Alessio, tramite e-mail
Ciao a tutti,
vi scrivo per avere una vostra opinioni sulle gomme che si useranno nei prossimi anni.
Tubolare, tubeless o copertoncino?
Grazie.
Risponde Nicola Checcarelli
Ciao Alessio, bella domanda la tua.
E’ difficile fornire una risposta certa e definitiva, poiché ogni tipologia di pneumatico ha pregi e difetti.
Tuttavia, osservando l’evoluzione del mercato negli ultimi due anni, possiamo immaginare che anche sulle bici da strada si andrà ad affermare l’utilizzo del tubeless, così come già accaduto da molto tempo nel mondo della Mtb.
Andiamo ad approfondire pregi e difetti delle tre tipologie di pneumatico, cercando di capire perché, a nostro avviso, nei prossimi anni la diffusione del tubeless sarà sempre più capillare.
TUBELESS VS COPERTONCINO
La gomma tubeless ha una carcassa più robusta rispetto a quella del copertoncino e per questo non prevede l’uso della camera d’aria.
E’ necessaria, ovviamente, una ruota specifica.
In pratica, si tratta dello stesso sistema utilizzato per gli pneumatici delle auto e che si è ormai affermato da anni nella Mtb.
Nel mondo delle bici da strada il tubeless ha fatto il suo timido ingresso ormai oltre 10 anni fa, senza riscuotere, a dire la verità, un grande successo.
E’ solo negli ultimi due anni che il tubeless ha cominciato a diffondersi, probabilmente anche grazie ai miglioramenti tecnici che le aziende stesse sono state in grado mettere in campo.
Se osservate gli ultimi modelli di ruote introdotte sul mercato dai principali brand, noterete che sono tutte, o quasi, tubeless o tubeless ready.
Così come è aumentata in modo sostanziale la possibilità di scelta degli pneumatici ust, sempre più leggeri, robusti e performanti.
Vantaggi
- Riduzione del rischio di foratura
La struttura del tubeless e l’assenza della camera d’aria minimizza il rischio di foratura ed elimina completamente quello di pizzicatura (evenienza molto frequente con le nostre strade piene di buche).
Anche in caso di piccoli fori, l’utilizzo del liquido sigillante garantisce un’autoriparazione con una perdita di pressione minima. A volte non ci si accorge nemmeno di aver forato.
Un vantaggio non da poco per chi fa tanti chilometri in allenamento, ma anche in occasione di eventi agonistici importanti, dove una foratura può vanificare la preparazione di diversi mesi.
- Maggiore comfort
La particolare struttura della gomma tubeless permette di utilizzare una pressione inferiore rispetto al copertoncino, senza il rischio di incorrere in pizzicature della camera d’aria (che non c’è) o di ridurre la scorrevolezza.
Una pressione di esercizio più bassa migliora il comfort e l'assorbimento delle vibrazioni provenienti dalla strada.
Il livello di comfort è influenzato dalla sezione e varia da modello a modello, ma in linea generale un buon tubeless è in grado di rendere piuttosto confortevoli anche le bici aero più estreme.
- Maggiore scorrevolezza
Per molti è difficile da credere, ma gli studi dei principali brand parlano chiaro.
Il tubeless è molto più scorrevole del copertoncino e pure più scorrevole del tubolare, che da sempre è considerata la gomma da competizione per antonomasia.
Ciò è dovuto all’assenza di attrito tra copertone e camera d’aria, che da un punto di vista meccanico è l’aspetto che incide maggiormente sul rotolamento de lo pneumatico.
La maggiore scorrevolezza si apprezza in modo più evidente sui tratti di strada con fondo sconnesso, dove il tubeless è capace di assorbire le microsconnessioni e ridurre i saltellamenti, disperdendo meno energia e rimanendo sempre in trazione.
- Maggiore aderenza e controllo
La riduzione dei saltellamenti dovuti alle imperfezioni migliora l’aderenza e, dunque, il controllo della bici in discesa.
Nelle discese veloci con fondo stradale sconnesso, vi assicuriamo che la differenza rispetto al copertoncino è davvero notevole.
Migliore anche l’aderenza sul bagnato, grazie all’utilizzo di pressioni di gonfiaggio inferiori.
Ovviamente il paragone deve sempre essere fatto tra prodotti di pari livello.
Svantaggi
- Minore praticità
Montare una gomma tubeless non è difficile, ma richiede attrezzatura specifica e un po’ di manualità in più rispetto al copertoncino (ne abbiamo parlato in modo specifico in questo articolo).
In primo luogo è necessario utilizzare il liquido sigillante, che va “rabboccato” periodicamente per evitare che si asciughi.
Per far tallonare la gomma alle spalle del cerchio durante il primo montaggio serve un forte getto di aria a pressione, quindi non è possibile utilizzare una pompa tradizionale.
Sarà necessario l’uso del compressore o di pompe specifiche con una camera di accumulo (come quella di cui vi abbiamo parlato in questo articolo).
Un lungo periodo di inutilizzo può portare alla perdita completa di pressione e a dover ripeter l’iter di montaggio dall’inizio.
Per questo, chi utilizza la bici in modo saltuario, farà bene ad optare ancora per il copertoncino.
