Come scegliere la sella della bici? I 5 fattori chiave secondo Selle Italia
Nicola Checcarelli
Come scegliere la sella della bici? I 5 fattori chiave secondo Selle Italia
Nicola Checcarelli
Scegliere la sella della bici è sempre un’operazione delicata e complessa, poiché può influire in modo determinante sull’esperienza d’uso, sia del ciclista esperto sia del principiante.
Da Selle Italia ci dicono che la sella giusta "non devi sentirla", ma trovarla non è semplice, anche perché i parametri da considerare sono tanti. Proprio insieme a Selle Italia (in una lunga chiacchierata con Enrico Grando - Marketing e Communication Manager ed Enrico Andreola - Product Manager) abbiamo approfondito l'argomento nel tentativo di aiutare l'utente a fare una scelta più consapevole, riducendo il rischio di errore.
Come scegliere la sella della bici: i 5 parametri fondamentali
I fattori che possono influenzare la scelta della sella corretta sono tanti e spesso interconnessi tra loro. I più importanti individuati da Selle Italia sono 5, anche se non sono gli unici:
- 1. La larghezza, determinata principalmente dalla larghezza delle ossa ischiatiche
- 2. La presenza o meno del foro, il cui bisogno dipende dall’assetto in sella e dalla rotazione pelvica durante la pedalata
- 3. L’imbottitura
- 4. La forma della seduta, piatta o più curva.
- 5. Il materiale del carrello, che può essere in carbonio, più leggero e più rigido, o in diversi tipi di acciaio o altro materiale (manganese o in TI 316 nel caso di Selle Italia)
Larghezza della sella: è davvero il parametro più importante?
La larghezza della sella è il parametro più conosciuto e uno dei primi da considerare. E' uno dei più importanti, ma non il solo...
Come è facile intuire, chi ha ossa ischiatiche larghe deve orientarsi su selle più larghe, ma a fare la differenza non è solo la larghezza in millimetri, quanto la seduta nel suo insieme.
Per questo motivo Selle Italia e Selle San Marco (che ormai fanno parte dello stesso gruppo) suddividono le selle in base alla taglia, S ed L, e non tanto per larghezza specifica. All’interno di una stessa taglia ci possono essere modelli con larghezze differenti, ma che "calzano" in modo simile proprio in virtù del fatto che la sella va vista nel suo complesso
La lettera S identifica le selle cosiddette strette, con una larghezza inferiore a 145 mm, la L indica quelle larghe, con una larghezza da 145 mm in su.
Per trovare la taglia giusta Selle Italia consiglia sempre di eseguire un test o un bike fit, ma sottolinea un concetto che in termini pratici può essere molto utile all’utente medio: in caso di indecisione, è più facile che un ciclista con ossa ischiatiche strette si trovi bene su una sella larga che non viceversa. Questo accade in particolare con alcuni modelli, come la Novus Boost, che hanno una forma a V e che dunque garantiscono un buon comfort anche se non si siede nel punto di appoggio ottimale.
Insomma, anche se il sistema idmatch ha rilevato che più della metà delle persone necessiti di una sella stretta, se siete indecisi meglio optare per una sella leggermente più larga che troppo stretta. Questo spiega anche perché la maggior parte delle bici di primo montaggio adottano selle larghe.
Per concludere questo paragrafo sfatiamo (almeno in parte) anche la consuetudine che più un atleta ha un'indole racing, più ha bisogno di selle strette. Van der Poel, ad esempio, utilizza una Flite in taglia L. Ha provato ad usare anche la versione S, ma non si è trovato bene ed è tornato alla L.
Come incide la forma della seduta?
La forma della seduta è un altro fattore molto importante. Selle Italia suddivide le proprie selle in Flat (cioè piatte come la Flite), Waved (curve come la Novus) o Neutral (intermedie come la SLR). Seppur con nomi diversi, questa distinzione possiamo ritrovarla nella maggior parte dei prodotti sul mercato, anche di altri brand.
Le selle flat sono adatte a ciclisti dinamici, che si muovono molto in sella in base all’entità dello sforzo o alla situazione di gara o allenamento.
