Bici aero o da salita? Per la Jumbo-Visma ad ogni tappa la sua bici.
È il sogno di molti cicloamatori: poter scegliere, in base alle caratteristiche del percorso, la bici più adatta tra una aerodinamica e una superleggera.
Seguendo le tappe del Tour de France, abbiamo notato che in casa Jumbo-Visma questa facoltà di scelta è realtà e praticamente tutti i corridori di tappa in tappa usano mezzi diversi alternando le due bici da strada racing per eccellenza, la Cervélo R5 e la Cervélo S5.
La nostra attenzione è caduta in particolare su due corridori, quelli che più si stanno mettendo in evidenza in questo Tour, Jonas Vingegaard e Wout Van Aert.
Entrambi alternano le due bici a seconda delle tappe e di fatto la cosa non è così banale, anzi, in genere i corridori sono molto legati alla “prima” bici e difficilmente ne fanno a meno.
Molto spesso abbiamo visto corridori che, per problemi meccanici o cadute, costretti a sostituire la bici durante la corsa, preferiscano fermarsi una seconda volta per riprendere la bici precedente.
Non è il caso del team giallo-nero, in cui sembra che questa pratica sia ormai la normalità e ogni corridore è abituato ad utilizzare la bici che più gli sembra adatta al percorso della corsa.
È evidente che, in un ciclismo in cui sono i dettagli a fare la differenza, il mezzo ha il suo ruolo fondamentale e anche la scelta di una tipologia di bici piuttosto che un'altra è stata valutata determinante per la Jumbo-Visma.
Nello specifico, la Cervélo S5 è la bici aerodinamica della casa canadese e si contraddistingue per l’innovativo cockpit attacco manubrio a forma di V, che la rende molto originale rispetto a tutte le altre bici.
La Cervélo R5 che stanno usando i corridori nella corsa francese, è invece la bici all-round, adatta alle salite e ai percorsi più impegnativi e si tratta di una vera e propria anteprima, in quanto si presume sia il nuovo modello 2022, che ancora non è stato presentato.
Ve ne avevamo parlato nell'articolo di seguito e nonostante non siamo in possesso delle specifiche ufficiali, la caratteristica più evidente è che tutti i passaggi cavi sono stati integrati e la bici risulta molto più pulita nella parte anteriore.
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Sull'autore
Emanuele Marianeschi
Pedalo dall’età di 9 anni e ho fatto della bici la mia passione. La mia prima gara in BMX, poi tanti anni passati inseguendo il sogno del professionismo su strada. Negli ultimi anni nelle categorie amatoriali ho trovato il mio equilibrio tra lavoro, famiglia e passione. Sono alla costante ricerca di nuove esperienze perché la bici mi piace interpretarla a 360 gradi. Con bicidastrada.it vorrei portarvi in sella con me e trasmettervi il mio amore per il ciclismo