Sveglia ore 7:00. I soliti compagni di pedale sono già in strada da mezz’ora. Così se giro in bici dev’essere sarà un’uscita in solitaria. Naso fuori dalla finestra, tempo uggioso. Colazione con due panini speck e formaggio, succo di mela più un espresso doppio. Passa qualche minuto e… me ne torno a letto. Nasce così il mio giro ignorante pre Maratona dles Dolomites.

 

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Zero calcoli

Ore 9:00 mi risveglio dopo un “sonnellino” di 55 minuti che secondo il mio Garmin Forerunner 965 ha fatto bene alla Training Readiness, ovvero, la preparazione all’allenamento. Un parametro da non sottovalutare elaborato dall’incrocio di diverse metriche tra cui il sonno.
QUI ulteriori dettagli.

Giro ignorante maratona dles dolomites

Scruto di nuovo il meteo, guardo il radar, mi butto su alcune faccende domestiche. Torno a consultare il radar in maniera compulsiva su diverse app e piattaforme. La voglia di uscire c’è, il sole no e probabilmente non uscirà per tutta la giornata.
Inizio a pensare.

Il 7 luglio correrò la Maratona dles Dolomites per la prima volta (percorso lungo).
In queste settimane vi ho raccontato i dettagli della preparazione attraverso il format Road to Maratona dles Dolomites sviluppato in collaborazione con KEFORMA.

Foto: Manuel Glira

Nonostante i buoni propositi qualche schema è saltato, a partire dalle tabelle di allenamento preparate con cura da Luca Zenti.
Così per sapere se sarò in grado di portare la bici all’arrivo di Corvara decido di simulare il dislivello e già che ci sono anche un possibile protocollo di alimentazione in corsa grazie ai suggerimenti di Erika Lombardi.

Sono le ore 9:50.
Mangio una barretta KE Energy al pistacchio: oggi non devo partire a tutta e sarà una giornata ad intensità medio basse.

A seguire tiro giù uno shot da 35 ml.
Si tratta di KEFORMA Start Up, un concentrato energetico a base di aminoacidi, estratti vegetali e carboidrati.

Preparo una borraccia da 620 ml con Ultra Fuel.
In queste settimane ho notato che l’utilizzo di questi preparati a base di carboidrati mi aiuta a rimanere più lucido quando sforo il muro delle quattro ore.

Giro ignorante maratona dles dolomites

Giro ignorante pre Maratona dles Dolomites: partenza ore 10:34

Non è presto, ma salgo senza esitazioni sulla Pinarello Dogma X.

La strada scorre.
Pedalo e nel mentre studio l’itinerario. Sommo i dislivelli delle possibili salite di giornata per portare a casa il dislivello.
Prima asperità: Moietto da Volano (Tn). È la strada che conduce al Monte Finonchio. Salita poco conosciuta, ma piccante.

Arrivo in cima e mangio una barretta KE Karbo alla mandorla.
Sono, a mio avviso, tra le migliori barrette sul mercato. Si aprono facilmente, non impastano la bocca e non appesantiscono.

 

Penso già alla prossima salita: Passo Bordala con attacco da Nogaredo prima di una breve discesa da Noarna.
Questa ascesa si divide in due tronconi: da Noarna al bivio per Lago di Cei (7,54 km al 7,3%) con la seconda parte pedalabile fino al passo (5,21 km al 5,3%).

Mentre salgo inizio con i gel: vado di Aminorace a base di aminoacidi glucogenetici. Quando gli zuccheri nel sangue iniziano a scarseggiare questi preparati stimolano la gluconeogenesi.

Vi risparmio i dettagli chimici, ma in sostanza attraverso questo processo i muscoli rilasciano aminoacidi che attraverso il flusso sanguigno giungono al fegato limitando l’ossidazione e fornendo al tempo stesso ciò che serve per produrre glucosio in maniera rapida.

Giro ignorante maratona dles dolomites

La borraccia di carboidrati è finita. Vado di acqua.
Il Garmin Edge 840 Solar (QUI il nostro test) è costantemente settato su Climb Pro per monitorare ogni dettaglio della salita.

Ogni tanto uso il pulsante Shimano Di2 in cima alla corpo comando per cambiare la schermata e controllare la potenza, ma sopratutto il bilanciamento della pedalata sui 3” rilevato dai pedali Favero Assioma.

Giro ignorante maratona dles dolomites

Rimango in ballo 55′ prima di arrivare al passo.

Discesa veloce e poi ancora all’insù verso Passo Santa Barbara. All’uscita di Ronzo-Chienis giro a desta: 2,71 km all’8,9%.
Arrivo in cima e vado con il secondo gel Aminorace + acqua.