Le selle waved, invece, offrono maggiore comfort ai ciclisti che preferiscono una posizione più statica durante la pedalata.
La SLR, che è la sella più venduta di Selle Italia, è una soluzione intermedia, che non impedisce completamente il movimento, ma allo stesso tempo aiuta a mantenere la posizione corretta.
Un altro aspetto che andrebbe considerato quando si parla di forma della sella riguarda la rotazione del bacino, che però è più complessa da individuare e necessita di un occhio esperto o di un’analisi idmatch.
I ciclisti che hanno una rotazione pelvica anteriore dovrebbero scegliere selle piatte, quelli che invece hanno una rotazione pelvica posteriore una sella waved. L’immagine in basso aiuta meglio a capire di cosa parliamo:
Foro sì o no?
Le selle con il foro sono particolarmente adatte a chi ha un’elevata rotazione pelvica e un’antiversione del bacino, oppure a chi pedala con un abbondante dislivello sella/manubrio. In queste situazioni il foro aiuta a ridurre la pressione nella zona perineale.
In ogni caso non ci sono vere controindicazioni nell’uso della sella con il foro (anche in termini di durata) e per questo oggi la maggior parte dei modelli venduti è dotata di foro.
Chi non lo utilizza, specie in ambito professionistico, secondo Selle Italia lo fa più che altro per una questione di abitudine.
Sella corta o lunga?
Quasi tutte le selle presenti nel mercato oggi sono più corte rispetto al passato. Sono ormai pochi i ciclisti, anche professionisti, ad usare le versioni lunghe. Spesso succede per abitudine o perché preferiscono sedersi in una posizione particolarmente avanzata, ma secondo Selle Italia la sella corta aiuta molto di più a trovare la posizione corretta.
Quanto conta l’imbottitura?
Quando si parla di imbottitura entra in gioco anche la componente soggettiva, poiché alcuni atleti preferiscono sentire una sella più rigida, altri un po’ più imbottita.
A livello generale Selle Italia consiglia un’imbottitura maggiorata o la presenza di gel per l’uso off-road (mtb o gravel), in quanto queste soluzioni permettono di assorbire meglio le vibrazioni e aumentano il comfort, soprattutto sulle lunghe distanze.
Una sella più imbottita, tipo i modelli Endurance di Selle Italia, potrebbero essere indicati anche per i ciclisti meno esperti e dunque meno abituati alla posizione in sella.
Un discorso a parte lo meritano i modelli in 3D, più costosi, ma che riescono ad ottimizzare ancor meglio il comfort grazie a zone di assorbimento differenziate lungo la superficie.
Stessa sella su tutte le bici?
Scegliere la sella della bici corretta è un’operazione complicata, dunque una volta individuato il modello e la taglia corretta il consiglio è di non cambiare.
Se acquistate una bici nuova, rimontate la sella con cui vi trovate bene.
Se avete più bici in garage (strada, gravel, mtb), riproponete su tutte lo stesso modello di sella, eventualmente modificando il livello di imbottitura o il materiale del carrello (ne parleremo tra poco) in base ai diversi utilizzi.
Posizione in bici e comfort della sella
Anche la posizione in bici può influire sulla scelta della sella.
Per chi pedala con un elevato dislivello sella/manubrio, ad esempio, sarà particolarmente indicata una sella con foro, poiché questa posizione comporta una rotazione in avanti del bacino.
Chi cerca un assetto molto racing, sedendosi in posizione avanzata, potrebbe trovarsi bene con selle dal naso più largo e con BRP (Biomechanical Reference Point, il centro anatomico della sella) più avanzato, come la Novus Boost.
E’ importante ricordare, però, che la sella non è un elemento a sé stante, ma è parte della bici nel suo complesso e che quindi in qualche modo vale anche il discorso opposto. In soldoni, non è detto che la sella con cui stiamo comodi ci darà esattamente le stesse sensazioni se montata su una bici diversa, dove magari abbiamo differenti geometrie o un diverso assetto.
Durante le prime uscite potrebbero essere necessari dei micro aggiustamenti, soprattutto all’inclinazione, per ritrovare il feeling ideale. A tal proposito ricordiamo che l’inclinazione della sella va misurata in corrispondenza del centro anatomico, cioè del punto di appoggio.
