Come funziona il fotofinish nelle gare di ciclismo?
Dopo l’incredibile arrivo di ieri all’Amstel God Race, che ha visto trionfare Van Aert di pochi millimetri (si dice 6 mm) su Pidcock, in tanti si sono posti questa domanda.
A generare un po’ di confusione hanno contribuito 2 elementi.
Il primo è che le immagini televisive sembrano fornire un responso diverso rispetto a quello del fotofinish.
In genere le riprese televisive laterali sono più che sufficienti per stabilire il vincitore, ma quando si parla di millesimi di secondo potrebbero non risultare abbastanza precise a causa della prospettiva.
Basta che la video camera non sia posizionata perfettamente sulla linea di arrivo (anche di pochi millimetri), per avere un’immagine distorta. Inoltre, nel caso specifico dell’Amstel, a complicare ulteriormente la questione c’è la ruota anteriore di Van Aert leggermente sollevata da terra a causa del colpo di reni…
Il secondo è legato alle immagini Tv in cui si vede un giudice mostrare il fotofinish a favore di telecamera sul proprio smartphone, tanto che alcuni, magari poco avvezzi al mondo delle competizioni, hanno pensato che la rilevazione fosse stata effettuata proprio con un telefonino.
Ovviamente non è così, chiariamolo subito.
Il fotofinish è un dispositivo elettronico evoluto che non ha niente a che fare con uno smartphone.
Di seguito cerchiamo di spiegarvi in modo piuttosto semplificato come funziona e perché (di solito) è infallibile.
Si tratta di un dispositivo fotografico (non esattamente una fotocamera) che non registra un’immagine completa in 2D, ma soltanto una linea verticale di pixel in corrispondenza della linea di arrivo. La velocità di registrazione può arrivare fino a 15.000 frame per secondo (dipende dai dispositivi), in modo da garantire la massima precisione possibile.
Ogni frame viene memorizzato e mostrato sullo schermo in ordine cronologico.
In estrema sintesi, l’immagine del fotofinish non è una vera e propria foto, ma un grafico frutto della “somma” di tutti i frame di passaggio sulla linea di arrivo in funzione del tempo.
Per comprenderne bene il funzionamento sarebbe necessaria un minimo di competenza fotografica, ma per semplificare ulteriormente possiamo dire che ogni singola “parte” del corridore+bicicletta viene immortala solo nel momento in cui passa sulla linea d’arrivo.
Perciò, se un corridore risulta più avanti di un altro è perché l'immagine del suo passaggio è stata registrata prima delle altre.
Per fare un esempio ancora più grossolano (ma forse ancora più chiaro), è un po' come se guardaste la linea d'arrivo dal buco di una serratura. Ma ovviamente la "fessura" del fotofinish è infinitamente più stretta e registra con un numero di frame per secondo impensabili per l'occhio umano.
La linea bianca che si vede nell’immagine del fotofinish dell’Amstel, dunque, non ha niente a che vedere con la linea di arrivo (anche se obiettivamente può risultare fuorviante), poiché ogni singolo punto che si vede nell'immagine è stato registrato esattamente sulla linea di arrivo.
Siccome ci rendiamo conto che si tratta di un concetto difficile da spiegare, proviamo a semplificarlo ancora grazie ad una grafica.
Osservate la foto qui sotto: in pratica il fotofinish registra solo l'immagine all'interno della sottile linea che non abbiamo coperto con lo sfondo scuro, nient'altro (ovviamente è molto più preciso, qui si tratta di una semplificazione grossolana).
Quella sottile linea viene registrata per migliaia di volte al secondo ed ogni singolo frame, in ordine cronologico, contribuisce a costituire l'immagine finale del fotofinish.
Il sistema del fotofinish, dunque, teoricamente è infallibile al millesimo di secondo.
Perché diciamo teoricamente?
Perché l’unico ragionevole dubbio sulla precisione del fotofinish può essere attribuito ad un errore umano nel posizionamento dell’apparecchiatura, ovvero non perfettamente in corrispondenza con la linea del traguardo oppure non allineata con essa (vedi foto qui sotto).
Tendiamo ad escluderlo, perché questi sistemi vengono posizionati con cura da professionisti esperti (specie nelle gare più importanti), ma una situazione di queso genere potrebbe generare degli errori.
E nel caso dell’Amstel, qualche piccolo dubbio rimane...
Per maggiori informazioni: amstel.nl/amstelgoldrace
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.