Coppa del Mondo ciclocross: quali saranno le condizioni della neve a Vermiglio?
Giovanni Bettini
Coppa del Mondo ciclocross: quali saranno le condizioni della neve a Vermiglio?
Giovanni Bettini
Domenica la Coppa del Mondo di ciclocross fa tappa a Vermiglio, in Val di Sole.
Per la prima volta una gara si svolgerà su fondo completamente innevato.
Una soluzione che ha stuzzicato la fantasia di molti appassionati, ma ha anche suscitato lo scetticismo di altri.
Quali saranno le condizioni della neve domenica?
Come reggerà il fondo dopo tanti passaggi?
Sono solo alcune delle domande che tanti appassionati e addetti ai lavori (noi compresi) si stanno ponendo.
Per provare a dare qualche risposta abbiamo parlato con Chris Mannaerts, manager degli eventi ciclocross Flanders Classics, società che gestisce la Coppa del Mondo e che ha contribuito all’allestimento del circuito.
Prima, però, date un'occhiata al video della ricognizione del percorso:
Mannaerts è arrivato a Vermiglio venerdì 3 dicembre.
In una settimana ha dovuto gestire l'allestimento del tracciato e un paio di abbondanti nevicate. Lo abbiamo raggiunto al telefono al termine della giornata di lavoro.
- Chris quando sei arrivato in Val di Sole quali erano le condizioni della neve?
- Il fondo era in buone condizioni. La neve abbastanza fresca, frutto di alcune buone nevicate a fine novembre. Era già presente uno strato consolidato di circa 20 cm.
La situazione ideale per iniziare ad allestire il percorso.
Poi è arrivata altra neve…
- E sono cambiati i piani?
- No, ma abbiamo dovuto lavorare parecchio. Una prima nevicata domenica, mentre mercoledì abbiamo raggiunto oltre 35 cm di neve fresca sul circuito. Da rimuovere! Perché nel fine settimana avevamo già disegnato e allestito il tracciato posizionando ogni cinque metri i pali di legno a sostegno delle reti rosse di sicurezza.
- Molti si chiedono: perché una gara di ciclocross sulla neve?
- L’Unione Ciclistica Internazionale intende proporre il ciclocross come disciplina olimpica invernale. Uno dei requisiti è proprio quello di organizzare competizioni di carattere internazionale su fondo completamente innevato. In Belgio sono andate in scena gare in presenza di neve, ma non era una situazione voluta.
Il tracciato di Vermiglio invece sì.
- Qual è la condizione del circuito ad oggi pomeriggio (venerdì 10 dicembre)?
- Oggi sono caduti altri due centimetri di neve. Al nostro arrivo il primo strato non presentava tratti ghiacciati e questo è stato un bene per la stabilità. L’abbondante nevicata di mercoledì ha avuto anche degli aspetti positivi.
La lavorazione meccanica con l’impiego di mezzi come i gatti delle nevi ha contribuito a compattare la superficie che è friabile, ma poggia su un substrato stabile e sicuro.
Non abbiamo avuto ancora un riscontro circa la tenuta dopo diversi passaggi, ma siamo molto fiduciosi. Da domani le temperature sono in leggero rialzo. Domenica le condizioni della neve saranno simili a quelle attuali.
- Sei abituato a lavorare nel fango e con il fango. Qui le condizioni sono diverse. Che differenze ci sono?
- Organizzare gare di ciclocross in inverno comporta sempre un notevole dispendio di energie. Fango o neve questo non cambia. L’unica variante è che con la neve bisogna monitorare costantemente il meteo e le temperature. Se si va pesantemente sotto lo zero c’è il rischio concreto di non poter correre a causa del ghiaccio che diventa un pericolo per tutti i ciclisti.
- Durante le operazioni di allestimento percorso e lavorazione della neve avete applicato qualche trattamento speciale?
- No. La neve di Vermiglio è naturale così come è caduta dal cielo. Ad oggi non abbiamo utilizzato nemmeno il sale.
- Secondo la tua esperienza quali sono le qualità che un crossista deve avere per gestire una gara con queste condizioni ambientali?
- Il ciclocross è un misto tra potenza e tecnica di guida, ma tra le due a Vermiglio vincerà chi saprà dosare al meglio la potenza. Il tracciato è veloce nella prima parte poi c’è la salita oltre la zona del laghetto. Poi ancora un altro tratto tecnico, ma scorrevole verso l’arrivo.
In più quasi tutto il circuito presenta una larghezza di cinque metri. Un metro abbondante in più rispetto al solito.
Il colpo d’occhio e la sensibilità di guida faranno la differenza.
Chi è Chris Mannaerts
46 anni, belga, dal 2019 è il manager delle attività ciclocross Flanders Classics società che fino alla stagione 2023/2024 organizzerà la Coppa del Mondo ciclocross. Il mandato è iniziato la scorsa stagione.
Chris ha all’attivo oltre dieci anni d’esperienza come giornalista nel ciclocross.
A fine 2015 è entrato a far parte del team Crelan – Vastgoedservice dove ha visto sbocciare nella disciplina Wout Van Aert che proprio nel 2016 conquistava il suo primo titolo mondiale Elite.
Crediti per tutte le immagini: Giacomo Podetti.
Qui sotto tutte le informazioni utili per seguire la gara.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.