La stampa 3D è una tecnologia sempre più utilizzata nella produzione delle selle da bici.
Nei mesi scorsi abbiamo avuto la possibilità di testare diversi modelli realizzati con questo sistema e ci siamo accorti che dietro c’è un mondo. E che il potenziale futuro è enorme.

In queste settimane stiamo provando la nuova Selle Italia SLR Boost 3D, una sella che si è rivelata piuttosto diversa rispetto ai prodotti 3D testati fino ad ora. Per questo abbiamo voluto approfondire l’argomento e capirne un po’ di più.

Quale materiale viene usato per la realizzazione della SLR Boost 3D?
Cos’ha di particolare questa sella rispetto a quella "tradizionale"?
Quanto dura nel tempo?  Necessita di qualche accorgimento nel posizionamento?

Sono solo alcune delle domande che abbiamo posto a Enrico Andreola, Product Manager Selle Italia ed Enrico Grando, Marketing Manager Selle Italia, che ci hanno fornito risposte molto interessanti. Leggete qui...

Qual è il materiale usato per la cover stampata in 3D?

Il materiale con cui è realizzata l'imbottitura è una resina fotosensibile a base poliuretanica molto performante, che una volta curata riproduce esattamente il TPU. La resina fotosensibile in questione si chiama EPU41. Rappresenta la materia prima di base della tecnologia produttiva proprietaria dell’azienda californiana Carbon 3D con cui collaboriamo per la realizzazione dei prodotti 3D. Nello specifico il processo produttivo viene detto DLS (Digital Light Synthesis).
È la stessa Carbon 3D ad aver sviluppato questo particolare materiale.

Il pattern della SLR Boost 3D è molto particolare. E’ solo una questione estetica o c’è dell’altro?

ll pattern è proprietario, ciò significa che è stato creato specificatamente da noi per questo modello per ottenere un feeling di seduta ben preciso.
La struttura reticolare presenta zone con spessori diversi, indicate in modo evidente anche sulla superficie: quando le maglie sono visivamente più larghe, siamo di fronte ad aree più morbide, quando sono più strette, le aree sono più rigide e “sostenute”.

Si tratta di una delle principali differenze rispetto ad una sella con imbottitura poliuretanica. Sulla SLR tradizionale lo spessore dell’imbottitura varia in base alla zona della sella, ma la densità rimane sempre la stessa.
La SLR Boost 3D, invece, presenta aree con struttura reticolare e cushioning differenziato, pensate per offrire più supporto nella zona delle ossa ischiatiche e maggiore comfort e assorbimento nelle parti laterali o dove poggiano i tessuti molli.

Quanto tempo serve per stampare una singola cover? Viene realizzata in Italia?

La sella viene realizzata interamente in Italia attraverso una tecnica proprietaria sviluppata in collaborazione con Prototek. Il processo produttivo è piuttosto lungo, visto che ciascuna macchina può stampare 3 selle l’ora.

Qual è la principale difficoltà tecnica nella produzione di una sella 3D?

La difficoltà produttiva è diversa in base alla tipologia e alla forma di sella.
La SLR Boost è un prodotto molto complesso da realizzare in 3D per via della sua particolare curvatura e della sua anatomia.
Non è stato un lavoro semplice, ma siamo riusciti ad adattare la tecnologia alla sella e non viceversa, in modo da non cambiare l’anima di SLR. 

Gli estimatori della SLR Boost ritroveranno gli stessi benefit, ma con il maggiore comfort possibile grazie alle differenziazioni dell’imbottitura 3D lungo tutta la sella e alle aree di ammortizzazione progressiva.
Possiamo dire che siamo partiti dal modello più complesso tra quelli presenti in gamma Selle Italia. La Novus in uscita in questi giorni, ad esempio, ha un processo produttivo meno complicato.

In futuro è immaginabile una realizzazione personalizzata su forme e specifiche del cliente?

La stampa 3D permette tante sperimentazioni, sia in termini di processo produttivo che di materiali. Ad oggi la personalizzazione totale sarebbe possibile da un punto di vista tecnico, ma probabilmente non sostenibile da un punto di vista logistico e di costi. Tuttavia, la velocità con cui la tecnologia 3D sta prendendo piede in diversi settori, soprattutto fuori dal mondo sportivo, lascia sperare in grandi evoluzioni.
Non dimentichiamo, tra l’altro, che la personalizzazione è potenzialmente possibile anche sulle selle “tradizionali”.

A proposito di costi, attualmente i prezzi sono molto alti a causa della complessità produttiva, ma è immaginabile che nel prossimo futuro si abbasseranno con l’aumento dei volumi.

SLR Boost 3D ha una struttura più sostenuta rispetto ad altre selle 3D. E’ una scelta precisa? A quale pubblico si rivolge?

La SLR Boost 3D è una sella “racing”, orientata alla performance nel ciclismo su strada. Abbiamo già parlato della diversa densità e capacità di ammortizzazione delle varie zone, ma nel complesso SLR Boost 3D è una sella più “sostenitiva”, che cioè fornisce un alto sostegno rispetto ai competitor ed è meno morbida al tatto.
Proprio questa caratteristica l’ha resa particolarmente apprezzata dai professionisti e dagli agonisti evoluti.

La Novus 3D in uscita in questi giorni, oppure la San Marco Shortfit 2.0 3D hanno caratteristiche diverse: sono progettate per essere più comode anche in fuoristrada e con un’ammortizzazione più accentuata grazie ad un diverso design delle strutture reticolari.
E’ importante conoscere questi aspetti, in modo da poter scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze.

La SLR Boost 3D va posizionata in modo analogo rispetto alla SLR “tradizionale” o ci sono accorgimenti particolari da seguire?

Siamo stati molto attenti a non cambiare l’anima della SLR e dunque il punto di partenza deve essere lo stesso, sia in termini di altezza che di arretramento.
Forma e altezza dell’imbottitura sono identici alla SLR tradizionale, ma la struttura 3D restituisce un feeling differente, che potrebbe richiedere qualche minimo aggiustamento. Si tratta però di sensazioni soggettive.

L’aspetto che ci teniamo a sottolineare è che con la SLR Boost 3D il corretto posizionamento della sella è ancora più importante che con una sella tradizionale, poiché permette di sfruttare al massimo i benefici delle aree di appoggio differenziate.

SLR Boost 3D è una sella molto tecnica e per apprezzarla in pieno deve essere posizionata in modo preciso. Se avete dubbi Selle Italia consiglia una valutazione biomeccanica accurata.

In termini di durata quali sono le aspettative rispetto ad una sella tradizionale? Ci sono accorgimenti da rispettare per la pulizia e la manutenzione?

Non ci sono particolari aspetti che la rendono meno duratura rispetto alle selle tradizionali. La cura della sella è sempre importante, ma le cover 3D non sono più “fragili” delle altre. Si possono pulire normalmente con acqua.

La stampa 3D rappresenterà il futuro delle selle da bici?

La stampa 3D ha grandi potenzialità e si sta già ritagliando uno spazio importante in questo mercato. A nostro avviso, però, affiancherà ma non soppianterà mai le selle tradizionali con imbottitura in poliuretano o gel.
Si tratta di un prodotto diverso, che offre un feeling differente e quindi costituirà un’ulteriore alternativa per un certo target di pubblico.

Per maggiori informazioni: selleitalia.com