Grotte di Frasassi-Ascoli: i dati di Mohoric e Ganna e la VAM della salita finale

Nicola Checcarelli
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Grotte di Frasassi-Ascoli: i dati di Mohoric e Ganna e la VAM della salita finale

Nicola Checcarelli
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La Grotte di Frasassi-Ascoli l’avevamo inserita tra le tappe da segnare con il circoletto rosso e non ha deluso le attese.

Frasassi-Ascoli

Foto facebook.com/giroditalia

I distacchi sull’arrivo di San Giacomo non sono stati enormi, ma lo spettacolo non è mancato, anche a causa di vento e pioggia che hanno reso ancora più difficile e complicata la giornata.

Qui sotto trovate gli highlights della tappa vinta dal giovane Gino Mäder, mentre più in basso, come spesso facciamo in occasione delle frazioni più importanti, abbiamo analizzato i dati relativi a watt e VAM, sia dell’intera tappa, che della salita finale.




MOHORIC E GANNA, CHE MOTORI
Mäder è stato uno dei grandi protagonisti di giornata, ma deve la sua vittoria anche al lavoro svolto in fuga dal compagno di squadra Mohoric, che si è sacrificato per tenere sempre alta l’andatura e arrivare ai piedi della salita finale con un vantaggio sufficiente sul gruppo (non a caso ha rinominato la sua attività Strava “Almost ITT - quasi una crono individuale”).

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Mohoric è stato spesso al vento e ha concluso la tappa con una potenza media di 306 watt e una potenza normalizzata di 338 watt. Lo sloveno pesa circa 71 kg.
Tanta roba!!

Il dato più interessante è il wattaggio al chilo che lo sloveno è riuscito a tenere per ben 4 ore (praticamente da quando è entrato in fuga fino a pochi chilometri dall’arrivo, quando si è staccato dai primi).
Parliamo di 4,41 w/kg.

Chi è pratico di allenamenti con la potenza, sa che si tratta di un valore che per un amatore discreto è difficile ottenere nel test dei 20 minuti.

Frasassi-Ascoli

facebook.com/BahrainVictorious

Frasassi-Ascoli

Eccezionale (come al solito, ci verrebbe da dire) anche la prestazione di Ganna, come giustamente sottolineato da Velon.cc.
L’italiano ha chiuso la tappa con una potenza media di 320 watt e una normalizzata di 365 watt. Valori superiori a quelli di Mohoric, ma non va dimenticato che l’azzurro pesa circa 10 kg in più.

I punti in cui Ganna ha fatto la differenza sono stati due: l’attacco della salita finale e la piana di Castelluccio, dove con la sua azione ha frantumato il gruppo e fatto saltare la maglia rosa De Marchi.
In questo frangente ha espresso 450 watt per circa 11 minuti, procedendo a 5,5 watt al chilo.
Conoscendo le sue potenzialità, e osservando come pedalava, l’impressione è che non fosse nemmeno a tutta, ma abbia tenuto un passo giusto per fare selezione, senza staccare i compagni di squadra.

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Foto Velon.cc

LA SALITA FINALE
La salita da Ascoli a San Giacomo era una novità per il Giro d’Italia e l’avevamo inserita tra le 10 ascese che avrebbero potuto decidere il giro.

La prima parte non è particolarmente impegnativa, visto che sale al 5,5%, ma gli ultimi 5 km hanno una pendenza media del 7,6% ed è proprio qui chi i big hanno fatto la differenza.

AscoliSanGiacomo

Come riferimento abbiamo preso i dati di Damiano Caruso, l’unico tra i primissimi ad aver scaricato i dati su Strava (qui trovate il file), compresi quelli relativi alla potenza.
I suoi dati sono molto attendibili, visto che è arrivato a soli 13” da Bernal, Ciccone, Martin ed Evenepoel.

Se analizziamo l’intera salita, Caruso ha impiegato 36:16” secondi, salendo ad una media di 24,9 Km/h, con una potenza media di 375 watt, ovvero 5,6 watt/kg.

Se invece analizziamo solo la parte finale, cioè quella più dura, Caruso ha espresso circa 400 watt per 14 minuti, ovvero 6 watt/kg, con una VAM di 1650 m/h.

Frasassi-Ascoli

facebook.com/BahrainVictorious

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Considerando il distacco di 13” da Bernal, i primi hanno scalato i 5 km finali a poco meno di 1700 di VAM.
Un valore altissimo, anche se inferiore a quelli che Roglic e Pogačar ci hanno mostrato nell’ultimo periodo su salite simili, dove si sono avvicinati ai 1800 di VAM.

Per la tappa di ieri, però, c’è da considerare il meteo avverso e il forte vento contrario trovato negli ultimi chilometri dai corridori. Tenendo conto di questi aspetti, possiamo ipotizzare che la prestazione si avvicini parecchio a quei valori.

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Per chiudere, facciamo un applauso al nostro Ciccone, ma una nota di merito speciale va ad Evenepoel, che dopo quasi un anno senza gare è riuscito a tenere il passo dei più forti.
Nonostante la sua classe, in pochi, probabilmente, immaginavano che sarebbe stato così competitivo già dalle prime tappe.
Fenomeno assoluto...

Qui sotto trovate le 10 salite che a nostro avviso decideranno il Giro d’Italia: 

Le 10 salite che decideranno il Giro d'Italia 2021: lunghezza, pendenza e profili altimetrici



 

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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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