Aerodinamica o leggerezza?
Vale a dire, è meglio scegliere una bici aero con qualche etto in più o una bici che punta tutto sul risparmio di peso?
Dopo un lungo periodo in cui la bike industry ha puntato tutto sulla leggerezza, negli ultimi anni l’attenzione si è spostata soprattutto sull’aerodinamica, anche se sul mercato l’offerta rimane molto variegata e le bici superleggere non mancano, così come non mancano quelle che cercano di trovare un compromesso tra i due mondi.
Tra i Pro’ ormai la strada è segnata e quasi tutti sono disposti ad accettare qualche etto in più per avere una bici (e componenti) più aerodinamici. E la cosa tutto sommato è normale visto che i ciclisti più forti ormai chiudono a medie superiori ai 35 km/h anche le tappe di montagna…
Ma visto che non siamo tutti professionisti e che per molti di noi è già difficile fare 30 di media su percorsi pianeggianti, per l’appassionato il discorso può diventare più complesso.
Di seguito trovate una serie di riflessioni frutto dell’esperienza, ma anche di una serie di test empirici eseguiti su strada con il misuratore di potenza.
Prima di proseguire, però, è fondamentale ricordare che la maggior parte della resistenza aerodinamica è da attribuire al ciclista. Dunque, oltre che pensare alla bici, è fondamentale lavorare sulla propria postura e sulla capacità di mantenere una posizione efficiente per lungo tempo.
Partiamo da un test (non scientifico)
Le aziende in questi anni ci hanno mostrato una serie infinita di dati e test legati all’aerodinamica.
Per curiosità, però, abbiamo voluto eseguire un test su strada con le due bici che vedete in queste immagini, che a nostro avviso sono tra le migliori nelle proprie categorie.
Stessi segmenti test (uno in salita e uno vallonato) ripetuti più volte, stessa posizione, stessa giornata, potenza costante di 200 watt, vale a dire più o meno alla portata di tutti.
Che la bici leggera andasse meglio in salita e quella aero sul vallonato non era in dubbio. Il dato interessante è che a parità di durata (15'), il vantaggio offerto dalla bici aero in pianura sembra essere superiore a quello offerto dalla bici leggera in salita. Un delta che in linea teorica dovrebbe crescere al crescere della velocità.
Il test non ha ovviamente valenza scientifica, poiché su strada ci sono alcuni elementi non controllabili, ma può aiutare a fare delle valutazioni, legate soprattutto alla tipologia di percorsi su cui pedaliamo abitualmente.
La variabile percorsi: guardiamo la pendenza, non il dislivello
La tipologia di percorsi o di gare che affrontiamo abitualmente è una delle principali discriminanti di cui tenere conto. E’ chiaro che nessuno di noi fa solo salita o solo pianura, ma tutti abbiamo delle abitudini, legate alle preferenze personali o semplicemente alla zona in cui viviamo.
La resistenza aerodinamica è la principale forza che frena l’avanzamento del ciclista e cresce in maniera esponenziale rispetto alla velocità. Su percorsi pianeggianti o vallonati può rappresentare fino al 90% della resistenza totale che un ciclista deve affrontare.
Secondo i dati di SwissSide, a velocità superiori a 15Km/h l’incidenza della resistenza aerodinamica diventa primaria rispetto al peso, dunque il peso risulta un fattore significativo solo su salite ripide.
Questi dati ci devono far riflettere su una cosa: l’elemento da tenere in considerazione non è tanto il dislivello complessivo del percorso, quanto il numero delle salite, la loro lunghezza e soprattutto la pendenza.
Ad esempio, a parità di dislivello, su una salita molto lunga, ma con pendenze moderate, la bici aero risulterà più performante (ricordate Vingegaard con la S5 sul versante più “facile” del Galibier al Tour 2024?), su una più breve, ma con pendenze elevate, sarà più prestativa la bici superleggera.
In sintesi, più sono i tratti ripidi che dobbiamo affrontare (e più sono decisivi nell’economia della prestazione, per chi fa gare), più diventa importate la leggerezza della bici.
La variabile performance, cioè che gamba abbiamo (la più importante?)
Il percorso è solo una faccia della medaglia. L’altra, e più importante, è la velocità con cui riusciamo ad affrontare quel percorso. E quella velocità dipende dal nostro livello di allenamento e dal nostro “motore”. Per un ciclista forte e allenato la bici aero risulterà vantaggiosa anche su percorsi difficili, poiché riuscirà ad affrontarli mantenendo delle velocità medie più elevate.
