La Maratona delle Dolomiti è uno degli eventi più affascinanti del panorama granfondistico europeo. Ed è anche uno dei più difficili.
Oltre alla durezza del percorso, ci sono tanti aspetti complicati da gestire. Uno tra questi è il forte sbalzo termico che c'è tra la partenza e l'arrivo, che per chi si cimenta sul percorso lungo e medio può arrivare a oltre 20 gradi.
In situazioni come queste è fondamentale vestirsi a strati, ma anche farlo nel modo giusto.
In caso contrario si rischia di sentire molto freddo al mattino o troppo caldo nella seconda parte di gara.
In questo articolo, realizzato con la collaborazione di Castelli, abbiamo raccolto qualche consiglio su come scegliere l’abbigliamento per la Maratona delle Dolomiti.
Consigli che, ovviamente, possono tornare utili anche per altre Granfondo in quota o per i lunghi allenamenti in montagna, che iniziano già di buon mattino.
Come comportarsi prima del via
La Maratona parte molto presto (alle 6,30) e l’ingresso in griglia avviene ancora più presto. In tanti entrano nella propria griglia oltre un’ora prima del via.
La temperatura può cambiare parecchio tra un anno e l’altro, ma a quell’ora difficilmente supera i 10 gradi. Anzi, molto più spesso è vicina allo zero.
In questo frangente è indispensabile coprirsi bene per non farsi prendere dal freddo nell’attesa del via, col rischio di compromettere tutta la prima parte di gara.
Se siete tra i pochi fortunati che hanno l’appoggio di qualche parente o amico alla partenza, copritevi con una giacca invernale e dei gambali, da togliere qualche minuto prima del via.
Altrimenti, la soluzione migliore è quella di coprirsi con una tuta da imbianchino (quelle bianche di carta). Costano pochissimo e tengono caldo quanto basta.
La potrete togliere facilmente a ridosso dello start (basta strapparla) e poggiarla sulle transenne, senza buttarla in giro.
L’abbigliamento base
Se le condizioni meteo sono buone, l’abbigliamento di base è quello che si utilizza abitualmente in gara: maglia manica corta, salopette e maglia (o canottiera) intima traspirante.
Chi si cimenta sul percorso lungo o quello medio dovrà stare in sella diverse ore, dunque il consiglio è quello di scegliere i capi con cui di solito vi sentite più comodi. Meglio se pensati per le lunghe distanze.
Attenzione anche alla taglia: i capi da ciclismo moderni devono stare ben aderenti, ma senza essere troppo costrittivi. L’importante, in ogni caso, è che non svolazzino (al di là dell’aspetto aerodinamico, rischiereste di sentire più freddo nelle discese).
Se il meteo prevede una giornata particolarmente fredda, si può adottare un intimo a mezza manica al posto della canottiera, magari con un tessuto leggermente più pesante e protettivo sul petto.
Occhio, però, perché se le temperature dovessero salire molto nel corso della mattina il rischio è quello di sentire caldo.
In linea generale, tranne che per le giornate veramente fredde, è meglio indossare un gilet più pesante, in modo da poterlo togliere all’aumentare delle temperature.
Due capi indispensabili
I due capi assolutamente indispensabili per chi affronta la Maratona delle Dolomiti sono manicotti e gilet antivento. Due capi che, in realtà, sono fondamentali in tutte le situazioni in cui c’è un forte sbalzo termico e che non dovrebbero mai mancare nel guardaroba del ciclista.
Sui manicotti non c’è molto da dire. Nelle prime ore di gara fanno comodo perché la temperatura è rigida. Conviene abbassarli in salita, sopratutto se spingete forte alla ricerca del tempo, e tirarli su in discesa.
In genere si possono togliere del tutto una volta conclusa la seconda discesa del Campolongo.
Sul gilet va spesa qualche parola in più, specie per quanto riguarda la scelta del livello di pesantezza. In commercio troviamo gilet antivento “estivi”, molto leggeri e poco ingombranti, e altri un po’ più strutturati, con una protezione antivento più importante.
La scelta dipende dalle temperature, ma anche dalla personale tolleranza al freddo.
Il primo ha il vantaggio di essere più leggero e molto meno ingombrante. Il secondo protegge di più, ma occupa più spazio nelle tasche.
