Giro d'Italia 2022: le dieci salite decisive

Giovanni Bettini
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Giro d'Italia 2022: le dieci salite decisive

Giovanni Bettini
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Scatta sabato dall'Ungheria con una frazione in linea di 195 km, da Budapest a Visegrád, il Giro d'Italia 2022. 3.410,4 km, 50.580 metri di dislivello.
L'edizione numero 105 della corsa rosa è la più dura dal 2011.
Un Giro per scalatori con soli 26,3 km a cronometro: 9,2 nella seconda tappa da Budapest a Budapest con i rimanenti 17,1 a comporre l'ultima tappa: la cronometro delle colline veronesi.

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E sarà proprio Verona ad ospitare per la quinta volta l'arrivo all'interno della celebre Arena che ha fatto da cornice ai successi di Battaglin (1981), Moser (1984), Basso (2010) e Carapaz (2019). L'ecuadoriano del team INEOS-Grenadiers, campione olimpico, è il grande favorito di questa edizione.

Le salite nella Corsa Rosa 2022 sono davvero tante, ma in questo articolo abbiamo cercato di individuare le 10 che a nostro avviso saranno decisive, vuoi per la durezza, vuoi per dove sono posizionati nell'arco della tappa o della corsa nel suo complesso.



Giro d'Italia 2022: le 10 salite chiave

1 - Etna (Rifugio Sapienza)

Dopo le prime tre tappe interlocutorie caratterizzate "solo" dalla salita verso il Castello di Visegrád (3,8 km al 5,1 di pendenza media, massima dell'8%) e dalla cronometro di Budapest, si inizia a fare sul serio in occasione della quarta tappa: Avola-Etna/Nicolosi (Rifugio Sapienza) di 172 km.

Giro d'Italia 2022

Una tappa che si snoda nell'entroterra siciliano e che vede il primo vero arrivo in salito del Giro d'Italia 2022. La salita finale, che si conclude al rifugio Sapienza come in altre occasioni, affronta un percorso inedito. Inizio a Biancavilla fino a incontrare la Strada Milia, già affrontata al Giro 2018. Dopo l’Osservatorio Astrofisico si entra nella strada da Nicolosi per raggiungere il Rifugio.

22,8 km, 1.358 metri di dislivello, pendenza media del 5,9 %, pendenza massima del 14% nel tratto subito dopo il bivio dell'Osservatorio.
Non è impossibile, ma è molto lunga. Come spesso accade in occasione della prima versa salita della corsa, non sapremo chi vincerà il Giro, ma di sicuro capiremo chi dei big della vigilia non potrà farlo.

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2 e 3 - Monte Sirino e Monte Grande di Viggiano

La settima tappa da Diamante a Potenza di 196 km è da segnare con il bollino rosso. Lasciata la costa e l'abitato di Maratea al km 36,3 inizia la salita di passo Colla (GPM di 3^ categoria, 9,3 km al 4%). Da qui fino all'arrivo non ci sarà un metro di pianura.

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Dopo il passo Colla si affronta il Monte Sirino: salita lunga ben 24,4 km che presenta un dislivello di 922 metri con una pendenza massima del 12% e una media del 3,8 %. Erta non impossibile con due tratti di falsopiano tra i tre settori di salita. Tra l'11esimo ed il 14esimo km la pendenza media è dell'8,2%.

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A seguire la corsa affronterà il Monte Grande di Viggiano.
Un'ascesa breve, di 6,6 km con una pendenza media del 9,1% e qui potrebbe "scoppiare" la corsa. Una volta in vetta mancheranno 60,4 km all'arrivo e la salita La Sellata (3^ categoria, 7,8 km al 5,9%).
Tappa nervosa, da imboscate. Potrebbe succedere di tutto, ma anche molto poco. Dipenderà dai corridori.

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Foto Fabio Ferrari/LaPresse

4 - Blockhaus

Il 15 maggio è un altro giorno da segnare in rosso sul calendario.
Tappone appenninico di 191 km, con 5.000 metri di dislivello e arrivo in salita sul Blockhaus.

Giro d'Italia 2022

Dopo una prima parte di tappa per nulla banale, a Roccamontepiano (km 132,8 di gara) inizia la salita di Passo Lanciano (1^ categoria, 14,4 km) con gli ultimi 10,3 km che presentano una pendenza media del 7,6%: non sarà decisiva, ma rimarrà nelle gambe. Terminata la discesa inizia subito l'erta finale, affrontata l'ultima volta nel 2017 (vittoria di Nairo Quintana). Il Blockhaus è una di quelle salita dove non ci si può nascondere: 13,6 km, 1.141 metri di dislivello, pendenza media dell'8,4%.
Gli ultimi dieci presentano una pendenza media del 9,4% con punte al 14%.
Ci aspettiamo distacchi importanti.

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Foto Fabio Ferrari/LaPresse

5 - Verrogne

La 15° tappa darà il via alle tappe alpine del Giro d'Italia 2022.
"Solo" 177 km da Rivarolo a Cogne con tre salite valdostane tutte oltre i 10 km: Pila-Les Fleurs, Verrogne e la lunga ascesa finale verso Cogne.