Scafo e carrello in carbonio, non è solo questione di peso
Lo scafo della sella è la parte su cui ci si siede materialmente. Un sella full carbon è molto rigida e leggera, ma i modelli con scafo in carbonio sul mercato oggi sono davvero pochi. Di solito per lo scafo vengono scelti plastica o materiali compositi (di differente qualità in base al livello di sella), che garantiscono un compromesso ideale tra leggerezza, robustezza e flessibilità.
Il carrello, o rail, è invece la parte con cui la sella viene fissata al reggisella.
Di solito può essere realizzato in carbonio, oppure in acciaio o altri materiali (nel caso di Selle Italia Manganese o Ti316).
La maggior parte degli utenti scelgono il carrello tenendo conto del peso e dell’estetica, ma in realtà il materiale incide in modo considerevole sul comportamento della sella.
I modelli con carrello in carbonio sono più leggeri, ma anche molto più rigidi. Quelli con scafo in acciaio o Ti316 (la lega più pregiata di Selle Italia), sono più pesanti, ma offrono un assorbimento delle vibrazioni nettamente migliore.
Insomma, se la vostra bici vi sembra un po’ troppo “dura”, sarebbe meglio orientarsi su selle con carrello in acciaio.
Il montaggio, un elemento da non sottovalutare
Scegliere la sella "giusta" per le proprie esigenze è fondamentale, ma montarla bene è altrettanto importante. Un montaggio scorretto può inficiare completamente il comfort della sella. Uno degli aspetti più delicati, spesso sottovalutato, è legato all'inclinazione. Ne abbiamo parlato in modo specifico nell'articolo qui sotto:
Quali problemi può dare una sella scorretta
Scegliere una sella con caratteristiche non adatte può provocare problemi di varia natura.
Matteo Paganelli, Brand Manager di idmatch, ci ha spiegato che il più comune è legato all’intorpidimento dell’area genitale e perineale, che può interessare sia uomini che donne e può dipendere sia dal tipo di sella, che da un montaggio o una posizione scorretta.
Inoltre, una sella di larghezza errata comporta una seduta scorretta, aumentando gli sfregamenti e quindi le irritazioni su superfici che non dovrebbero entrare in contatto durante la pedalata.
Infine, e questo per molti è meno scontato, una sella errata può causare problemi anche alla zona lombare, poiché il bacino potrebbe assumere una posizione scorretta, ruotando o non ruotando nel modo in cui dovrebbe.
Selle Italia SLR Boost, Flite Boost, Novus: come scegliere
Come avrete capito se avete letto con attenzione i paragrafi precedenti, ogni ciclista ha esigenze diverse e molto personali.
Il consiglio migliore per ridurre il margine di errore è quello di sottoporsi ad un bike fit, meglio se in un centro ID Match, ma se vogliamo sintetizzare al massimo, accettando un certo margine di errore:
- • la Selle Italia Novus Boost può essere una buona soluzione per chi desidera una posizione stabile in sella o per chi è indeciso sulla larghezza, in quanto pur rientrando nella categoria L (large) può risultare comoda anche a chi ha ossa ischiatiche strette
- • selle flat come la Flite Boost possono essere la scelta ideale per chi desidera una pedalata dinamica e aggressiva
- • la SLR Boost è il modello più venduto, in quanto rappresenta una via di mezzo e dunque soddisfa un’ampia fetta di ciclisti.
Al netto di tutte queste valutazioni, la cosa ideale prima di procedere all’acquisto sarebbe quella di provare la sella, poiché solo così ci si può accorgere se il modello individuato è davvero quello corretto.
Selle Italia propone un programma test presso alcuni punti vendita selezionati, ma vi possiamo svelare in anteprima che a breve partirà un programma test diretto, in cui l’utente potrà richiedere i modelli da testare direttamente dal sito Selle Italia.
Per maggiori informazioni su Selle Italia: it.selleitalia.com/
QUI invece tutti i contenuti pubblicati su Bicidastrada.it che parlano di biomeccanica.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.