In sintesi, più siamo forti, più siamo veloci, più ampio sarà il ventaglio di percorsi su cui la bici aero garantirà dei vantaggi. Che poi è il motivo per cui i Pro’ utilizzano bici aero quasi ovunque, tranne che nelle tappe di montagna…
La variabile fisicità del ciclista
Un ciclista alto e pesante, in media, ha una maggiore capacità di erogare wattaggi elevati e dunque di fare velocità su percorsi pianeggianti o vallonati rispetto ad uno scalatore leggero.
Inoltre, quei 500-1.000 gr di peso extra di una bici aero, in percentuale influenzeranno in modo meno marcato il suo rapporto peso/potenza complessivo.
Insomma, un passista potente con tutta probabilità riuscirà a sfruttare la bici aero meglio di uno scalatore leggero e ne percepirà meno i limiti in salita, ma qui entrano in gioco anche le sensazioni personali: c’è chi preferisce una bici capace di esaltare le proprie doti e chi, invece, una in grado di rendere meno evidenti i propri limiti…
La variabile budget
Cosa c’entra il budget con la scelta tra aerodinamica o leggerezza?
Semplice, maggiore è la nostra capacità di spesa, maggiore sarà la possibilità di contenere il peso complessivo della bici, rendendo meno evidente il principale difetto delle bici aero.
In sintesi, a nostro avviso, le bici aero diventano interessanti soprattutto se parliamo di allestimenti dalla media gamma in su, che consentono di avere un mezzo dal peso complessivo entro gli 8 kg (a volte addirittura più vicino ai 7 kg), più o meno.
Se invece la nostra possibilità/volontà di spesa è più limitata, per riuscire a rimanere sotto gli 8 kg, che è un soglia psicologica (e non solo) importante, potrebbe essere meglio orientarsi su modelli "da salita".
La variabile ruote
Le ruote sono tra i componenti che più influenzano le prestazioni di una bici, aerodinamica compresa.
Cambiando le ruote si può in parte modificare la natura della bici, generando una serie di vie di mezzo tra i modelli più aerodinamici e quelli più leggeri.
Ruote leggere a medio/basso profilo possono rendere le bici aero più adatte alla salita, anche se forse meno gradevoli esteticamente.
Ruote dal profilo oltre i 50 mm possono invece rendere le superleggere più performanti ad alte velocità (oltre che più belle).
Chi ha la possibilità di avere due coppie di ruote potrà scegliere quella più adatta in base al percorso. Per chi ne deve scegliere solo una, secondo noi è più sensato montare una ruota medio/alta su un telaio leggero piuttosto che una bassa su un telaio aero, fosse anche per un motivo prettamente estetico…
Aerodinamica o leggerezza: in conclusione
Insomma, meglio privilegiare aerodinamica o leggerezza? Come avrete capito non c'è una risposta definitiva e la scelta è da ricondurre ai percorsi (più alle pendenze che al dislivello complessivo) e, ancor di più, al nostro livello di prestazione, cioè a che velocità riusciamo ad affrontare quei percorsi.
La nostra impressione, avvalorata dai test fatti sul campo con il powermeter, è che se di norma facciamo uscite con medie considerevolmente inferiori ai 30 orari, la bici aero è più un vezzo estetico che altro. Anzi, il peso extra potrebbe risultare un limite, soprattutto dal punto di vista mentale. In queste situazioni la bici leggera ha più senso, poiché è più facile da rilanciare a basse velocità, specie in salita, e nel complesso ci darà l’impressione di fare meno fatica.
Se invece la gamba ci consente di chiudere i nostri allenamenti quasi sempre sopra i 29-30 km/h di media, a prescindere dal percorso, la bici aero ci permetterà di avere dei vantaggi considerevoli. Vantaggi che sono piuttosto semplici da percepire già dai 33-35 km/h, dunque non solo da chi fa gare o va particolarmente forte.
Tutti questi discorsi, ovviamente, non tenendo conto del lato estetico, che per molti appassionati (soprattutto chi non fa gare) alla fine è l’unica vera cosa importante, a prescindere dal peso e dalle prestazioni aerodinamiche...
QUI trovate altri consigli tecnici pubblicati su bicidastrada.it.
In basso, invece, i test della Cervélo S5 e della Wilier Verticale SLR che avete visto nelle foto di questo articolo:
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.