Ricordate il misuratore di potenza Super Record 11v con spider SRM dedicato (foto sotto)? Era l'autunno del 2011 e quello fu il primo (e timido) tentativo di misuratore di potenza nativo approvato Campagnolo.
Da allora sono trascorsi più di 10 anni e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.
L'elettronica, il freno a disco, le 12 velocità, l'abbandono del World Tour, il gruppo Super Record Wireless, etc.
Il nuovo misuratore di potenza Campagnolo HPPM (High Precision Power Measurement), anche alla luce di tutti questi sviluppi, segna un importante punto di svolta per l'azienda vicentina fondata nel 1933.
Di seguito tutti i dettagli mentre nelle prossime settimane pubblicheremo il test con le impressioni su strada.
Un progetto 100% Made in Campagnolo
A rendere interessante il misuratore HPPM c'è il fatto che questa volta Campagnolo ha fatto da sé. Quello presentato oggi è a tutti gli effetti il primo misuratore di potenza sviluppato internamente da Campagnolo.
Una novità che era nell'aria (foto sotto)...
Il progetto è "spider-based": il "cuore" del misuratore è ancorato ai quattro bracci della guarnitura Super Record WRL. Una soluzione che stacca con i primi prototipi visti la scorsa estate di cui non potevamo rivelare nulla.
Lo spider ospita 16 sensori di coppia disposti a rombo che eseguono diverse letture. Il giroscopio integrato permette di incrociare la velocità angolare con la forza (Nm) espressa da entrambe le gambe del ciclista.
I dati vengono "assemblati" ogni cinque millisecondi da un algoritmo attraverso un campionamento ad alta frequenza (200 hertz).
Il risultato finale è un misuratore dotato di precisione +/- 1% (potenza massima rilevata 4.000 W, temperatura di esercizio min/max -20°C/+60°C) e connettività ANT+ e Bluetooth (2.4 GHz).
A completare il quadro l'automatica compensazione della temperatura esterna per avere sullo schermo del ciclocomputer (indipendentemente dal dispositivo utilizzato) un dato stabile, affidabile e replicabile con qualsiasi condizione meteo.
Campagnolo HPPM: fa sistema con il Super Record WRL
Il gruppo d'alta gamma Campagnolo estende così le sue funzionalità creando un ecosistema completo che si allinea alla concorrenza.
Nonostante la presenza dello spider il girobulloni (BCD) della guarnitura rimane invariato ( 121/88 mm) così come la porta di ricarica magnetica. Attraverso un solo connettore, quindi, è possibile alimentare non solo il misuratore, ma anche gli altri componenti del gruppo WRL.
Anche il fattore Q (distanza tra i piani di rotazione delle pedivelle) non subisce modifiche: 148 mm.
Le combinazioni ingranaggi sono in tutto tre (45-29, 48-32, 50-34) e vengono declinate su tre lunghezze pedivella (170, 172,5, 175 mm) che continua ad essere costruita in fibra di carbonio.
Il grado di protezione del sistema è IP67.
Il misuratore Campagnolo HPPM è così completamente ermetico a polveri e fumi e riesce a sopportare brevi immersioni fino a un metro di profondità.
La durata stimata è di cinque settimane (500 km/settimana, temperatura 20°C) mentre un ciclo completo di ricarica richiede tre ore e 45'.
Attraverso l'app My Campy 3.0 è possibile calibrare il sistema, aggiornare il firmware e verificare lo stato di carica della batteria.
Il misuratore Campagnolo HPPM è dotato inoltre di certificazione CB (Certification Body) rilasciato dall'IECEE (Commissione Elettrotecnica Internazionale per le Apparecchiature Elettriche) che attesa la conformità dell'apparecchio alle normative europee ed extracomunitarie (Australia, Canada, Giappone, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Stati Uniti) in materia di prodotti elettrici/elettronici.
Specifiche tecniche
Peso
La guarnitura Campagnolo HPPM 45-29 con pedivella da 172,5 mm pronta per essere montata (cuscinetti e vite Ultra-Torque inclusi) pesa 656 gr.
Prezzo
Campagnolo HPPM: 2.240 euro
Per maggiori informazioni: campagnolo.com/it
QUI tutte le news, i test e gli approfondimenti riguardanti Campagnolo.
Oltre al test del misuratore di potenza in arrivo il test delle nuove ruote Campagnolo Bora WTO C23. Qui sotto tutti i dettagli. Rimanete sintonizzati!
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.