Sono stata entusiasta di scoprire le nuove funzionalità che riguardano i percorsi gravel di Komoot da poco lanciati, e vi spiego perché.
Dopo averle testate per qualche tempo, vi spieghiamo qui come utilizzarle e vi raccontiamo quali sono i vantaggi di questi nuovi strumenti e a cosa invece fare attenzione.
Specialmente quando si parla di bici gravel, mi annoio facilmente di ripetere percorsi che conosco.
Gravel per me è sinonimo di esplorazione e scoperta, e per questo mi piace sperimentare tracce nuove.
Purtroppo sono anche al tempo stesso estremamente pigra nel tracciare nuove rotte, e ho poco tempo per potermi permettere davvero di partire all’avventura tentando nuove vie con il margine necessario per sbagliare, tornare indietro, riprovare…
Ecco perchè la funzione recentemente aggiunta dall’app tedesca per trovare facilmente nuovi percorsi gravel di Komoot basati sulle tracce caricate dagli utenti è diventata una delle mie preferite.
Percorsi verificati VS percorsi caricati dagli utenti
Già da tempo utilizzavo Komoot per scaricare le tracce di altri utenti, sia Mtb che gravel, salvandoli nel mio profilo e ripercorrendoli così come li trovavo.
Raramente avevo il tempo di verificarne preventivamente l’affidabilità, con il risultato di ritrovarmi più di una volta su tracce al limite della percorribilità, come nell’uscita che ho raccontato nell’articolo qui sotto.
Il fatto che un utente abbia caricato una traccia definendola “gravel” non è, ho scoperto, una grande garanzia.
Passaggi chiusi, tratti al limite della Mtb o al contrario lunghissimi chilometri di asfalto anche su statale… Nelle tracce gravel ho trovato davvero di tutto.
Ecco perché ero davvero curiosa di testare i percorsi gravel di Komoot recentemente rilasciate con la nuova funzione di ricerca per tipologia dedicata.
A differenza delle tracce semplicemente caricate dagli utenti, queste infatti sono validate dal feedback di tutta la community Komoot e sul sistema di mappatura della piattaforma, offrendo garanzie sull’assenza di restrizioni sul percorso, di percorribilità e così via.
Come trovare i percorsi gravel di Komoot
Per utilizzare i percorsi gravel di Komoot si inizia dalla funzione di ricerca, a cui si accede dal pulsante “percorsi” nella barra degli strumenti.
Anche se l’app ha le stesse funzioni, personalmente preferisco effettuare la ricerca da desktop per potermi spostare più agevolmente sulla mappa e avere una panoramica più ampia delle tracce proposte.
Quello che si nota infatti da subito è che le tracce disponibili sono davvero tante (oltre 160.000 sono quelli ad oggi disponibili globalmente).
La ricerca può essere effettuata inserendo una località o un segnaposto e scegliendo il raggio entro il quale cercare le proposte.
Ricordatevi, ovviamente, di selezionare la voce “gravel”.
Ho ripetuto la ricerca da più punti nella stessa zona, cosa che consiglio di fare dato che i percorsi sono così tanti che in questo modo si riescono a visualizzare più tracce magari anche a breve distanza.
La funzione di ricerca dei percorsi consente anche di selezionare range di distanza e di dislivello, rendendo il tutto ancora più semplice.
I risultati proposti vengono visualizzati sulla mappa con colori diversi, e passandoci sopra con il mouse (o toccandoli col dito nell’app) vengono messi in evidenza.
Salvare e utilizzare i percorsi
Contemporaneamente è possibile vedere il riepilogo dei dettagli, che comprendono, oltre a distanza e dislivello, la tipologia di fondo in percentuale e chilometraggio (asfaltato, non asfaltato, lastricato, single track, ciclabile…), le foto caricate dagli utenti e gli highlight.
Questi possono comprendere monumenti, punti panoramici e qualunque altra cosa gli utenti abbiano ritenuto utile segnalare, come punti di ristoro e servizi per ciclisti.
I percorsi opzionati possono essere salvati sul proprio profilo Komoot, in modo da ritrovarli direttamente sotto la voce “tour pianificati” la prossima volta che aprirò l’app sul telefono o il portale su desktop.
Una volta individuato il percorso, che lo si salvi per un secondo momento o che si decida di utilizzarlo subito, le opzioni per navigare sono diverse a seconda che si utilizzi il proprio telefono, un Garmin o altro dispositivo.
E’ sempre possibile scaricare la traccia gpx o navigare direttamente dalla mappa Komoot.
Per chi ha un Garmin (nel mio caso un modello Edge 1030 Plus) la cosa più semplice è scaricare l’app Komoot anche su Garmin IQ e abbinare il dispositivo al proprio profilo.
In questo modo ogni volta che si clicca il pulsante “salva” su un percorso l’app si aggiorna automaticamente su tutti i dispositivi, e in questo modo i percorsi sono già presenti anche sul Garmin.