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Se lungo i 12,3 km al 6,9% della prima ascesa di giornata ci si può salvare, da Aosta-Brenlo fino a Verrogne (13,8 km, al 7,1%) potrebbero arrivare i primi verdetti definitivi.
La lunga salita finale di 22 km verso Cogne, con gli ultimi 13,5 km con pendenze medie tra il 3,7 e il 2,4%, per chi è rimasto indietro potrebbero trasformarsi in un vero e proprio calvario.

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6 - Valico di Santa Cristina (Montagna Pantani)

Al km 195,9 della 16° tappa (Salò-Aprica, 202 km) si raggiungeranno i 1.448 metri del Valico di Santa Cristina.

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In tutto saranno oltre 5mila i metri di dislivello da affrontare in giornata con il passaggio sul Goletto di Cadino (1^ categoria, 19,9 km al 6,2%) e sul Passo del Mortirolo affrontato dal versante di Monno (1^ categoria, 12,6 km al 7,6 %).
Il Valico di Santa Cristina con i suoi 13,5 km all'8% di pendenza media, massima del 13% sarà sicuramente una delle salite chiave della corsa, sia per le caratteristiche della salita in sé (lunga il giusto, dura, ma non estrema, dove dunque si può fare velocità), sia per la fatica che i corridori avranno accumulato nel corso della tappa.
Una volta al GPM mancheranno 6,2 km all'arrivo, ma ci sarà poco spazio per rilassarsi perché la discesa presenta una sede stradale stretta con pendenze che sfiorano il 10%.

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Foto Fabio Ferrari/LaPresse

7 - Monterovere (Menador-Kaiserjägerstrasse)

La 17° tappa da Ponte di Legno a Lavarone tocca territori ed evoca nomi che sono parte della storia del ciclismo e del Giro d'Italia. Si passerà a Cles, a casa di Maurizio Fondriest, per proseguire verso Palù di Giovo, il paese di Gilberto Simoni e Francesco Moser.

Giro d'Italia 2022

La tappa trentina della Corsa Rosa sarà una delle più spettacolari alla stregua di quanto andato in scena lo scorso anno sulla Sega di Ala.
L'ascesa finale di Monterovere (o salita del Menador) è suggestiva e dura.
Si tratta di una vecchia strada militare scavata nella roccia dall'esercito austro-ungarico durante la Prima Guerra Mondiale che offre spettacolari passaggi nella roccia e panorami sulla Valsugana. Si sale dal Caldonazzo per raggiungere l'Alpe Cimbra e Lavarone.
7,9 km d'inferno con pendenza media del 9,9% ed una massima del 15%.

La lunghezza non eccessiva e il profilo della tappa, con due salite dure e ravvicinate negli ultimi chilometri, ci fanno pensare che sarà una delle frazioni chiave.

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8 - Kolovrat

Una salita che fa il suo esordio al Giro d'Italia 2022 e che potrebbe rimanere indigesta a tanti.
Il Kolovrat, che segna il confine tra Italia e Slovenia, è collocato nel percorso della 19° tappa Marano Lagunare-Santuario di Castelmonte. Questa asperità presenta pendenze simili alla salita del Menador (10,3 km al 9,2%), dunque ideali per fare la differenza, anche se è posizionata decisamente più lontana dal traguardo.

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Foto Marco Alpozzi/LaPresse

9 - Passo Pordoi (Cima Coppi)

Sarà la 41esima volta di questa celebre salita al Giro d'Italia, che fece il suo esordio il 5 giugno 1940: 17° tappa, Pieve di Cadore-Ortisei: tappa a Bartali, Giro a Coppi.

Si affronterà nel corso della penultima tappa, da Belluno al Passo Fedaia, dunque con le energie ormai ridotte al lumicino.
L'ascesa non è durissima (11,8 km al 6,8%), ma oltre ad essere il punto più alto della corsa (Cima Coppi) rappresenta un vero luogo sacro del ciclismo.
Potrebbe essere il trampolino per un attacco dalla distanza da parte di chi vuole giocarsi il tutto per tutto in classifica, oppure rimarrà semplicemente nelle gambe di tutti i corridori prima dell'ascesa finale alla Marmolada.
In un modo o nell'altro, dunque, sarà decisiva.

Giro d'Italia 2022

Giro d'Italia 2022

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10 - Marmolada (Passo Fedaia)

I 5.000 metri più duri del Giro e forse delle Dolomiti.
Subito dopo Malga Ciapela la salita lancia la sfida: prima un rettilineo di quasi tre chilometri con una pendenza media attorno al 12% e punte al 16, poi altri 2.500 metri di tornanti sempre con pendenze in doppia cifra. Le pendenze massime toccano il 18%.
Per di più si affronta a fine Giro e alla fine di una tappa con 4.500 metri di dislivelli.
Chi va in crisi potrebbe perdere minuti.

Giro d'Italia 2022

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L'altimetria generale della 105esima edizione

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Foto Fabio Ferrari/LaPresse

Foto in apertura: Alessandro Bremec/LaPresse

Per maggiori informazioni: giroditalia.it

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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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