Giro ignorante maratona dles dolomites

Policromuro prima del gran finale

Arrivo in zona Arco, un paio di chilometri per sciogliere le gambe e raggiungo Massone seguendo le indicazioni per la Falesia Policromuro. La strada è suggestiva e si snoda tra gli oliveti incorniciati da bastioni calcarei.

Foto: outdooractive.com

C’è solo un problema: le pendenze sono a doppia cifra e lo scenario assume i contorni della Passione di Gesù Cristo quando il Garmin arriva a segnare il 17%.

Arrivato a Drena giro a destra e risalgo verso il Passo San Udalrico. Di fatto sto già affrontando la grande ascesa di giornata: il Monte Bondone dal versante delle Valle dei Laghi. Consulto di nuovo il radar: sembra esserci una perturbazione in arrivo, ma decido di proseguire.

La salita inizia ufficialmente alla rotatoria di Lasino. Il Garmin mi ricorda il PR Strava poco oltre l’ora. Non si scherza: a Lagolo tiro giù un Ultra Energy Gel a base carboidrati visto che l’intensità si alzerà per forza di cose a causa delle pendenze tra l’8% ed il 14%.

La salita non molla, il meteo si fa cupo. La strada è bagnata, ma non piove.
Passano 40′ dall’assunzione del gel e vado di Speed Energy Gel: 23 gr di carboidrati, ma soprattutto 100 mg di caffeina. Un dosaggio piuttosto tollerabile.

È dura ma non cedo.
Arrivo alle Viotte dopo aver sforato abbondantemente il tetto dei 4.000 metri di dislivello.

Giro ignorante maratona dles dolomites

Giro ignorante pre Maratona dles Dolomites e un’idea folle

Torno il Val d’Adige scendendo da Aldeno.

Sono in bici da sei ore e mezza potrei chiudere di lì a poco. In fin dei conti però mi sento bene, le gambe girano.
Imbocco la ciclopedonale che costeggia l’aeroporto di Trento. Si accosta un elicottero in addestramento. Rimane alla mia altezza. Sento quell’atmosfera da testa della corsa, il rumore del motore, l’aria che ti sposta.
Guardo il Garmin sono a 40 km/h.

Foto: A.S.O. / Charly Lopez

Così decido di andare per i 5.000 metri di dislivello, ma ho le tasche vuote. Di per se ho fatto bene i conti… per la Maratona.
Ora devo fare un’altra salita di 10 km più quel che resta per tornare alla base. Mangio un toast e bevo due lattine di Coca Cola.

Attacco il Bondone da Trento. La mitica salita Charly Gaul inizia ufficialmente in località Montevideo.

Raggiungo Sardagna e i mitici sette tornanti un punto panoramico suggestivo con svolte in rapida successione.
È giornata di Trento-Monte Bondone, gara automobilistica della massima serie ACI Sport e questo è il punto migliore per godersi le sgasate.

Foto: Scuderia Trentina

Sento il profumo delle griglie roventi e l’entusiasmo della folla e già vedo davanti a me un entusiasmo da Giro d’Italia (vedi foto sotto).
La gente mi scruta da sopra. I più audaci scendono in strada e divellono la segnaletica di gara per avere tra le mani qualcosa con cui incitarmi. Un tizio mi spinge con una birra in mano.
A dire la verità farei cambio: a te la bici a me la birra.

Guardo il bilanciamento della pedalata e oscillo sempre attorno il 50-50. Sono ancora composto e non ci do di spalle.
Mi ripeto che devo solo portarla in cima. Ripenso agli scalmanati sotto e mi faccio due risate. Il sudore mi riga il volto scende lungo il collo, ma ormai è fatta.

Giro ignorante maratona dles dolomites

Faccio un’ultima salita breve e pedalabile e agguanto i miei 5.000.
Dopo la doccia salgo sulla bilancia Garmin Index S2 a secco per valutare la composizione corporea e l’eventuale disidratazione.

Ho perso 1,6 kg (ci sta), ma quello che mi interessava di più era monitorare l’acqua corporea. Il dato rilevato in tre pesate è uniforme e in linea con condizioni di riposo al risvleglio. Bene così!

A fine giro mi bevo una borraccia da 500 ml con una bustina di KE Durance un formulato di carboidrati, BCAA, glutammina, sali minerali e vitamine studiato per il recupero.

Non ho particolarmente fame. Non mi sento finito e mi do alle ultime faccende domestiche.
Iniziano ad arrivare i primi kudos su Strava poi i messaggi WhatsApp dei compagni di pedale partiti all’alba.

Lo scambio con il buon Paolo (che fa sempre la mezza ruota) mi fa riflettere… In fin dei conti ha ragione…

Qui sotto il “bottino” di questa incredibile giornata.

QUI tutte le nostre storie di strada.