Ho testato i percorsi gravel Komoot sia vicino casa in un’area che conosco bene, sia in una zona a me completamente sconosciuta, la laguna veneta a nord di Venezia.
Da ogni uscita ho tratto alcune considerazioni su quello che funziona davvero bene e sui limiti dell’utilizzo dei percorsi gravel di Komoot.
Ecco perchè i percorsi gravel di Komoot sono una grande risorsa
L’affidabilità dei percorsi gravel di Komoot è reale.
Dopo essermi più volte trovata su tracciati inesistenti, di fronte a cancelli chiusi o su tratti dove anche il portage diventava complicato nel caso di tracciati scaricati dalla rete, devo dire che i percorsi gravel di Komoot sono filati via lisci e senza problemi.
Una cosa estremamente positiva è che vengono sempre evitate le arterie di traffico principali, e nel caso in cui si resti su asfalto si è certi di pedalare quasi sempre su ciclabili o su strade secondarie.
Utilizzare i percorsi gravel di Komoot mi ha anche permesso di scoprire molte strade nuove anche in zone che conoscevo bene.
Un po’ come farsi suggerire dall’amico più esperto un nuovo percorso ma con la certezza che non ci si perderà.
Non male per la mia pigrizia.
Se vicino a casa i percorsi gravel di Komoot consentono quindi di combattere la noia e sperimentare qualcosa di nuova, è impagabile a mio avviso la libertà di poter pedalare in zone assolutamente sconosciute su percorsi affidabili.
Quasi senza preparazione, perdendo giusto il tempo di scegliere la traccia più adatta a quello che vogliamo fare, si può organizzare un’escursione per tutta la famiglia o un giro “cattivo” da fare con gli amici praticamente dappertutto.
Un consiglio in questo caso è quello di perdere un po’ di tempo a guardare gli highlight segnalati.
Il contributo della community in questo senso è davvero qualcosa di cui essere grati.
Che si stia cercando un punto dove fare rifornimento di acqua o che non si voglia mancare nessun monumento o punto panoramico del nostro tour, gli highlight aiutano veramente a “vedere” quello che ci circonda grazie alle tante segnalazioni.
Dove disponibili, i fondi sono molto variabili.
Dalla ghiaia al pavé, dallo sterrato battuto al single track, ho trovato sui miei percorsi gravel di Komoot un po’ di tutto, ma sempre percorribili e mai tecnicamente troppo impegnativi.
Cosa non aspettarsi…
L’interpretazione che Komoot sembra dare al gravel con i percorsi proposti è piuttosto equilibrata.
Ecco perchè non bisogna aspettarsi “eccessi” né da una parte né dall’altra.
Mi è capitato di scaricare percorsi caricati da altri utenti come gravel e di ritrovarmi a pensare che sarebbero stati più adatti ad una Mtb o al contrario ad una bici da strada.
Ovviamente tutto dipende (come sempre in questa disciplina) da quello che si cerca nel gravel.
In questo senso la mia esperienza con le tracce gravel di Komoot è stata davvero positiva, ma per chi volesse i percorsi si possono sempre modificare per renderli più adatti a quello che stiamo cercando.
La funzione Tour Planner di Komoot è sempre più raffinata, e i tour proposti possono diventare dei semplici spunti su cui costruire l’uscita ideale, in un senso o nell’altro.
A cosa fare attenzione
Sebbene i tour gravel di Komoot siano verificati non significa che siano monitorati costantemente e in tempo reale.
Ricordatevi dunque sempre di leggere i commenti e i feedback degli utenti, che possono fornire informazioni preziose e magari più aggiornate di quello che il sistema ha recepito e consolidato.
Tenete comunque presente che situazioni temporanee di inabilità dei percorsi o altre problematiche non vengono comunque segnalate.
Nel primo percorso che ho testato ho trovato ben due chiusure stradali, la prima facilmente aggirabile, la seconda che mi ha costretto sostanzialmente a tornare indietro sulla prima metà del giro.
Si trattava di chiusure per lavori del tutto imprevedibili da parte di Komoot, che non dispone di un sistema di segnalazione in tempo reale di possibili problematiche sui percorsi (potrebbe essere un suggerimento per un futuro sviluppo?).
Nella mia esperienza devo dire che non ho trovato alcun errore sul tracciato, salvo minime imprecisioni che ho potuto rilevare solo dove conoscevo molto bene le strade.
Tuttavia, anche qui, l’invito è sempre a prestare attenzione e a non seguire ciecamente la traccia ma a valutare sempre dove state transitando.
Per maggiori informazioni è possibile consultare le guide pratiche all'utilizzo sul sito komoot.it.
Se volete sapere perché il gravel piace così tanto, leggete QUI.
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Sull'autore
Silvia Marcozzi
Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.