Il Tour du Mont Blanc è un percorso di circa 330 km e 8.900 metri di dislivello che si snoda attorno al massiccio del Monte Bianco.
Un itinerario esigente, ma al tempo stesso in grado di offrire emozioni indimenticabili.
Ne esiste anche una versione pensata per il gravel e un’altra che ripercorre, attraverso impervi sentieri da Mtb, il trail della gara di corsa a piedi “UTMB”.
In questo articolo, però, affidandoci all'esperienza di Omar Di Felice, parleremo della traccia su strada asfaltata, che ben si presta a un viaggio in assetto da bikepacking leggero.
Ovviamente non lo faremo in chiave Ultracycling, ma più cicloturistica.
Lasciamo quindi la parola a lui...
Le Tour du Mont Blanc in due giorni
Nella celebre e partecipatissima gara di ultracycling, che ogni anno si svolge intorno alla metà di luglio, i concorrenti percorrono il giro in autonomia e in modalità nostop, partendo all’alba e arrivando nel cuore della notte.
Un percorso esigente e affascinante al tempo stesso, che incarna l’essenza della mia passione per il ciclismo e l’ultra endurance: da sempre amo pedalare affrontando grandi dislivelli e prediligendo le lunghe salite alpine.
Questo percorso, però, offre anche altre chiavi di lettura: può essere diviso in due o più parti per godere a pieno non soltanto della bellezza delle strade francesi e svizzere (su quelle italiane, ahimè, dobbiamo ancora registrare il primato “negativo” circa le condizioni dell’asfalto e, soprattutto, il grado di rispetto degli automobilisti) lanciandosi in un viaggio da bikepacking della durata di un weekend.
Cercherò di presentare la versione “Tour du Mont Blanc in due giorni” con la specifica che, nel caso lo vogliate, è possibile dividere a sua volta ogni tappa in altre due porzioni.
Il percorso
Per tracciare il percorso mi sono affidato a Komoot, strumento immancabile per pianificare una traccia. Alle funzioni di tracciamento per punti, ormai proprie pure di altre piattaforme, ne associa altre per me imprescindibili.
Inoltre, con l’aggiunta del livello Trail View è ora possibile vedere punto per punto, laddove inserite anche da altri utenti, le condizioni della strada che si andrà a percorrere riuscendo ad avere informazioni utili a definire il tipo di setup migliore per affrontare il giro.
Navigando tra gli Highlights, inoltre, si può curiosare attraverso i punti di interesse, trovare fontane, scorci con spunti attrattivi, località in cui fermarsi a dormire, descrizione di salite e passaggi salienti del giro, nonchè tutto ciò che può esserci utile a rendere ancor più ricca l’esperienza di un viaggio in bicicletta.
In più potrete decidere, come anticipato, di dividere la traccia in più parti affrontando il viaggio in un numero di giorni congruo al livello di allenamento e al numero di ore che volete dedicare alla parte in sella. (Il giro si snoda attraverso borghi di montagna, alpeggi e passi alpini che meritano soste approfondite e tutta la calma per essere vissuti).
Passate in rassegna le modalità con cui ho realizzato le tracce (in calce all’articolo tutti i link utili per ottenerle e scaricarle sul vostro dispositivo di navigazione o consultandole dallo smartphone) per entrare maggiormente nel dettaglio del percorso e di come affrontarlo.
Giorno 1 – Les Saisies - Aosta
184 km - 4.450 m D+
Les Saisies, punto di partenza del giro, è una graziosa località sciistica nel cuore delle Alpi francesi. In estate si trasforma in un paradiso per biker, ciclisti e chiunque voglia vivere la montagna in maniera “slow”.
Presa d’assalto da biker che sfruttano il bel bike park presente, offre un’ottima ricettività alberghiera. Il mio consiglio è quello di arrivare con calma almeno 24 ore prima (o fermarsi le successive una volta ultimato il tour) per una piacevole passeggiata quassù e respirarne l’atmosfera.
