È possibile affrontare le classiche delle pietre senza il deragliatore anteriore e con una corona da 62 denti. La risposta è "sì" per Victor Campenaerts e Classified, che dopo parecchi rumors hanno reso ufficiale il loro accordo di collaborazione.
Il corridore belga della Lotto Dstny martedì scorso si è presentato al via del GP Le Samyn (foto sotto), e prim'ancora sabato 25 febbraio all'Omloop Het Nieuwsblad, in sella alla sua Ridley Noah Fast che a tutti gli effetti è un vero e proprio banco di prova per l'azienda fondata nel 2019 che ha radici in Belgio (Antwerp) e ad Eindhoven (Paesi Bassi). Grazie alla collaborazione con Ridley e DT Swiss, Classified sarà presente nelle grandi corse World Tour.
Non un prima assoluta a livello professionistico, perché già lo scorso anno alcuni corridori del Team Uno-X (che utilizza guarda caso ruote DT Swiss) erano stati "pizzicati" al Giro d'Ungheria senza il deragliatore anteriore e con il mozzo Powershift, cuore pulsante del sistema che anche noi abbiamo avuto modo di testare.
SHORT TEST - Come va il sistema Classified (con il deragliatore nascosto nel mozzo)?
In sostanza Classified non cancella il deragliatore anteriore, ma lo trasferisce nel mozzo posteriore grazie ad un meccanismo ad ingranaggi che di fatto demoltiplica la pedalata.
QUI tutti i dettagli tecnici del sistema.
Il mozzo ha due velocità: Direct Drive (rapporto 1:1, cassetta e mozzo girano allineati come in una normale trasmissione) o Under Drive (rapporto 0,686, ad ogni rivoluzione della cassetta la ruota effettua 0,686 giri).
L'impulso di cambiata parte dal trasmettitore a manubrio e viene "agganciato" in modalità wireless dal ricevitore collocato sulla leva del perno passante posteriore, che accoglie anche la batteria (durata 1 anno ca.).
Campenaerts e Classified: i 5 perché di questa scelta
Il belga della Lotto Dstny, già detentore del Record dell'Ora, è da sempre molto attento alle innovazioni. Ricordate lo speed gel poi messo al bando dall'UCI?
Non è un caso, quindi, se da oltre un anno Campenaerts sta usando il mozzo Powershift Classified.
La decisione di utilizzare questa configurazione anche in competizione (le prime applicazioni per il belga risalgono alla scorsa stagione anche sulla bici da crono) deriva dai benefici emersi dopo diverse migliaia di chilometri percorsi.
Cinque i principali vantaggi.
1) Miglior aerodinamica (risparmio fino all'1% secondo Classified) grazie ad un piano frontale più "snello".
2) Possibilità di usare una corona ancora più grande abbinata ad una cassetta con pignoni dotati di dentatura maggiore. Un sistema trasmissione che riduce la flessione della catena, le forze applicate su di essa ed il carico su mozzo e cuscinetti del movimento centrale. In soldoni tutto ciò si traduce in una riduzione degli attriti.
3) Cambiata sotto sforzo. Il ciclista può azionare il sistema anche sotto sforzo, mentre con i sistemi tradizionali deve rallentare leggermente. Il mozzo Powershift ha un tempo di reazione pari a 150 millisecondi.
4) Miglior efficienza generale della trasmissione grazie ad un allineamento della catena mediamente più dritto che permette quindi di poter cambiare più spesso e con maggior efficacia.
5) La deragliata in condizioni critiche mentre si passa sul pavé o su fondo sconnesso può dare origine ad un salto di catena. Eliminando il deragliatore anteriore il rischio di un imprevisto meccanico viene notevolmente ridotto.
Facendo due conti e tenendo presente l'11-34 come riferimenti min-max per il pacco pignoni Shimano, emerge che la modalità Under Drive permette di ricreare uno sviluppo metrico equiparabile all'incirca a quella di un 42x34.
Una combinazione non alla portata di tutti, ma che secondo Campenaerts e Classified può bastare per "sconfiggere" i muri e le pietre del nord.
Per maggiori informazioni: classified-cycling.cc
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.