Maxxis è uno dei colossi mondiali nella produzione di pneumatici, non solo per il ciclismo. E’ conosciuto soprattutto in ambito Mtb, ma propone numerosi prodotti di qualità anche per gravel e strada. Solo qualche giorno fa, ad esempio, ha lanciato il nuovo High Road 3, mentre la gamma Maxxis gravel è composta da 4 modelli, con specifiche e caratteristiche diverse.
In questo articolo analizzeremo in modo sintetico non solo il disegno del battistrada, ma anche le caratteristiche della struttura, cercando di fornire qualche consiglio utile per scegliere lo pneumatico Maxxis gravel più adatto alle proprie esigenze.
Scelta della carcassa: i TPI
TPI è l’acronimo di Threads Per Inch e indica il numero di fili (di nylon nel caso di Maxxis e della maggior parte dei produttori) che attraversano un pollice quadrato della carcassa.
Un basso numero di fili fornisce una carcassa più robusta, che resiste meglio a forature e strappi, ma è più pesante e meno flessibile.
Un alto numero di fili per pollice è tipico di carcasse più flessibili, che dunque sono più comode e più scorrevoli, poiché più capaci di adattarsi alle asperità del terreno. I pneumatici con queste caratteristiche sono più leggeri, ma anche più delicati. Se volete approfondire l’argomento, ne abbiamo parlato in modo specifico in questo articolo.
In ambito gravel Maxxis produce pneumatici da 60 o 120 TPI, mentre per l’uso road si arriva anche a 170 TPI. In linea generale:
- • le versioni da 60 TPI sono più robuste e indicate per l’allenamento e l’uso quotidiano (o magari per percorsi particolarmente esigenti);
- • le versioni da 120 TPI sono più adatte per chi cerca la performance o partecipa a competizioni gravel.
La protezione antiforatura
Gli inserti di protezione aggiuntivi possono essere posizionati solo sotto al battistrada o estesi da tallone a tallone, realizzati in differenti materiali in base alla tipologia di utilizzo. Maxxis propone diverse tipologie di protezione contro le forature, che vi riportiamo nell’immagine qui sotto:
In ambito gravel vengono utilizzate le tecnologie EXO e SilkShield, in base alle caratteristiche per cui è pensato un copertone. Alcuni modelli, come il Rambler e il Ravager, sono proposti sia in versione EXO che SilkShield.
In linea generale la protezione EXO è più leggera di quella SilkShield e per questo viene impiegata in particolare (ma non solo) nei copertoni Maxxis gravel pensati per le competizioni, come il Reaver.
I copertoni con protezione antiforatura Silkshield da 60 TPI sono invece consigliati per gli allenamenti e l’uso quotidiano.
Due aspetti importanti, ma spesso tralasciati, nella scelta della gomma sono la fisicità del ciclista e il suo stile di guida. I ciclisti più pesanti e con una guida più aggressiva, oltre che di una pressione di gonfiaggio più alta, potrebbero aver bisogno di gomme con carcasse più resistenti per avere più supporto angolare in curva e una migliore protezione contro forature e pizzicature.
Mescola e opzione TR
Tutte le gomme Maxxis gravel distribuite in Italia da Ciclo Promo Components sono a doppia mescola e in versione TR, vale a dire Tubeless Ready.
La doppia mescola permette di differenziare la zona centrale e quella laterale del battistrada. Quella centrale è ottimizzata per scorrevolezza e durata, quella laterale per avere maggiore grip in curva.
Le coperture TR sono utilizzabili anche con camera d’aria, ma su questo aspetto ci siamo già espressi spesso: per chi pedala in gravel con regolarità e su percorsi impegnativi, il primo upgrade da mettere in conto è proprio il passaggio dalla camera d’aria al tubeless. Ne abbiamo parlato in modo approfondito nell’articolo qui sotto. Se vogliamo inserire anche una piccola nota sulla larghezza, a nostro avviso, salvo rare eccezioni, sulle bici attuali ha poco senso scendere sotto 700x40.
Maxxis Receptor
Il Receptor ha un battistrada semi-slick a doppia mescola ed è lo pneumatico più scorrevole proposto da Maxxis. E’ consigliato per chi pedala molto anche su asfalto e comunque su sterrati scorrevoli e non impegnativi. Visto che non è progettato per usi fuoristradistici particolarmente impervi è proposto solo con carcassa da 120 TPI, dunque più leggera e flessibile.
