L’Alto de Velefique ci ha regalato la grande impresa di Damiano Caruso, che dopo la vittoria nella 20esima tappa del Giro d’Italia, ha portato a termine un’altra fuga d’altri tempi. Se ve la siete persa, qui sotto trovate gli highlights della tappa:
Damiano ha costruito la sua vittoria prima della salita finale, dove è stato bravo ad amministrare il rientro violento di Roglic e Mas, che hanno messo in difficoltà tutti gli altri uomini di classifica, a partire da Bernal.
Prima di analizzare i dati di scalata dell’Alto de Velefique fatti registrare dai primi in classifica, vogliamo sottolineare il dato relativo alla velocità della tappa, che è stata folle e può sicuramente aver inciso sul rendimento di molti big lungo la salita finale.
Caruso ha concluso la nona frazione di 185 km con oltre 4.700 metri di dislivello alla media di 36,7 km/h.
I primi 50 km di gara, analizzando il profilo Strava di Damiano, sono stati percorsi a oltre 50 km/h di media.
Ecco perché all’arrivo, nonostante le pendenze dell’Alto de Velefique non fossero mostruose, ci sono stati distacchi rilevanti.
I DATI DI SCALATA DELL’ALTO DE VELEFIQUE
I più veloci sull’Alto de Velefique sono stati Roglic e Mas, che hanno scavato un solco importante rispetto agli avversari.
Roglic e Mas non rendono pubbliche le loro prestazioni su Strava, ma utilizzando il profilo di Jack Haig (compagno di Caruso), autore di una prova eccezionale e giunto al traguardo in quarta posizione, possiamo ricavare molte informazioni utili.
Secondo i dati ufficiali de La Vuelta, l’Alto de Velefique misura 13,2 km con una pendenza media del 6,4%, con punte massime al 15% nella prima parte.
Su Strava si trovano parecchi segmenti riferiti a questa salita.
Noi abbiamo preso in esame uno di quelli più simili ai dati ufficiali della Vuelta, anche se leggermente più breve e con una pendenza del 7,3%, poiché taglia la parte iniziale dell’ascesa, che è poco più di un falsopiano.
Haig ha coperto i 12,5 km del segmento in 33:40", con una VAM di 1.636 m/h e una velocità media di 22,3 km/h.
La potenza media è stata di 406 watt, con un rapporto peso/potenza di circa 5,85 watt/kg.
Partendo da questi valori possiamo calcolare i dati di Roglic e Mas, che hanno impiegato 40 secondi in meno di Haig, scalando la salita finale con una VAM di 1.670 metri e un rapporto peso/potenza di circa 6 watt/kg sui 33 minuti, ovvero il minimo che negli ultimi tempi abbiamo visto essere necessario per primeggiare.
Caruso, dopo quasi 70 km di fuga solitaria, sullo stesso segmento ha impiegato 37:07", ovvero circa 4 minuti in più di Roglic e Mas.
La VAM è stata inferiore ai valori massimi fatti registrare al Giro e al Tour (superiore a 1.800 m/h), ma considerando che l'Alto de Velefique non ha una pendenza molto elevata e che l’intera tappa è stata percorsa a ritmi folli, si tratta comunque di una prestazione notevole.
Anche il rapporto peso/potenza leggermente più basso di quello che ci avevano mostrato Roglic, Bernal e Pogacar in alcune tappe della scorsa Vuelta, del Giro e del Tour, si può spiegare proprio con la durezza della tappa.
Oppure, e anche questo ci può stare, col fatto che Roglic abbia deciso "solo" di amministrare i chilometri finali della salita, limitandosi a rispondere agli attacchi di Mas.
A proposito, qui sotto trovate i dati di Roglic e Carapaz nella tappa dell'Alto del Moncalvillo a La Vuelta 2020:
Che tappa ieri a La Vuelta… Ecco watt, VAM e velocità dell’ultima salita
Foto d'apertura facebook.com/BahrainVictorious - Chris Auld Photography
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.