Il prossimo 23 gennaio saranno 40 anni dal Record dell'Ora di Francesco Moser a Città del Messico. Il primo uomo a valicare in bicicletta la distanza di 50 km in 60': nemmeno Merckx ci era riuscito.
Una prestazione che è entrata di diritto nella letteratura sportiva proiettando il ciclismo nell'era moderna conquistando allo stesso tempo l'affetto di un'intera generazione. Perché Moser non ha solo infranto una distanza, ha sancito il primato della tecnologia e della Scienza al servizio della prestazione.
Walter Tomasi (foto sotto), classe 1972, cicloamatore trentino, per festeggiare i 51 anni ha scalato per 151 volte in un anno il Monte Bondone in onore del suo idolo. Il risultato è suggestivo. 51,151: il Record di Città del Messico.
Una storia romantica, ma che nasconde dettagli tecnici importanti perché il Bondone non è mica una salita da ridere.
QUI i dettagli dell'ascesa parte del progetto Salite da mito promosso dal Trentino.
Quell'uscita tra amici...
Le guasconate durante le pedalate in compagnia, si sa, sono all'ordine del giorno. Battute, scherzi, ma anche riflessioni e nuove idee. Pazze, a volte.
Ad inizio stagione Walter è in bici con Sergio, un amico medico.
Walter confida di voler puntare a regalarsi 500.000 metri di dislivello in 12 mesi per i suoi 51 anni. Sergio rilancia e vista la propensione dell'amico a pedalare in salita propone di percorrere in una sola giornata tutti e tre i versanti del Bondone.
- Da Piedicastello (salita Charly Gaul).
- Da Aldeno (ascesa affrontata quest'anno al Giro d'Italia, QUI tutti i dettagli).
- Da Lasino.
I due portano a termine l'impresa, poi Walter ci prende gusto: percorrere più volte il Bondone in una sola giornata è un'occasione utile per incrementare il dislivello. Le Sfide di Strava sono un ulteriore incentivo.
E quindi via! Su da Trento, discesa verso Aldeno, giro di boa, salita, discesa verso Lagolo e di nuovo salita verso Vason.
Scala 151 volte il Bondone: i dettagli dell'impresa
Il picco è stato in occasione delle ferie estive (Walter è un autoferrotranviere del trasporto pubblico). Quattro settimane da paura.
- Dal 24 al 30 luglio: 861,9 km, 42 ore e 41' d'attività, 20.478 metri di dislivello.
- Dal 31 luglio al 6 agosto: 946,6 km, 47 ore e 44' d'attività, 25.192 metri di dislivello.
- Dal 7 agosto al 13 agosto: 965,3 km, 51 ore e 4' d'attività, 27.801 metri di dislivello.
- Dal 14 al 20 agosto: 942,3 km, 50 ore e 51' d'attività, 29.341 metri di dislivello.
La Sfida di agosto: ciclismo (salita) rende Walter il secondo atleta con più dislivello.
Ma come si gestisce un'impresa di questo tipo?
«Vado in bicicletta dal 1987 - racconta Walter - più precisamente dal 15 settembre 1987 quando i miei genitori mi regalarono la prima bici da strada: una Colnago azzurra (foto sotto). In quel momento ho accantonato gli scarpini chiodati dell'atletica leggera per dedicarmi ai pedali. Non sono passato attraverso le categorie agonistiche, ma tra gli amatori ho ottenuto diversi risultati. Queste sfide però non hanno nulla a che fare con l'agonismo. Non sono neanche compatibili a mio avviso e, attenzione, possono diventare anche pericolose».
«Mi conosco ormai, so come risponde il mio corpo, così non ho avuto la necessità di farmi seguire. A fine primavera pesavo 74 kg per 182 cm d'altezza: a tavola non disdegnavo qualche bicchiere di vino ed il buon gusto. Questa sfida mi ha spinto a prendermi più cura di me stesso. Mi pesavo a fine allenamento e la mattina appena alzato dal letto: la salita logora il fisico sopratutto in estate».
«Sono arrivato a pesare 67 kg - precisa Walter - potevo stare in sella tutto il giorno, scalare il Bondone tre volte, ma appena provavo a spingere sentivo di non avere potenza nelle gambe. Così ho rinforzato i pasti, la colazione in particolare, arrivando anche a 1.000 calorie. Tornato a 69 kg ho ritrovato l'equilibrio. Leggero, non sempre significa forte...».
Abbiamo chiesto anche com'era strutturata una giornata con tre ascese del Bondone.
«Sveglia alle 4:30 e partenza poco prima delle sei. In tasca tre/quattro barrette ed una banana. In cima una veloce sosta al bar per il caffè. All'inizio utilizzavo barrette rinforzate da 65 gr poi ho iniziato a confezionarmi in casa un tortino a base di grano saraceno, cereali, miele e frutta secca. Una volta finite le ferie il Bondone riuscivo a scalarlo "solo" due volte per riuscire ad essere al lavoro in orario...».
Così, complice un incontro sull'autobus con il giornalista-ciclista Silvano Ploner della sede Rai di Trento, nasce l'idea di celebrare la 151esima ascesa al Bondone.
Sabato 25 novembre, ritrovo a Trento in piazza Duomo con gli amici del pedale: Marcello, Roberto, Sergio. C'è anche lui: Francesco Moser, idolo di Walter, con una bottiglia del suo spumante Metodo Classico Trentodoc 51,151.
Un brindisi e poi tutti in sella verso l'ultima ascesa della stagione 2023. In cima c'è già la neve.
Il dislivello quest'anno è di oltre 600.000 metri (80mila sui rulli).
151 volte sul Bondone:
- 111 da Piedicastello;
- 25 da Garniga;
- 15 da Lasino.
Ora è arrivato il momento di riposare.
QUI la puntata di Radiocorsa del 30 novembre. Al minuto 25:45 il servizio dedicato a Walter Tomasi.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.