Disponibile sia da 700 che da 650b, qui sotto trovate tutte le versioni con i relativi prezzi:
Maxxis Reaver
Il Reaver è lo pneumatico più recente lanciato da Maxxis in ambito gravel ed è quello che ha una maggiore vocazione racing, per questo è proposto esclusivamente con carcassa da 120 TPI e protezione EXO (più leggera della SilkShield). E’ anche lo pneumatico più leggero della gamma Maxxis e uno dei più leggeri in assoluto sul mercato.
E’ pensato per la velocità e per un gravel scorrevole, ma ha un disegno del battistrada molto più articolato rispetto al Receptor. La zigrinatura bassa e diamantata nella parte centrale serve per ridurre la resistenza al rotolamento, ma senza sacrificare la trazione su sterrato. I tasselli a spatola a gruppi di 3 sono progettati per garantire una presa extra in caso di frenata brusca.
I tasselli laterali più larghi e pronunciati sono invece destinati ad offrire maggiore sicurezza in curva.
Maxxis dichiara che è più leggero e veloce del Rambler, che però è più versatile in condizioni miste. Se volete approfondire ancora di più, qui sotto trovate il nostro test:
Disponibile nelle larghezze 700x40 e 700x45, qui sotto trovate tutte le versioni disponibili:
Maxxis Rambler
Il Rambler è il prodotto più versatile del catalogo Maxxis gravel, sviluppato per offrire un buon compromesso tra scorrevolezza e tenuta. I tasselli bassi e ravvicinati nella zona centrale del battistrada favoriscono aderenza e offrono una buona scorrevolezza sui terreni compatti, mentre quelli più radi e pronunciati sui fianchi offrono una buona tenuta su vari tipo di terreno.
E’ la gomma gravel Maxxis che viene proposta nel maggior numero di versioni e larghezze e anche in virtù del disegno del battistrada è quella capace di soddisfare il maggior numero di utenti, soprattutto quelli che non necessitano di uno pneumatico per un terreno molto specifico.
Qui sotto trovate tutte le versioni disponibili:
Maxxis Ravager
Chiudiamo con il Ravager, che è il modello più “aggressivo”, sviluppato per terreni sconnessi o leggermente fangosi. In inverno può rappresentare una valida scelta per l’anteriore, in abbinamento ad un Rambler o un Reaver posteriore, anche per chi non fa un gravel così tanto “estremo”, ma vuole maggiore sicurezza.
Il peso è leggermente superiore agli altri modelli. Qui sotto la consueta tabella con tutte le versioni disponibili:
Gomme Maxxis gravel: in conclusione
Il gravel è una disciplina molto variegata e la scelta dello pneumatico ideale dipende dal terreno, dalle caratteristiche del ciclista e anche dal periodo dell’anno. A prescindere dal marchio, non esiste una gomma capace di soddisfare le esigenze di tutti, ma con l’esperienza due cose ci sentiamo di consigliarle: orientatevi su un modello tubeless, perché i vantaggi rispetto alla camera d’aria sono enormi, e non scendete troppo di sezione, perché non serve.
Per quanto riguarda Maxxis, in estrema sintesi:
- • Il Rambler è lo pneumatico più versatile, adatto alla maggioranza degli utenti e a chi si avvicina per la prima volta al gravel e deve capire come interpretarlo
- • Il Reaver è la gomma destinata a chi fa gare o comunque cerca leggerezza e prestazioni
- • Il Receptor è il modello più scorrevole, ideale per chi fa anche tanto asfalto
- • Il Ravager è l’esatto opposto del Receptor, cioè la gomma più aggressiva, destinata a terreni più sconnessi e smossi. Non è specifica per il fango, ma sul bagnato è quella che si comporta meglio e dunque può essere più indicata di altre per l’inverno.
Tutti i modelli, ad eccezione del Ravager, sono molto leggeri se confrontati con i competitor vengono proposti con un rapporto qualità/prezzo veramente interessante per essere prodotti TR.
Per maggiori informazioni:
maxxis.com
ciclopromo.com
Qui sotto, invece, trovate una nostra considerazione sulla gomma gravel “ideale”:
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.