Dopo il lancio della Madone di settimana generazione nel 2022, nel 2024 tutti ci aspettavamo una nuova Emonda. Trek invece ha scompaginato le carte in tavola presentando a giugno la nuova Trek Madone Gen 8, un modello che ha mandato in pensione sia la Emonda, sia la più recente Madone Gen 7.
Di tutti i dettagli tecnici e le novità vi abbiamo già parlato in questo articolo, ma al di là dei dati forniti dall’azienda eravamo veramente curiosi di provarla in modo serio su strada. Anche perché chi vi scrive negli ultimi 3 anni ha pedalato con soddisfazione proprio sulla vecchia Emonda…
Il test della nuova Trek Madone Gen 8 in versione SLR 9, cioè con Shimano Dura-Ace Di2, è durato circa un mese e di seguito trovate le nostre impressioni. Vi ricordo che con il lancio del nuovo sito bicidastrada.it abbiamo tolto i voti dai test, lasciando solo i giudizi.
Prima di proseguire, però, date un’occhiata anche al video qui sotto, dove abbiamo parlato di geometrie, impressioni su strada e comfort.
– Dettagli tecnici telaio
– Geometrie
Le geometrie sono rimaste molto simili a quelle della Emonda SLR, con un assetto racing, ma non troppo estremo: il rapporto stack to reach in taglia M/L è di 1,445. Per chi desidera una bici da competizione, ma non ha un fisico super flessibile la nuova Madone Gen 8 rimane una delle soluzioni più interessanti.
Sempre in taglia M/L l’angolo sterzo è di 73,5°, quello piantone di 73,4°. Il carro è da 41 cm.
L’aspetto più rilevante da segnalare è che rispetto ai precedenti modelli di Emonda e Madone le taglie sono passate da 8 a 6. Una semplificazione, che però inevitabilmente richiederà qualche aggiustamento in più lavorando su attacco manubrio e lunghezza del reggisella (Trek ne mette a disposizione due).
Qui sotto trovate la tabella delle geometrie nel dettaglio e un grafico in cui sono evidenziate le corrispondenze tra taglie vecchie e nuove:
– Assetto in sella
Sono alto 183 cm, pedalo a 77,5 cm e per questo test ho scelto la taglia M/L, che tecnicamente corrisponde alla 56 che utilizzo di solito sulla Emonda (dove però ho attacco da 110 e non da 100 mm come viene fornito di serie).
Nel complesso la nuova Madone Gen 8 è leggermente più raccolta e col senno di poi forse avrei scelto la L con attacco da 100 mm.
Una menzione la merita l’ergonomia del nuovo manubrio Aero RSL Road, a mio avviso molto migliore rispetto a quello della precedente Emonda SLR, che contribuisce non poco ad ottimizzare l’assetto in sella.
– Cura costruttiva
La nuova Madone Gen 8 non passa di certo inosservata, sia per la particolarità delle forme, sia per la cura dei dettagli.
Il cuore del telaio è il nuovo carbonio OCLV 900, che a parità di peso offre il 20% di resistenza in più rispetto all’OCLV 800.
Le forme dei tubi sono state riprogettate per trovare un equilibrio tra aerodinamica, leggerezza e comfort. Secondo quanto dichiarato da Trek la nuova Madone ha un kit frame 320 grammi più leggero rispetto alla Madone Gen 7, ma a 200 watt è 77 secondi più veloce della Emonda ogni ora di pedalata.
Un cenno va fatto anche sui nuovi portaborraccia e sulle nuove borracce aero, che a livello aerodinamico creano una sorta di carena, diventando un corpo unico con ruote, tubo obliquo e piantone. Purtroppo non le ho potute provare su strada perché le borracce non erano ancora disponibili, ma l’idea nella sua semplicità è interessante. Segnaliamo che i portaborraccia sono compatibili anche con borracce normali.
Rispetto alla Emonda alcuni dettagli sono stati aggiornati per assecondare le tendenze tecniche più recenti.
Parliamo in particolare dell'introduzione del forcellino del cambio con standard UDH e dell’aumento del passaggio ruota fino a 32 mm. Visto il comfort generale offerto dalla bici, però, la gomma tubeless da 28 mm, massimo 30 mm, mi sembra la scelta più centrata.
Le colorazioni di serie, come avviene spesso in casa Trek, sono accattivanti e molto curate. Alcune opzioni disponibili tramite Project One sono spettacolari, anche se veramente costose...
– Componentistica utilizzata
La nuova Trek Madone Gen 8 in versione SLR 9 è montata con gruppo Shimano Dura Ace Di2 e ruote Bontrager Aelous RSL 51. Si tratta di uno dei modelli top di gamma e in termini di prezzo più in alto troviamo solo la SLR 9 AXS equipaggiata con il nuovo Sram Red AXS.
Se vogliamo trovare una pecca, a queste cifre mi sarei aspettato di avere il powermeter di serie, così come accade sulla SLR 9 AXS.
Le ruote da 51 mm aumentano leggermente il peso e orientano la bici verso la velocità, ma esteticamente hanno una marcia in più. Certo, chi fa tanta salita potrebbe pensare di sostituirle, o abbinarle, ad un set dal profilo più basso.
Tutti le versioni SLR sono equipaggiate con il nuovo manubrio Aero RSL Road, che a mio avviso è uno dei pezzi forti del sistema.
Deriva direttamente da quello progettato per la Madone Gen 7, con 3 cm di flare (la parte alta è più stretta di quella bassa), ma leggermente più snello sulla barra centrale. L’ergonomia è ottima, soprattutto nel punto di transizione tra piega e comando del cambio. L’equilibrio tra rigidezza e comfort è uno dei migliori sul mercato.
