero la differenza, perché si genera l’alchimia perfetta tra rigidità e trazione. Per risparmiare qualche grammo si potrebbe scegliere uno pneumatico da 40 mm, ma col rischio che la bici diventi fin troppo nervosa, soprattutto se si parla di una gravel racing.
Mattia De Marchi fino ad ora le ha usate soprattutto in ambito gravel e ci ha rivelato che uno dei terreni dove l’hanno sorpreso di più è proprio la salita, dove non hanno nulla da invidiare a ruote con profilo basso.
– Comportamento in discesa su asfalto
Le ruote Fulcrum Sharq trasmettono un feeling diverso rispetto ad altri prodotti con canale di larghezza simile. Sono un po’ meno “facili”, ma decisamente più precise in inserimento di curva e rapide nei cambi di direzione. Grazie al profilo ondulato risentono davvero poco del vento, soprattutto se paragonate a ruote con altezza del profilo analoga.
Una volta presa un po’ di confidenza, abbinate a gomme con sezione da 30 mm, rappresentano un mix esplosivo e divertente, che a mio avviso piacerà soprattutto ai ciclisti più corsaioli.
– Comportamento in discesa su sterrato
Precise, prevedibili e divertenti sulle strade sterrate e sui fondi compatti. L’agonista le può sfruttare anche con pneumatici 700x40, ma a mio avviso l’abbinamento ideale per la maggior parte degli utenti è lo pneumatico 700x45.
Quando il fondo si fa più accidentato la durezza complessiva della struttura si fa sentire, anche con gomme larghe, ma non si tratta di ruote progettate per questo utilizzo.
– Rigidità torsionale
E’ una delle caratteristiche che non ti aspetti da una ruota con canale da 25 mm e invece rappresenta uno degli elementi distintivi delle Sharq, come ci ha rivelato anche Mattia De Marchi.
Sono tra le più rigide della categoria “canale largo”, ma hanno poco da invidiare anche a ruote prettamente stradali e racing.
– Scorrevolezza
Ne abbiamo già parlato nella sezione mozzi e c’è poco altro da dire. Super scorrevoli sia ad alte che a basse velocità, con un boost alle alte velocità dovuto alle eccellenti doti aerodinamiche.
– Comfort
Nonostante il canale largo non è una ruota che brilla in modo particolare per comfort. La capacità di assorbire le vibrazioni va affidata soprattutto allo pneumatico e, come sapete, in questo ambito ci possono essere differenze sostanziali dovute a tipologia, sezione e pressione di gonfiaggio della gomma.
Parlando di gravel, De Marchi ci ha confermato che con la gomma da 40 mm la bici diventa una vera spada. La gomma da 45 mm è probabilmente la soluzione ideale per la fetta più ampia di utenti, specie se volete affrontare anche qualche tratto più sconnesso.
– Resistenza del cerchio agli impatti
Due mesi non sono molti per dare un giudizio definitivo, ma pur avendole utilizzate diverse volte in gravel, non sempre su percorsi così tanto battuti, non ho riscontrato nessun tipo di problematica.
Più rilevante è sicuramente il giudizio di Mattia De Marchi, che le ha usate già diversi mesi prima del lancio ufficiale e le ha messe a dura prova anche in eventi come la Unbound Gravel. A suo dire la robustezza e l’affidabilità sono tra le caratteristiche principali delle ruote Fulcrum Sharq e, un po’ in generale, di tutti i prodotti Fulcrum.
Ruote Fulcrum Sharq: in conclusione
Gli appassionati che scelgono una bici sola per fare tutto, in stile all-road, sono sempre più numerosi. Fulcrum ha voluto riproporre questo modo di interpretare il ciclismo anche per le ruote, creando un prodotto di alta gamma da usare indistintamente su asfalto o sterrato, ma senza sacrificare aerodinamica, rigidità e prestazioni.
Una delle prime aziende ad andare in questa direzione è stata Zipp, con le 303 Firecrest, ma Fulcrum a mio avviso l’ha interpretata in chiave un po’ diversa. Le Sharq sono un po’ meno "facili" e comode delle 303 Firecrest, ma senza dubbio più scorrevoli e reattive. Volendo sintetizzare al massimo, si tratta di un canale largo molto corsaiolo.
Dopo averle provate per parecchio tempo, la mia impressione è che la loro destinazione d’uso ideale sia l’all-road e il gravel agonistico o comunque veloce, ma grazie alla loro versatilità possono essere montate su qualsiasi bici, migliorandone le prestazioni e anche, cosa non da poco, l’estetica.
Fulcrum le considera perfette per ottimizzare le performance di bici endurance, nate per utilizzare gomme di sezione generosa.
A mio avviso, per una buona fetta di appassionati, sono molto indicate anche su bici da gara, per godere della maggiore stabilità del canale largo, senza però sacrificarne velocità e indole racing.
Perché comprarle
- Scorrevolezza
- Versatilità d’uso: con una ruota sola si può fare tutto semplicemente cambiando le gomme, sempre mantenendo un ottimo compromesso tra guidabilità, leggerezza e aerodinamica
- Robustezza e affidabilità
Perché non comprarle
- Prezzo elevato, anche se in linea con la qualità del prodotto
- Comfort un po’ sotto la media di altri prodotti con canale largo, ma non è questa la priorità delle Sharq, sviluppate pensando prima di tutto alle prestazioni
Per maggiori informazioni: fulcrumwheels.com/it
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.