Dal 52-36 al 54-40: vi racconto com’è andata…

Nicola Checcarelli
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Dal 52-36 al 54-40: vi racconto com’è andata…

Nicola Checcarelli
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Dopo aver pedalato per tanti anni con il 53-39 e poi con il 52-36, nelle ultime settimane sono passato dal 52-36 al 54-40 di Shimano, in combinazione con l’11-34 posteriore. La guarnitura 54-40 è stata introdotta da Shimano con il lancio dell’ultima versione del Dura-Ace a 12 velocità, prendendo il posto della classica 53-39.
Si tratta di una soluzione pensata per le esigenze dei Pro’ (il Dura-Ace in casa Shimano è il gruppo destinato alla competizione), ma al di là del gusto di pedalare con gli stessi rapporti dei professionisti, può avere un senso anche per i semplici appassionati? 

A me è piaciuta molto, ma è doveroso fare alcune considerazioni…

dal 52-36 al 54-40

Più efficienza? Mi fido…

I professionisti negli ultimi anni stanno utilizzando rapporti anteriori oversize perché viaggiano a velocità sempre più elevate, specie nelle tappe pianeggianti. Vanno talmente forte che in certe frazioni il 54 nemmeno basta più e molti corridori montano il 55 o il 56. A livello amatoriale si tratta di un plus di poco conto, se non in alcuni tratti di falsopiano in discesa da affrontare in gara, perché in tutta onestà in quanti riescono a tirare alla giusta cadenza un 54-11?

Oltre questo, l’utilizzo di corone più grandi, sia all’anteriore che al posteriore, garantisce una maggiore efficienza, poiché l’utilizzo di ingranaggi con diametro maggiore genera meno attrito e quindi una minore dispersione di watt.
E’ il motivo per cui in pista o nelle cronometro la maggior parte dei professionisti preferisce una corona maggiorata (fino a 58-60 denti), da far lavorare con ingranaggi posteriori non troppo piccoli.

dal 52-36 al 54-40

Si tratta di un marginal gain davvero difficile da percepire su strada, anche con l’uso di un misuratore di potenza, ma mi fido dei test di laboratorio di cui abbiamo parlato in questo articolo e che evidenziano vantaggi di qualche watt.

E’ ovvio che per chi pedala a 30-35 km/h l’effetto placebo è più potente dei reali vantaggi concreti. Leggermente diverso è il discorso per chi ancora affronta gare con spirito agonistico e dunque pedala a velocità medie elevate.

dal 52-36 al 54-40

Pedalata più rotonda

Cosa mi è piaciuto di più del passaggio dal 52-36 al 54-40?
Sicuramente la migliore rotondità di pedalata.

E’ vero, è un qualcosa di soggettivo, una sensazione personale che può essere diversa da ciclista a ciclista, ma chi in passato, per motivi di gamba o di età, è dovuto passare dal 53-39 al 52-36 o al 50-34, probabilmente capisce di cosa parlo.

La differenza tra 53 e 54 non è molta, ma quella della corona interna, specie quando si pedala in pianura o su salite pedalabili, è molto più semplice da percepire.
Non fa andare più forte, ma è il motivo principale per cui consiglierei di prendere in considerazione questa combinazione.

dal 52-36 al 54-40

Sviluppo metrico

Torniamo a parlare di numeri, perché al di là delle “voglie”, occorre ragionare sulla reale fattibilità di certe scelte tecniche, che tra l’altro non costano poco.
A mio avviso a livello amatoriale il 54-40 ha senso solo se abbinato all’11-34.

54 40 10


Detto questo, la domanda da porsi è la seguente: “posso permettermi di tirare il 54-40 sui percorsi che faccio di solito?”.
Se utilizzate abitualmente un 34x30 o un 36x30, probabilmente la risposta è sì, ma per non rischiare serve fare qualche considerazione sugli sviluppi metrici.

Il 36x30 ha uno sviluppo metrico di 2,532 mt a pedalata.
Il 34x30 di 2,391 mt
Il 40x30 di 2,813 mt
Il 40x34 di 2,482 mt
Il 53x11 di 10,166 mt
Il 54x11 di 10,358 mt

Come vedete il 40x34 ha uno sviluppo metrico che si colloca a metà strada tra quello del 36x30 e quello del 34x30. Da questo dato potete fare le vostre considerazioni, anche in virtù delle pendenze e dei percorsi che affrontate abitualmente.

Io posso dirvi che su una salita al 9-10% con il 40x34 si riesce a salire a circa 65-68 rpm esprimendo 3 w/kg, un valore tutto sommato alla portata di molti, anche su salite lunghe. Certo, se amate le pendenze estreme e affrontate spesso salite come il Mortirolo o lo Zoncolan è meglio orientarsi su altro...

Peso

A parità di gruppo le differenze tra le varie combinazioni di rapporti sono minime, ma per chi è particolarmente attento alla leggerezza è giusto toccare velocemente anche l’aspetto relativo al peso, visto che corone e rapporti più grandi pesano di più.

La differenza tra un 54-40 abbinato ad un 11-34 e un 52-36 abbinato ad un 11-30 è di 52 grammi a vantaggio di quest’ultima.

dal 52-36 al 54-40

Dal 52-36 al 54-40: in conclusione

Il 54-40 abbinato all’11-34 posteriore è una combinazione che mi è piaciuta molto sotto il punto di vista della rotondità di pedalata, una sensazione che per molti appassionati non ha prezzo.
Difficile, invece, percepire reali vantaggi in termini di watt, che comunque sono evidenziati dai test di laboratorio.
In tutta onestà, rispetto al 52-36 ad oggi mi crea qualche preoccupazione quando devo affrontare lunghe salite in doppia cifra, mentre sarebbe la mia prima scelta se ancora facessi con regolarità gare o granfondo.

A chi consiglierei il passaggio dal 52-36 al 54-40? Agli agonisti che partecipano a gare veloci, o anche a granfondo impegnative, con la discriminate di riuscire a tenere i 3,5 w/kg con una certa facilità e per periodi di tempo prolungati. Altrimenti meglio starne alla larga.

ho provato il 54-40 di Shimano

Rimanendo in casa Shimano, credo che per la maggior parte dei praticanti sia difficile rinunciare alla versatilità delle guarniture 50-34 o 52-36 (la mia preferita), soprattutto oggi che è possibile abbinarle all’11-34 (ormai la cassetta posteriore più usata dai Pro’). Grazie a queste combinazioni si possono affrontare le grandi montagne senza spaccarsi schiena e gambe, mantenendo una cadenza di pedalata accettabile anche a wattaggi bassi.

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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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