Se il manubrio integrato della precedente Emonda non mi aveva mai convinto fino in fondo, questo mi ha fatto innamorare sin dalla prima uscita.
– Peso
Il peso dichiarato del telaio grezzo (non verniciato) in taglia M/L è di 765 grammi, vale a dire circa 70 grammi in più rispetto a quello di una Emonda SLR 56. Tutto sommato poca differenza.
Il peso rilevato della bici in test, senza pedali e portaborraccia è di 7,180 kg. Con ruote a profilo più basso si può scendere facilmente di circa 200 grammi. Non male, ma c’è chi su bici concettualmente simili fa meglio…
– Prezzo
La Madone SLR 9 Gen 8 ha un prezzo di 13.499 euro. Si tratta della vera nota dolente, ma come abbiamo già detto altre volte chi sceglie Trek non lo fa di sicuro per il prezzo…
Più interessanti sono i prezzi delle versioni SL (che ora hanno un delta di peso più contenuto rispetto al passato) e il fatto che il kit frame è disponibile sia in versione SLR che SL.
– Garanzia sul telaio
I telai Trek sono garantiti a vita, ma esclusivamente per il primo acquirente e previa registrazione sul sito.
Attraverso il programma Trek Carbon Care c’è anche la possibilità di ottenere uno sconto su un telaio o componente sostitutivo danneggiato, se non coperti da garanzia.
2 – Comportamento in salita
Le ruote ad alto profilo sono un vantaggio sulle salite pedalabili, un piccolo limite quando le pendenze aumentano e le velocità calano (almeno per noi appassionati, lasciamo perdere i Pro’ che ormai salgono sempre sopra i 20 km/h).
A impressionare è la reattività del telaio, che quando si accelera sembra moltiplicare l’energia trasmessa ai pedali.
Va meglio o peggio della Emonda? A parità di ruote, nonostante il peso leggermente superiore, a mio avviso è difficile sentire differenze sostanziali.
3 – Comportamento in discesa
Precisa in inserimento e agile nei cambi di direzione, ma mai troppo scorbutica. Sicuramente più “facile” della vecchia Madone, l’impressione è che vada pure meglio della Emonda, con cui in discesa mi sono sempre trovato da Dio.
Insomma, per essere una bici da competizione strizza l’occhio anche all’utente non troppo esperto. La gomma tubeless da 28 mm e il canale interno delle ruote da 23 giocano un ruolo non banale in questo senso.
4 – Comportamento in pianura
Su strada è impossibile quantificare i reali miglioramenti aerodinamici, ma la cosa certa è che pedalare a 35 km/h risulta piuttosto semplice anche senza una gran gamba. Dire quanto sia merito della bici, delle ruote o delle gomme è difficile. Probabilmente è l’insieme delle cose.
Un capitolo a parte lo merita il comfort. Al di là dei numeri forniti da Trek, che grazie all’IsoFlow parla di un 24% in più di capacità di assorbimento rispetto alla Emonda SLR, su strada sorprende per la facilità con cui si può continuare a pedalare sui tratti sconnessi. E anche per quanto sia poco stancante sulle lunghe distanze.
Fino a qualche anno fa avere un comfort del genere su una bici da competizione con ruote ad alto profilo era pura utopia.
Nuova Trek Madone Gen 8: in conclusione
Sono stato (e sono ancora) un grande estimatore della Emonda SLR e per questo, onestamente, all’inizio non ero del tutto convinto di questa piattaforma “ibrida”.
Mi sono bastate poche uscite per ricredermi e capire che si tratta di un progetto azzeccato ed equilibrato. Della Madone Gen 7 mantiene la rigidità, prestazioni aerodinamiche simili e l’ottima ergonomia del manubrio, dalla Emonda prende versatilità e facilità di guida.
Rispetto a bici concettualmente simili di alcuni competitor (Specialized su tutti) paga qualcosa in termini di peso, ma si tratta più di un limite “mentale” che di una reale problematica concreta, specie per l'utente non professionista.
La cosa che mi ha sorpreso di più? Sicuramente il comfort, che ne fa un mezzo ideale per chi non vuole rinunciare ad una bici racing, ma non ha la fisicità di un Pro'.
Veniamo alle note dolenti. La prima è senz’altro il prezzo, specie delle versioni SLR. La seconda è relativa alla riduzione del numero di taglie, che vedo più come un’esigenza necessaria a contenere costi e semplificare la gestione dei magazzini, piuttosto che un passo avanti verso la semplificazione nella scelta per l’utente.
In estrema sintesi: cambierei la “vecchia” Emonda SLR con questa nuova Madone Gen 8? La risposta è sì, ragionando in modo attento sul modello di ruote più adatto alle mie esigenze…
Perché comprarla
- - Comfort molto elevato per essere una bici da gara
- - Bilanciamento tra prestazioni, comfort e guidabilità (anche con ruote alte)
- - Reattività del telaio e facilità di mantenere la velocità in pianura, anche su sconnesso
Perché non comprarla
- - Prezzo molto elevato
- - Peso leggermente superiore ai prodotti di alcuni competitor
Per maggiori informazioni: trekbikes.com/it/it_IT/
Qui sotto invece l'articolo con tutti i dettagli tecnici della nuova Trek Madone Gen 8:
Condividi con
Tags
Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.
Ciao Nicola, grazie per la recensione.
Avrei una domanda relativamente alle taglie: sono alto 182cm e pedalo a 76cm. Leggendo il tuo commento sulle geometrie mi hai fatto sorgere qualche dubbio sulla taglia. Meglio M/L o L?
Grazie