Abbiamo parlato altre volte degli aspetti da prendere in considerazione quando si scelgono gli occhiali da sole per il ciclismo.
Tipo di utilizzo, caratteristiche delle lenti, forma e fattori estetici sono tutte cose che influiscono sull’acquisto.
Il comfort degli occhiali, però, resta un aspetto fondamentale quando si sceglie un modello per la pratica sportiva.
E’ questo infatti il fattore più importate per essere sicuri di acquistare qualcosa che poi utilizzeremo effettivamente, con soddisfazione e a lungo.
Senza considerare che il comfort ha un impatto anche sulla prestazione, poiché crea le condizioni ideali per concentrarsi solo sulla pedalata, senza distrazioni.
Ma da quali fattori dipende il comfort degli occhiali?
Ne abbiamo parlato con Rudy Project, una delle aziende leader nel settore degli occhiali sportivi.
Quello che chiamiamo comfort deriva da due differenti componenti, una più propriamente sensoriale ed una visiva. Il primo aspetto è legato ad alcuni fattori più o meno oggettivi che elenchiamo qui di seguito.
Fattori sensoriali
- Vestibilità
Come per un abito, anche l’occhiale deve calzare a pennello per essere confortevole.
Significa che deve essere adatto alla forma e alle dimensioni del nostro viso.
Si tratta di un fattore soggettivo, che dipende dalla nostra fisionomia e anche dalle nostre preferenze.
La prima sensazione nel momento in cui indossiamo gli occhiali è la più significativa.
Un occhiale che ci sentiamo bene addosso ha buone probabilità di essere adatto alle nostre esigenze.
Ecco perché uno dei consigli che ci sentiamo di dare è di provare gli occhiali prima di acquistarli e di non basarsi solo sul consiglio degli amici o sull'aspetto estetico. In alternativa assicuratevi di poterli restituire nel caso di un acquisto online.
- Possibilità di regolazione
Perché la calzata sia perfetta è normale che possano servire degli aggiustamenti.
Gli occhiali devono aderire bene al viso ed essere stabili, ma senza creare punti di pressione. La possibilità di regolare alcuni dettagli, in particolare aste e naselli, è per questo motivo particolarmente importante.
Ecco perché ad esempio Rudy Project dà sempre questa possibilità su tutti i suoi occhiali destinati alla performance, dove l’adattabilità può fare le differenza.
- Leggerezza e aerodinamica
Negli occhiali sportivi si tratta di caratteristiche che non possono essere trascurate.
A determinarla saranno i materiali utilizzati e il design, quanto più possibile essenziale per ottenere il miglior compromesso tra robustezza e la classica sensazione di “non avere niente addosso”.
Proprio perché entrambi gli aspetti concorrono a determinare questa sensazione abbiamo voluto citarli insieme. Aerodinamica non significa solo prestazioni, ma anche aderenza al viso e stabilità. Può essere valutata visivamente, ma è difficile giudicarla appieno prima dell’utilizzo effettivo.
In genere affidarsi a marchi specializzati è già una buona garanzia di acquistare un prodotto ben fatto. Spendere qualcosa di più per un occhiale “di marca” nel caso di un prodotto così specialistico può infatti avere senso. Il rischio diversamente è quello di acquistare degli occhiali che finiremo per non utilizzare.
Più semplice da valutare è l’aspetto del peso, che però, attenzione, deve andare di pari passo con una vestibilità ottimale per non ritrovarci con occhiali molto leggeri ma instabili e quindi fastidiosi.
Senza considerare che nella bici la leggerezza è un fattore che conta meno che in altri sport più dinamici come ad esempio la corsa. Meglio qualche grammo in più ma una forma più ergonomica che non diventi fastidiosa, ad esempio, nelle discese ad alta velocità.
- Ventilazione
Si tratta di un fattore da considerare con attenzione negli occhiali sportivi, particolarmente aderenti e protettivi, ma che possono rivelarsi facili all’appannamento con il freddo o con forte umidità.
Si tratta di un aspetto più importante per chi usa la bici tutto l’anno e si trova a pedalare anche in condizioni critiche, mentre per l’amatore che si dedica alla bici da strada solo nella bella stagione non sarà così fondamentale.
