Doping e frodi tecnologiche. Ecco cosa succederà al Tour de France

Nicola Checcarelli
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Doping e frodi tecnologiche. Ecco cosa succederà al Tour de France

Nicola Checcarelli
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L’UCI ha svelato oggi il programma di lotta al doping e alle frodi tecnologiche che applicherà durante il Tour de France 2023.

Il programma antidoping sarà guidato dall'International Testing Agency (ITA), l'organizzazione a cui l'UCI ha delegato nel 2021 le attività operative per garantire un ciclismo pulito. ITA lavorerà con tutte le parti interessate, comprese le autorità francesi, per proteggere l'integrità di uno degli eventi ciclistici più prestigiosi al mondo.

Doping e frodi tecnologiche

In questo quadro l'ITA è responsabile della strategia antidoping complessiva, che include la definizione di un piano di controllo preciso e mirato. Questo piano sarà applicato sulla base di una valutazione del rischio che tenga conto di un'ampia varietà di fattori e sarà adattato in tempo reale se le circostanze o nuove informazioni renderanno necessari adeguamenti.
Il piano di test tiene conto anche di eventuali informazioni rilevanti ottenute attraverso l'esame dei passaporti biologici degli atleti in gara o raccolte dal Dipartimento di intelligence e investigazione dell'ITA.

Ciò significa, in pratica, che si andrà ben oltre i test di routine, ormai praticamente inutili.
I controlli antidoping effettuati nell'ambito del Tour de France saranno mirati e svolti durante le tre settimane di gara, e non solo al traguardo. Allo stesso modo, in ogni tappa, verranno testati la maglia gialla e il vincitore della giornata. Inoltre, tutti gli atleti saranno già controllati prima dell'inizio dell'evento come parte del loro follow-up medico. 

Doping e frodi tecnologiche

Al termine della gara l'ITA effettuerà una selezione di campioni che verranno conservati per potenziali scopi di rianalisi nei prossimi 10 anni.
Quest’ultima è una scelta che farà storcere la bocca a qualcuno, ma che può funzionare come potente deterrente.

L’UCI sottolinea che il 2023 ha visto un notevole incremento delle risorse destinate al programma antidoping, con un aumento progressivo del budget del 35% entro la fine del 2024. Questo finanziamento sostiene principalmente settori quali l'intelligence e le indagini, i controlli, la ricerca scientifica, l'analisi dei dati, la conservazione a lungo termine dei campioni e la rianalisi degli stessi. 

Doping e frodi tecnologiche

UCI e lotta alle frodi tecnologiche

Negli ultimi anni, più che di doping si è fatto un gran parlare di doping tecnologico. Per questo l’UCI ha investito parecchi soldi anche in questo settore.

Per quanto riguarda la lotta alle frodi tecnologiche, durante il Tour de France i controlli per rilevare la presenza di motorini o altri sistemi nascosti nel telaio e in altri componenti delle biciclette saranno effettuati utilizzando tre strumenti: tablet a scansione magnetica, una cabina mobile a raggi X e dispositivi portatili che utilizzano tecnologie di trasmissione e retrodiffusione.

Doping e frodi tecnologiche

Prima di ogni frazione un Commissario UCI sarà presente sugli autobus delle squadre per controllare tutte le biciclette utilizzate all'inizio della tappa. Questi controlli saranno effettuati utilizzando tablet a scansione magnetica, ma ovviamente non possono prevenire un eventuale cambio di bici in corsa.

Per questo, dopo ogni tappa, verranno effettuati ulteriori controlli sulle bici utilizzate:

  • dal vincitore della tappa;
  • dai corridori che indossano le maglie di leader (gialla, verde, a pois e bianca);
  • da tre o quattro corridori scelti a caso, oltre che da atleti che hanno destato sospetti, ad esempio a seguito del controllo effettuato prima della tappa, di un numero anomalo di cambi bici (in questo caso possono essere controllate anche le bici trasportate in ammiraglia) o altri incidenti rilevati dall'UCI Video Commissioner.

Doping e frodi tecnologiche

Questi controlli post tappa saranno effettuati utilizzando l’unità mobile a raggi X o dispositivi portatili che utilizzano la tecnologia backscatter. Se necessario, qualsiasi bicicletta verrà smontata.

Subito dopo il traguardo le biciclette soggette ai controlli post-tappa verranno rapidamente etichettate, consentendo di completare le procedure di controllo in pochi minuti.
Visto che non stiamo parlando di applicazioni di uso comune, l’UCI ricorda brevemente il funzionamento di questi strumenti.

La tecnologia mobile a raggi X consente di ottenere un'immagine radiografica ad alta risoluzione di una bicicletta completa in soli cinque minuti. Qui sotto un video che mostra come funziona:

La tecnologia di backscatter fornisce istantaneamente immagini ad alta risoluzione dell'interno delle sezioni in esame che possono essere trasmesse, da remoto, direttamente ai Commissari UCI.

L’UCI ci tiene a ricordare che i controlli per prevenire le frodi tecnologiche non riguardano solo il Tour de France,  ma vengono effettuati sulle biciclette in tutte le manifestazioni dell'UCI World Tour, nonché ai Campionati del mondo di ciclismo su strada, ai Campionati del mondo di paraciclismo, nelle gare dell’UCI Women's World Tour e ai giochi Olimpici.
I test vengono effettuati anche durante i Campionati Mondiali UCI di mountain bike, ciclocross e ciclismo su pista, nonché durante la Coppa del Mondo UCI Cyclocross. 

Durante il Tour de France dello scorso anno sono stati effettuati in totale 934 controlli sulle biciclette e non sono stati rilevati casi di frode tecnologica.

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Permetteteci una riflessione...

Fino a qui abbiamo parlato di tecnologie, di strategie e di finanziamenti crescenti contro il doping.
Ben vengano tutte le azioni volte a garantire un ciclismo pulito.
Si dice che il doping sia sempre un passo avanti rispetto all'antidoping, ma un tale spiegamento di forze ci dà almeno la speranza di vedere prestazioni e risultati credibili.

Tuttavia un pensiero ci gira per la testa. Perché c'è ancora così tanto bisogno di far conoscere al mondo quali sono le strategie messe in pratica contro il doping e le frodi tecnologiche nel ciclismo?
Perché non si riesce ad affrancare il nostro sport dalla parola doping?
Non c'è un altro modo per veicolare l'immagine del ciclismo come sport bello, pulito, genuino?
Perché una parte di tutti questi fondi non viene investita nella formazione di atleti e preparatori e magari nella diffusione di una maggiore cultura sportiva nei ragazzini (non necessariamente ciclisti)? Prevenire è meglio che curare, ma spesso ce lo dimentichiamo...

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E' un argomento delicato, lo sappiamo. Ma a volte qualche riflessione è d'obbligo per capire se stiamo davvero sulla strada giusta.
Fateci sapere per mail o nei commenti al post Facebook qui sotto cosa ne pensate in merito...

Per maggiori informazioni: uci.org

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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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