Giro d'Italia 2022. Tappa numero 19: Marano Lagunare-Santuario di Castelmonte: 178 km, 3.230 metri di dislivello con l'inedita salita al Kolovrat.
Grazie a Lapierre abbiamo vissuto questa frazione con il team Groupama-FDJ nel cuore della corsa. Dalle 8:00 alle 21:30.
Abbiamo visitato i mezzi, parlato con i corridori, direttori sportivi, meccanici, massaggiatori, cuochi. Abbiamo fotografato le bici di Demare. Abbiamo visto lo stesso Demare faticare in salita e pedalare contro il caldo piuttosto che contro il tempo massimo. Abbiamo visto la delusione negli occhi e nel volto di Attila Valter dopo una giornata in fuga (4° posto). E ancora una volta abbiamo capito che per vincere bisogna prima di tutto saper perdere.
Siamo tornati in albergo e abbiamo visto il lavoro prezioso dello staff, dietro le quinte di uno sport individuale dove la squadra è fondamentale per raggiungere il successo.
Sulla strada e non solo...
Una grande famiglia... in viaggio
Il team Groupama-FDJ in questo 2022 compie 26 anni d'attività. Il budget della squadra si aggira attorno ai 20 milioni di Euro. 28 i corridori che però farebbero poca strada senza il lavoro certosino di molte persone. Un famiglia composta al Giro da ben 26 persone (esclusi gli otto corridori):
- 3 direttori sportivi
- 1 performance manager
- 7 massaggiatori
- 4 meccanici
- 1 medico
- 2 cuochi
- 2 addetti all'hospitality e PR
- 1 nutrizionista (per la prima parte della corsa)
- 1 fotografo
- 1 addetto stampa
- 3 addetti all'igiene e sanificazione
Il parco mezzi è notevole:
- 5 ammiraglie
- 2 van (di cui uno riservato all'hospitality)
- 1 camion centinato con sponda da 18 m³ (per valigie, stock borracce ed altri materiali)
- 1 furgone passo lungo (dedicato a materassi, igiene e sanificazione ambienti)
- 1 pullman
- 1 camion officina espandibile
- 1 camion cucina
La giornata di tutto lo staff al seguito inizia sempre alle 6:00 e termina a lavoro finito tra le 21:00 e le 22:30.
Ci ha particolarmente colpito il lavoro della squadra igiene che presidia l'hotel in attesa dell'arrivo dei corridori e del resto dello staff.
Il team Gropama-FDJ ha stretto una partnership con l'azienda tedesca Tempur che si occupa della produzione di materassi, cuscini, reti, letti ed accessori dedicati al buon riposo. Durante tutto il Giro due dei tre addetti hanno come priorità il cambio dei materassi con il dispositivo scelto da ogni corridore ad inizio stagione.
La terza figura ispeziona tutti i dettagli di ogni camera e all'occorrenza esegue un'ulteriore pulizia oltre a controllare i filtri aria condizionata ed il soffione doccia.
Una volta conclusa l'operazione la stessa squadra si occupa di lavare i mezzi al termine di ogni tappa sia dentro che fuori con particolare attenzione a bus e ammiraglie che sono soggette ad una sanificazione all'ozono tramite l'impiego di bombolette autosvuotanti.
Le ammiraglie Groupama-FDJ nel cuore della corsa
La squadra francese al Giro non ha particolari ambizioni di classifica, ma due importanti obiettivi: le vittorie di tappa e la conquista della maglia ciclamino.
Due sono le ammiraglie al seguito della corsa. Non c'è un'ammiraglia 1 e 2 prestabilita. Nella tappa con arrivo al Santuario di Castelmonte, ad esempio, quella che nella tappa di Treviso era l'ammiraglia 1 era di fatto la seconda ammiraglia guidata dal medesimo direttore sportivo (Sébastien Joly) con alle spalle lo stesso meccanico (Vincent Pruvot).
Il portabici sul tetto viene allestito senza distinzione tra le due vetture al seguito: 8 bici complete + 2 ruote di scorta (1 anteriore e una posteriore).
Sul lato anteriore sinistro sopra la bici di Demare mentre sul lato opposto la bici del corridore che "deve essere protetto" (Attila Valter per la tappa 19).
In ammiraglia altre due coppie di ruote. Da notare che il team Groupama-FDJ come il team Alpecin-Fenix utilizza solo rotori freno da 140 mm. Una specifica che viene comunicata con il dovuto anticipo all'assistenza neutrale in corsa in modo tale d'avere sempre la dovuta copertura. Ne avevamo parlato QUI.
