Qualcuno di voi la sta già utilizzando con successo, ma non tutti conoscono questa app in grado d'offrire la realtà ciclistica virtuale. Cos'è Rouvy? Da dove viene questa piattaforma che dal 18 gennaio offre l'integrazione con Garmin Connect?
Qui sotto un video (in inglese) che spiega come attivare la sincronizzazione.
https://www.youtube.com/watch?v=JaK9XXpSM44&t=89s
Due fratelli ed una passione: il ciclismo
Rouvy nasce grazie ai fratelli Petr e Jiri Samek (foto sotto), originari di Vimperk una cittadina a due ore da Praga, Repubblica Ceca. Durante gli studi superiori la squadra ciclistica locale (Vimperk Bike Club) avvia una collaborazione con l'istituto dove studiano i due fratelli ed altri ciclisti del team.
«All'inizio degli anni 2000 abbiamo passato interi inverni ad allenarci indoor», spiega Petr Samek. «Abbiamo capito sulla nostra pelle che allenarsi indoor può essere noioso. Ci siamo chiesti, assieme a mio fratello Jiri, come rendere più interessante questa attività. Abbiamo cercato un modo per trovare nuovi stimoli ed allo stesso tempo farci trovare pronti per gli allenamenti su strada e le gare».
La svolta arriva nel 2003 durante gli anni dell'università quanto Petr e Jiri frequentano il Politecnico di Praga. Assieme ad altri due amici, Karel Hudecek e Jiri Kortus, i fratelli Samek iniziano ad elaborare il primo software-prototipo fino a stringere nel 2011 una partnership con Saris, marchio statunitense che integra il sistema sui rulli CyclOps. Nel 2017 la società VirtualTraining cambia nome: viene lanciato ufficialmente il marchio Rouvy.
Cos'è Rouvy? La realtà ciclistica virtuale
Rouvy utilizza tracce GPS e video per offrire un'esperienza d'allenamento dove la realtà ciclistica virtuale diventa elemento fondamentale per sconfiggere quella noia che i fratelli Samek hanno conosciuto durante l'inverno. La piattaforma ad oggi offre 10.000 scenari con animazioni 3D alcuni dei quali riproducono strade e percorsi delle grandi corse come ad esempio il Mont Ventoux.
Qui sotto alcune immagini della Mt. Ventoux circle.
È possibile, inoltre, organizzare sfide con altri utenti, accedere ad allenamenti preimpostati, sincronizzare le tabelle TrainigPeaks e i dati Strava. L'editor (foto sotto) offre la possibilità di creare il proprio percorso assorbendo la traccia GPS.
Durante il lockdown diversi sono stati i professionisti che si sono cimentati in gare virtuali come il Tour de Suisse.
Le prospettive sono interessanti per gli appassionati e per tutta l'industria del ciclismo perché Rouvy dichiara di essere in grado di "digitalizzare tutti i fotogrammi e di arricchire il digitale con ogni tipo di particolare".
Una alternativa a Zwift? Forse, o meglio, non del tutto perché la principale differenza è la realtà ciclistica virtuale e la possibilità di testare strade sulle quali è possibile confrontarsi dal vivo.
L'integrazione API con Garmin Connect
Il 18 gennaio Rouvy ha ufficialmente annunciato l'accordo di collaborazione con Garmin. Tutti gli utenti Rouvy possono quindi riversare le proprie attività in Garmin Connect per arricchire così il proprio calendario attività ed avere ancora più dati a disposizione su un'unica app.
Un'operazione che semplifica la vita ed evita l'esportazione e l'importazione manuale di ogni attività conclusa su Rouvy.
Ad oggi Garmin sta completando l'elaborazione e l'integrazione di alcuni parametri nelle schede attività come il tempo di recupero e i minuti di intensità. Rouvy comunica che queste metriche verranno rese disponibili per la consultazione entro il termine di questo mese.
Per ulteriori informazioni: rouvy.com/it
QUI potete trovare tutti i nostri articoli dedicati alle app per l'allenamento indoor.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.