In genere gli occhiali meglio ventilati sono quelli che presentano anche visivamente delle prese d’aria che limitino l’effetto isolante. La tecnologia Power Flow di Rudy Project, ad esempio, mira proprio a mantenere un costante scambio d’aria tra interno ed esterno della lente per evitare gli sbalzi termini.
È importante ricordare che la ventilazione influisce anche sull’aspetto più propriamente visivo, mantenendo la lente pulita ed efficiente e migliorando la qualità della vista.
- Sicurezza
Sebbene non contribuisca direttamente al comfort dell’occhiale, l’aspetto della sicurezza influisce indirettamente sulla nostra sensazione generale di occhiali comodi.
Perché un occhiale sia sicuro è necessario che sia stabile e che garantisca la massima protezione. Occorre quindi prestare attenzione alla forma e ai dettagli che servono a migliorare questi aspetti.
Le stanghette, magari rivestite in gomma per aumentare il grip, dovranno essere robuste e aderire bene alla testa.
Forme avvolgenti e che riparino l’occhio anche lateralmente e che aderiscano bene al viso così da evitare l’entrata di insetti o di fattori imprevisti che possono creare un disagio.
Di primaria importanza ovviamente anche l’aspetto della robustezza e della resistenza agli impatti e alle torsioni.
Nel malaugurato caso di una caduta o di un incidente non dimentichiamo che gli occhiali possono fare la differenza tra riportare o meno un danno ad una parte tanto delicata del corpo come gli occhi.
Fattore visivo
- Caratteristiche della lente
Il primo fattore da considerare quando si parla di sensazione visiva è quello della tipologia di lente. Colore, grado di protezione, curvatura, sono le variabili da considerare in base all'utilizzo e alle nostre esigenze.
Di questo aspetto abbiamo già parlato diffusamente in questo articolo a cui vi rimandiamo per tutti gli approfondimenti:
Scegliere le lenti degli occhiali da ciclismo: ecco cosa sapere...
- Campo visivo
Negli ultimi anni abbiamo visto gli occhiali destinati al ciclismo farsi molto più grandi che in passato. La ragione principale è quella di non ostacolare la vista in nessun modo e al contrario di agevolare la visione periferica e, di conseguenza, aumentare la sicurezza.
Quando si provano gli occhiali il consiglio è di ruotare lo sguardo e simulare i movimenti che siamo portati a fare in bici.
Ad esempio, ci guardiamo dietro le spalle per anticipare l’arrivo di un’auto o effettuare un sorpasso. O ancora abbassiamo la testa quando siamo in presa bassa continuando a guardare davanti a noi.
In questo modo saremo in grado di valutare meglio se la struttura dell’occhiale ci crea un impedimento o se al contrario “sparisce” consentendoci di mantenere la concentrazione.
Occhiali senza bordo inferiore, stanghette sottili, profili curvi, sono tutte caratteristiche che aiutano in questo senso.
- Problemi di vista/lenti graduate
Come ultimo fattore da prendere in considerazione citiamo i problemi di vista, primo fra tutti la miopia. L'utilizzo di lenti a contatto abbinate a occhiali da sole normali non è gradita a tutti, per questo occorre ragionare su altre soluzioni.
A fondo pagina trovate l’articolo in cui ci siamo occupati delle lenti correttive per il ciclismo, con tutte le diverse soluzioni proposte da Rudy Project.
Si va dalle classiche clip da inserire all’interno degli occhiali alle soluzioni semi-integrate e alle lenti graduate vere e proprie.
In generale il consiglio è dunque quello di non lasciarsi guidare solo dal fattore estetico nella scelta degli occhiali, che restano uno degli accessori più importanti nella pratica del ciclismo.
Tenete a mente le vostre esigenze, prendetevi il tempo di provare gli occhiali in negozio e affidatevi a persone che sappiano guidarvi nella scelta.
Trovate tutti i modelli visti in foto in questo articolo sul sito di Rudy Project QUI.
Occhiali da vista da ciclismo: le soluzioni proposte da Rudy Project
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Sull'autore
Silvia Marcozzi
Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.