Ogni ammiraglia nel bagagliaio ha una "borsa del freddo" per ogni corridore. Il contenuto all'interno è a discrezione di ogni corridore. In genere si trovano: scarpe, gambali, manicotti, mantellina, canotta intimo, una maglia ed un pantaloncino da gara. Ogni ammiraglia ha a bordo anche due caschi di scorta.
Sempre nel bagagliaio trova posto la ghiacciaia che in genere viene caricata con 60/70 borracce la cui dimensione e capienza varia a seconda delle esigenze. Non solo acqua, ma anche sali minerali e maltodestrine.
Nel corso della 19° tappa il team ha consumato più di 200 borracce che non vengono lavate e riutilizzate. Due le possibilità: consegnarle all'ammiraglia o accompagnarle a terra in zone presidiate dal pubblico. Il materiale avanzato al termine della tappa viene messo a disposizione dei tifosi e va a ruba...
Altre borracce piene vengono poi consegnate dai massaggiatori al passaggio dell'ammiraglia lungo il percorso o in alternativa si opera un rapido cambio della ghiacciaia.
Sempre nella ghiacciaia due sacchetti confezionati dai massaggiatori che contengono le "rice ball". Si tratta di mini bocconi di torta di riso che vengono utilizzati dopo il rifornimento solido (barrette, panini) che possono essere gestiti in maniera più agevole dal corridore anche nelle frasi critiche di gara. Demare ad esempio li mangiava in salita.
I vani portaoggetti lateriali (in particolare quello della portiera del direttore sportivo) vengono caricati con gel e barrette. In prossimità del sedile posteriore sinistro il meccanico ha a disposizione tre ruote sistemate a castello quasi a riparare la valigia degli attrezzi dove ogni utensile porta il nome del proprietario.
Sotto il divano posteriore il meccanico gestisce una piccola ghiacciaia da 12 litri riempita di cubetti di ghiaccio. I sacchetti vengono riempiti con circa 10 cubetti e confezionati direttamente a bordo dal meccanico che taglia a misura i collant da donna prima di passare al direttore sportivo alla guida questa speciale sacca che a sua volta il corridore posiziona sul collo o dentro il pantaloncino.
Due le radio: Radio Corsa e quella con frequenza interna (foto sotto) per le comunicazioni tra corridori e ammiraglie. Da notare che nonostante i 25 chilometri di distanza tra la fuga di Attila Valter e il gruppetto Demare le comunicazioni erano comunque fluide, chiare e per nulla invasive.
Sul cruscotto il monitor TV ed il tablet sintonizzato perennemente su Veloviewer, applicazione che riporta la traccia GPS della tappa con tutti i punti salienti del tracciato: la tipologia di rifornimento, ostacoli ed eventuali pericoli.
I dati vengono elaborati dal performance manager che un'ora prima della partenza della tappa "sequestra" tutti i ciclocomputer per caricare la traccia adeguata con eventuali cambi di percorso comunicati dalla giuria.
La mappa Veloviewer grazie alla connessione 4G permette al team di vedere in tempo reale la posizione di tutti i veicoli della squadra lungo il percorso incluso quello dell'ammiraglia civetta che anticipa di mezz'ora il passaggio della testa della corsa e segnala via radio eventuali imprevisti dell'ultimo minuto, aggiornamenti sul meteo e sulla direzione del vento.
La Groupama utilizza ciclocomputer Garmin. Al momento non è possibile avere sul display gli avvisi sincronizzati con Veloviewer. Di conseguenza è il direttore sportivo che lancia il messaggio d'avviso via radio con le note visualizzate sul tablet. Esempio: "Nakano tra 10 km con borracce di maltodestrine sulla destra" oppure "adesso 2 km al 9% poi si respira per un chilometro. Alé!".
Il bus: la casa dei corridori
È il luogo rifugio dei corridori. Sul retro un salottino con due tavolini che all'occorrenza possono essere trasformati in un un lettino da massaggio. Il viaggio con Groupama-FDJ nel cuore della corsa prosegue sul bus.
Poi l'angolo delle radio. A seguire la zona docce e la dispensa con lavandino, macchina da caffè, frigo e ampie dispense dove trovano spazio bottiglie d'acqua, integratori, bibite e qualche birra per il personale.
A seguire i sedili, vere e proprie postazioni di ogni corridore. Un luogo condiviso dove ci si confronta senza filtri ed allo stesso tempo molto intimo dove c'è spazio anche per i sentimenti più profondi.
Foto in apertura: Équipe Cycliste Groupama-FDJ / Nicolas Götz
Per maggiori informazioni: equipecycliste-groupama-fdj.fr
Qui sotto tutti i dettagli della Xelius SL di Arnaud Demare.
Le Lapierre della Groupama FDJ: dischi piccoli e alternanza tubeless-tubolare
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.