La partenza è in discesa e introduce alla parte che tra dolci saliscendi, percorrendo il fondovalle di Megève, ci porta a Chamonix Mont-Blanc, la celebre località francese alle pendici del Monte Bianco. Vale la pena una sosta prima di affrontare la prima vera asperità di giornata, il Col de la Forclaz con cui si entra ufficialmente in Svizzera lungo la discesa verso Martigny.
Da qui il percorso disegnato ricalca quello della gara di ultracycling, pertanto si accede alla salita del Gran San Bernardo attraverso le dure rampe che portano al lago di Champex.
Chi non vuole affaticare troppo le gambe può decidere di saltare le dure rampe della salita svizzera affrontando subito il Colle del Gran San Bernardo.
Ascesa lunga e a tratti interminabile, è anche il punto di accesso verso Aosta.
Siamo ufficialmente in Italia! Il consiglio, per chi sceglie di dividere il percorso in due giorni, è quello di fermarsi a dormire nel capoluogo aostano.
Giorno 2 – Aosta – Les Saisies
142 km - 4.490 m D+
Dopo una buona colazione ad Aosta la prima parte di risalita lungo la vallata che ci porta a Pre-Saint Didier è ottima per riscaldare i muscoli.
Da qui inizia la lunga ascesa al Colle del Piccolo San Bernardo (tramite cui faremo rientro in Francia). In cima è doverosa una fermata e una foto ricordo con la statua gigante del celebre cane protagonista di molti soccorsi in alta quota.
La discesa verso Bourg Saint Maurice (consiglio qui un'altra sosta per rifornimento di acqua e cibo poiché la strada verso la Cormet des Roselend è scenografica, ma priva di fontane e punti di ristoro) è il preludio alla salita più bella e dura, secondo il mio parere, di tutto l'itinerario.
La Cormet des Roselend sale tra alpeggi e viste mozzafiato. Una volta in cima la sua discesa non sarà da meno e costituirà il preludio all’ultimo valico, ossia il Col des Saisies, che ci riporta al punto di partenza ed è il termine di questo anello.
Equipaggiamento consigliato
Ho affrontato il Tour sempre in gara e mi sono affidato a un equipaggiamento molto leggero: impiegando un tempo complessivo tra le 12 e le 13 ore e potendo fare affidamento sui ristori messi a disposizione dall’organizzazione, non ho mai avuto bisogno di borse da bikepacking o zaini al seguito.
Affrontando l'itinerario come un viaggio, però, bisogna ragionare bene sul materiale da portare con sé.
Consiglio, comunque, un assetto da bikepacking leggero, soprattutto se si deciderà di dormire affidandosi alle strutture ricettive dei paesi attraversati (a meno che non siate dei patiti del campeggio, tenda e sacco a pelo saranno superflui).
Ricordatevi sempre di portare un kit per affrontare eventuali acquazzoni che, in alta montagna, sono sempre più frequenti e non fatevi ingannare dal grande caldo che ormai affligge anche le aree alpine a quote elevate: spesso è proprio qui che si nasconde il rischio di eventi meteo estremi. Fermarsi a fare il punto della situazione consultando il meteo alla base di ogni salita è sempre una buona idea, in modo da evitare di trovarsi nel bel mezzo di un temporale mentre si sta scalando un passo ad alta quota.
Per quanto riguarda l’abbigliamento giù dalla bici tutto è demandato a come deciderete di trascorrere la serata e alle vostre abitudini. Personalmente una tuta, un paio di bermuda e una t-shirt possono essere più che sufficienti dopo una lunga giornata su e giu tra i valichi alpini.
Traccia Komoot giorno 1: komoot.it/tour/910099987
Traccia Komoot giorno 2: komoot.it/tour/910108233
Link alla collection del Tour: komoot.it/collection/le-tour-du-mont-blanc-road
Foto d'apertura letourdumontblanc.fr
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Redazione BiciDaStrada.it
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