Di solito, come per i manicotti, senza complicarsi la vita conviene tenerlo indosso fino alla seconda discesa del Campolongo. Basterà slacciarlo in salita e allacciarlo in cima ad ogni Passo.
Una volta ad Arabba, se la temperatura lo consente, lo potrete togliere definitivamente e riporlo in tasca.
Gli accessori
Fino ad ora abbiamo parlato dei capi più importanti nella scelta dell’abbigliamento per la Maratona delle Dolomiti.
Ma quando si pedala in quota anche gli accessori fanno la differenza per rendere una pedalata più o meno piacevole.
Partiamo dai guanti, che a nostro avviso andrebbero indossati sempre, tanto più in una gara in cui ci sono discese lunghe e dunque è importante avere sempre il manubrio ben saldo.
Se il meteo è clemente è sufficiente un classico guantino estivo di buona qualità.
In caso contrario si può valutare un guanto lungo leggero.
Quest’ultima soluzione è quella da preferire per gli allenamenti in montagna, quando il ritmo non è intenso come in gara e quindi è più facile farsi prendere dal freddo.
In caso di giornate particolarmente rigide possono essere utili anche le ginocchiere, che riparano bene il quadricipite e il ginocchio. La scelta va ponderata con attenzione in partenza, perché poi toglierle in gara è piuttosto scomodo.
Infine, spendiamo due parole anche su scaldacollo e sottocasco, che tengono protette due parti molto sensibili al freddo.
A nostro avviso è raccomandato indossarli per scendere in griglia e tenerli fino a poco prima del via. Se la giornata è rigida li potete usare anche nella prima parte di gara e magari toglierli quando la temperatura lo consente.
Il casco
Anche il casco va considerato un capo di abbigliamento, anche se non tutti hanno la possibilità di scegliere, visto che la maggior parte dei ciclisti ne ha solo uno a disposizione.
Per chi ha questa fortuna, la discriminante fondamentale è ancora una volta il meteo.
Se la giornata si annuncia calda e soleggiata, meglio orientarsi su un modello ventilato e leggero, il classico casco da salita.
Se invece il meteo è variabile e la temperatura fresca, si può optare per un modello chiuso e aerodinamico (foto sotto), più protettivo e pure più performante alle alte velocità in discesa.
L’importante è che sia comunque sufficientemente leggero.
E in caso di brutto tempo?
In caso di brutto tempo e pioggia la faccenda si complica parecchio, anche perché in montagna l’acqua è quasi sempre sinonimo di freddo.
Se le condizioni sono proibitive ragionate bene sull'opportunità di mettervi in sella o meno.
E in ogni caso, partite solo se siete convinti e decisi. Altrimenti rimanete in hotel. Dispiace a tutti rinunciare ad un evento dopo essersi allenati e aver fatto il viaggio, ma la salute viene prima di tutto.
Se decidete di partire, assicuratevi di avere l’abbigliamento giusto, che in queste condizioni diventa ancora più determinante.
Sostituite salopette e maglia estiva con una salopette corta felpata e antipioggia e una maglia manica corta, anche questa antipioggia.
Se non avete particolari velleità di classifica, sfruttate anche una mantellina antipioggia, magari da slacciare in salita e chiudere in discesa.
Possono far comodo anche guanti invernali e copriscarpa antipioggia.
Per il resto, al contrario di quanto si crede, evitate di indossare troppe cose, che poi si inzupperebbero e aumenterebbero la sensazione di freddo.
Qui sotto trovate i link ai capi consigliati da Castelli per affrontare la Maratona delle Dolomiti, che avete visto nelle foto di questo articolo. Sono stati scelti in base ai consigli di cui abbiamo parlato e anche al rapporto qualità/prezzo:
Maglia manica corta Endurance Pro Jersey
Salopette Endurance 3
Canottiera intima Pro Issue
Guanti Icon Race
Calza Superleggera T18
Gilet leggero Aria Vest
Gilet pesante Perfetto Ros Vest
Manicotto Nano Flex 3G
Ginocchiera Nano Flex 3G
Giacca antipioggia Emergency 2
Per maggiori informazioni su Castelli: castelli-cycling.com
Per maggiori informazioni sulla Maratona: maratona.it
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.