Infine, in caso di foratura, o al momento della sostituzione, togliere e rimettere lo pneumatico è più complicato e richiede maggiore tecnica e forza rispetto al copertoncino, a causa dello specifico disegno dei fianchi del cerchio e dei talloni delle gomme.
- Costo più elevato e minore possibilità di scelta
Il prezzo delle gomme tubeless, a parità di qualità, è più alto rispetto al copertoncino, anche se più basso rispetto al tubolare.
Il vero problema, in questo senso, è che al momento è difficile trovare pneumatici tubeless di medio livello, quindi a prezzi più contenuti rispetto a quelli di alta gamma.
Il copertoncino, almeno per il momento, offre una possibilità di scelta molto più ampia, non tanto in termini di larghezza del battistrada, quanto di qualità e tipologia.
Si spazia da prodotti da 20 a 70 euro in base alle esigenze di utilizzo.
TUBOLARE
Rispetto al copertoncino e al tubeless il tubolare ha una struttura completamente chiusa (tubolare appunto) che deve essere incollata alla ruota tramite mastice o nastro biadesivo.
Anche la forma del cerchio, ovviamente, deve essere dedicata.
Il tubolare è considerato lo pneumatico da competizione per eccellenza e ancora oggi è la scelta preferita dai professionisti, soprattutto per il risparmio di peso che l’abbinamento gomma+ruota garantisce.
Tuttavia, nell’ultimo anno, anche alcuni pro’ si stanno “aprendo” all’uso del tubeless, pure se con opinioni discordanti.
Vantaggi
- Leggerezza
Il peso ridotto rappresenta il principale vantaggio del tubolare, che lo rende così amato dai professionisti.
La leggerezza, in realtà, non è tanto dovuta a lo pneumatico in sé (un tubolare ha circa lo stesso peso di un tubeless ed è di poco inferiore all’insieme copertoncino + camera d’aria), ma all’accoppiata tubolare+ruota.
La ruota per tubolare, infatti, non necessita delle spalle laterali per la ritenzione di copertoncino e tubeless, poiché il tubolare viene direttamente incollato sul cerchio, e questo permette un grosso risparmio di peso a livello del cerchio.
La differenza di peso tra uno stesso modello di ruota, montata con tubolare o tubeless/copertoncino, è spesso superiore ai 300 grammi.
- Resistenza alle forature
Dipende dalla tipologia di prodotto e dal livello di protezione previsto, ma in linea generale hanno una resistenza alle forature molto buona, migliore di quella del copertoncino, anche se non al livello di quella del tubeless.
- Confidenza di guida
Il tubolare è incollato al cerchio e questo cambia comportamento e resa rispetto al copertoncino.
E’ possibile gonfiarlo a pressioni più elevate, senza per questo perdere comfort e feeling di guida in curva, poiché non si verifica la deformazione delle spalle tipica del copertoncino.
Chi lo ha provato, sa che l’esperienza di guida rispetto al copertoncino è sicuramente diversa.
Oggi, però, c’è da dire che l’utilizzo di ruote con canale interno più ampio rispetto al passato, ha migliorato molto anche la resa del copertoncino (e del tubeless).
Svantaggi
- Scarsa praticità d’uso e di montaggio
Montare un tubolare richiede una certa competenza, per questo anche i ciclisti più esperti spesso si rivolgono al proprio meccanico di fiducia.
Il lavoro va fatto bene, sia per non impiastricciare gomma e cerchio, sia per evitare rischi durante la pedalata.
Il limite principale, però, è rappresentato dalla scarsa praticità in caso di foratura.
Il tubolare di ricambio è ingombrante e quasi nessuno è disposto a portarselo dietro.
Si può ricorrere alle bombolette di gonfia e ripara, ma se il taglio è troppo grosso si rimane a piedi e non resta che chiamare a casa (oppure attendere il carro scopa nel caso di una Gran Fondo).
- Costo
I tubolari hanno un costo nettamente superiore rispetto a copertoncini e tubeless, con cifre che spesso superano i 100 euro l’uno.
Il vero problema, poi, è che in caso di foratura non si può semplicemente cambiare la camera d’aria, ma va direttamente buttato lo pneumatico…
IN CONCLUSIONE
Il mondo del ciclismo su strada è piuttosto restio ai cambiamenti e le novità (come sta succedendo per il freno a disco) richiedono tempo per affermarsi, soprattuto tra i Pro’ (a questo proposito, ricordate quanto fu difficile imporre l’uso del casco nelle competizioni…?).
Ci sono voluti molti anni, ma ormai sembrano maturi i tempi per la definitiva affermazione del tubeless, che probabilmente avverrà quando arriveranno sul mercato anche prodotti più economici in aggiunta a quelli attuali.
Insomma, se dobbiamo ragionare su quale sarà lo pneumatico più diffuso in futuro, la maggior parte degli indizi porta verso il tubeless, anche se tubolare e copertoncino non scompariranno del tutto.
Il tubolare, come oggi, resterà una scelta di nicchia destinata ai Pro’, agli agonisti evoluti e ai "grammomaniaci".
Il copertoncino, probabilmente, potrebbe rimanere la scelta più adatta per chi si avvicina alla bici per la prima volta, chi non ha grande manualità o va in bici solo in modo occasionale.
Qui trovate altri articoli che riguardano le gomme tubeless, mentre qui una serie di considerazioni su come le gomme possano cambiare il comportamento di una bici.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.