Cambio elettronico sulla bici sì o no? I risultati del nostro sondaggio

Nicola Checcarelli
|
test

Cambio elettronico sulla bici sì o no? I risultati del nostro sondaggio

Nicola Checcarelli
|

Cambio elettronico sì o no?
Un paio di mesi fa abbiamo realizzato un articolo sui gruppi elettronici e sui dettagli che fanno la differenza rispetto a quelli meccanici: qualità della cambiata e della frenata, ergonomia dei comandi, comodità dei pulsanti remoti e di quelli satellite, possibilità di personalizzare la cambiata.
Abbiamo evidenziato anche i lati negativi, che sono riconducibili soprattutto ai prezzi.

Contestualmente abbiamo chiesto anche l’opinione di voi lettori, chiedendo: “rinuncereste al cambio elettronico?” A seguire vi mostriamo i risultati del sondaggio, a cui hanno partecipato oltre 2.000 utenti.

Cambio elettronico: chi ce l’ha non torna indietro?

Partiamo dalla domanda principale del sondaggio: sareste disposti a rinunciare al cambio elettronico?
Dai risultati, e anche dal tenore dei commenti che abbiamo ricevuto, l’impressione è chi ha provato il cambio elettronico difficilmente sia disposto a tornare indietro. 

In tutta onestà noi in redazione lo usiamo da tempo ed eravamo piuttosto sicuri di questa risposta, ma non con una percentuale così schiacciante. Come vedete dal grafico qui sotto, oltre il 60% degli utenti non è disposto a rinunciarci.

Cambio elettronico: cosa fa la differenza

Il cambio elettronico, a prescindere dal brand, offre una serie innegabile di vantaggi.
Per gli utenti, però, quello nettamente più importante riguarda la qualità della cambiata
In effetti i gruppi elettronici di ultima generazione sono velocissimi, silenziosi, precisi e, soprattutto, permettono di cambiare in ogni condizione, anche sotto sforzo. 

Tra gli altri vantaggi, particolarmente apprezzati dagli utenti sono la possibilità di personalizzare la cambiata e l’ergonomica dei comandi, che ottengono un gradimento pressoché analogo.
A seguire troviamo la qualità della frenata e la comodità dei pulsanti dormienti, che possono essere utilizzati per varie funzioni, tra cui sfogliare le pagine del ciclocomputer.

Meno rilevante, invece, appare la possibilità di aggiungere i pulsanti remoti in altre zone del manubrio, che alla fine è davvero utile solo per chi fa agonismo ad un certo livello.

Che cosa spaventa dei gruppi elettronici?

Abbiamo detto che non sono tutte rose e fiori e quindi abbiamo chiesto anche cosa vi spaventa, cosa non vi convince dei gruppi elettronici.
La maggior parte delle risposte fa riferimento al costo elevato, come era facile prevedere. L’impressione, dunque, è che se le aziende riuscissero a ridurre un po’ i prezzi sarebbero in grado di convincere anche molti scettici.

Più alta di quanto immaginavamo, invece, è la preoccupazione di dover pensare regolarmente alla ricarica della batteria. In realtà per un cicloamatore "medio" dovrebbe essere sufficiente ricaricarla una volta al mese, ma è pur vero che la bici è da sempre una cosa semplice, da usare senza troppi pensieri, e dunque ci sta che le “complicazioni” che sono state introdotte negli ultimi anni a qualcuno possano non piacere…

Se siete tra questi, vi suggeriamo di leggere l'articolo che trovate qui sotto:

Condividi con
Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

Iscriviti alla nostra newsletter

... E rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie!
arrow-leftarrow-right