Quanto è davvero più veloce un casco aero rispetto ad un casco tradizionale?
Il guadagno è significativo solo per i Pro’ o può avere senso anche per il semplice appassionato?
L’aerodinamica negli ultimi anni è diventata il Sacro Graal del ciclismo moderno.
E’ un aspetto determinante per migliorare (in modo sorprendente) le prestazioni degli agonisti e dei professionisti.
E’ anche una leva commerciale importante per spingere la vendita di componenti e accessori.
Non è tutto marketing, come sostiene qualcuno, perché i vantaggi sono oggettivi. Bisogna poi valutare per chi quei vantaggi servono veramente. Possiamo dire che le due cose vanno a braccetto…
I caschi sono stati tra i primi accessori su cui le aziende si sono concentrate per ottimizzare l’aerodinamica. Una scelta sensata, visto che la maggior parte della resistenza aerodinamica è generata dal ciclista e che la testa, insieme a braccia e mani, è la parte del corpo che per prima incontra il flusso d’aria e quindi incide in modo notevole sul drag (resistenza aerodinamica).
Ma quanto è significativo il guadagno di watt che si può ottenere con un casco aero rispetto ad un casco tradizionale (generalmente più leggero e ventilato)? Quanto cambia questo guadagno al variare della velocità?
Ovviamente i risultati possono essere diversi da prodotto a prodotto, ma un test in galleria del vento eseguito da Swiss Side (azienda svizzera specializzata in aerodinamica, con cui collaborano molti noti marchi della bike Industry, come DT Swiss) ci fornisce dei valori medi molto interessanti.
Secondo i dati di Swiss Side un casco aero permette di risparmiare 6 watt a 45 km/h e circa 3 watt a 35 km/h (una velocità alla portata di molti cicloamatori). 3 watt a 35 km/h equivalgono a circa 25" in un’ora di pedalata.
Come detto si tratta di una generalizzazione e specifici prodotti possono fornire risultati migliori o peggiori.
Pensate che Trek dichiara che il suo nuovo casco aero Ballista permette di risparmiare ben 10 watt a 45 km/h rispetto al Velocis. Il Velocis è ventilato, ma presenta già un’elevata attenzione all’aerodinamica. Realisticamente, dunque, il delta con caschi di vecchia generazione dovrebbe essere ancora più elevato.
Come è facile immaginare, la differenza diventa ancora più significativa se confrontiamo un casco da crono con uno tradizionale.
In questo caso il risparmio a 45 km/h è in media di 10 watt, che diventano oltre 5 watt a 35 km/h).
In conclusione
Come era facile immaginare, in media un casco aero è più veloce rispetto ad un casco tradizionale. In termini assoluti il guadagno di watt è molto limitato e decresce in modo esponenziale al calare della velocità.
Se però ragioniamo in termini di costo per watt, la questione si fa più interessante, poiché un buon casco costa molto molto meno di una nuova coppia di ruote o di un telaio aero e non ha particolari “controindicazioni”.
Rispetto al passato, infatti, i moderni caschi aero sono più leggeri, comodi e ventilati.
E’ proprio per questi motivi che i Pro’ ormai li utilizzano in tutte le tappe veloci, comprese le giornate più calde (se non ci credete date un’occhiata alle foto dell’ultimo Tour de France).
In un ciclismo in cui spesso sono i marginal gain a fare la differenza, un guadagno tra i 6 ed i 10 watt è tutt’altro che banale.
Per il cicloamatore il "peso" di questo vantaggio può essere diverso in base ai punti di vista.
Se siete agonisti, o comunque guardate alle prestazioni, è un accessorio a cui fare attenzione.
Se invece pedalate per puro divertimento, non avete l'assillo del cronometro e viaggiate a velocità medie sempre inferiori ai 25 km/h, allora conviene scegliere il casco in base a comfort, gusto estetico e rapporto qualità/prezzo. Anche perché, nonostante l'evoluzione, alle velocità di noi appassionati un casco aero è sempre un po' più caldo, specie in salita.
Se poi ne avete voglia e possibilità, potreste optare per una scelta "intelligente", cioè un casco tradizionale e ventilato per l'estate e uno aero per l'inverno, più veloce ma anche più protettivo contro freddo e pioggia...
Scarpe da ciclismo e aerodinamica. I vantaggi non sono più marginali
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.