Quando sali in bici puoi essere due tipo di ciclista: protagonista o spettatore.
Più le infinite sfumature fra i due.
Il ciclista protagonista conta i km, pesa i watt e sa dare un riscontro al suo sforzo.
E’ veloce e perciò occupa la strada con una rilevanza pari a quella di un mezzo a motore.
Ciò genera (o dovrebbe generare) rispetto nei suoi confronti.
La sua sagoma esile e agile significano forma fisica, audacia, prestanza, ovvero valori da ammirare.
Il ciclista spettatore conosce e sa cosa sono i numeri a cui il protagonista presta attenzione, ma dà loro un’altra importanza.
Lo spettatore sale in bici per cercare la spettacolarità della natura e per trovarla deve allontanarsi, addentrarsi, quasi perdersi, fino ad infilarsi dove pochi osano.
Anche in mountain bike.
Mentre protagonisti si nasce, spettatori si può diventare.
Nel corso della vita e in particolare in autunno.
Che per alcuni è etichettato come la stagione della malinconia, del calo ormonale, del prepararsi all’inverno e, più banalmente, “è passato un altro anno”.
Sarai pure forte su Strava e nelle classifiche amatoriali, ma quello è solo una fetta della torta.
A novembre, quando l’intensità delle pedalate cala, quando sei nell’off season, quando inizi a pensare alla stagione successiva, quando inizi a porti nuovi traguardi, quando (forse) sei in cerca di una bici nuova (se hai provveduto per tempo), a novembre in realtà sei nel pieno della tua esperienza ciclistica.
La natura cambia, come tutti gli anni, colora le foglie e pioggia e vento le fanno cadere.
Le strade sono umide e sporche e la bici diventa uno strumento diverso.
Per forza di cose diventi un ciclista spettatore.
Fermati un attimo, appoggia la bici e guardati intorno: la natura cambia, il mondo cambia e anche tu cambi.
Esistere significa trasformarsi.
Quanto sei migliorato rispetto allo scorso anno?
Scusa se te lo chiedo, ma se non lo fai tu qualcuno o qualcosa prima o poi te lo farà scoprire.
Bene, ecco il punto.
Supponiamo che il tuo nome sia Marco.
Quindi, Marco, a novembre puoi essere solo un ciclista spettatore, per cui lì intorno, il mondo che ti circonda ti sta facendo questa domanda (se ancora non te ne fossi accorto): sei davvero il Marco migliore che ci possa essere?
Quando sei diventato più capace, più forte e più ironico rispetto allo scorso anno?
La risposta la sai solo tu e se non l’avessi ancora trovata ti suggerisco di sbrigarti: non sarà novembre a darti questa risposta, ma forse la bici insieme alla tua capacità di guardarti intorno.
Se c’è una ragione nell’autunno è propria questa: guardarsi intorno è uno spettacolo.
Ci vediamo in strada.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Dalla Mtb, alla bici da strada, passando per una e-Mtb e se capita anche una gravel bike. La bicicletta è splendida in tutte le sue forme e su BiciDaStrada.it, di cui sono il fondatore e il direttore, ci concentriamo sulla tecnica, sulle emozioni, sui modi per migliorarsi e soprattutto sul divertimento. Quello che fa bene al cuore, alle gambe e alla mente. Pedali agganciati!