Ashton Lambie è un pistard statunitense specializzato nella prova di inseguimento su pista.
Anche se nelle ultime edizioni dei mondiali non è mai riuscito a battere il nostro Filippo Ganna, nella giornata di ieri ha lanciato una bella sfida al nostro azzurro.
È infatti sceso per la prima volta al mondo sotto il muro dei 4 minuti per completare i 4 km di gara.
Il miglior tempo (ufficiale) nell’inseguimento era stato fatto registrare proprio da Filippo Ganna all'ultimo Mondiale di Berlino con 4'01''934. Ashton Lambie ha fermato il cronometro su un clamoroso 3’59”930, ovvero poco oltre i 60 km/h di media con partenza da fermo.
Si tratta del nuovo record del mondo, anche se è bene ricordare che è stato ottenuto fuori competizione e al velodromo di Aguascalientes in Messico (lo stesso in cui Campenaerts ha battuto il record dell'ora) sfruttando la quota di oltre 1.800 metri e la conseguente minore densità dell'aria, che quando si parla di decimi di secondo può fare la differenza.
Come ormai sappiamo, oltre a doti fisiche fuori dal comune e ad una preparazione atletica curata nei minimi dettagli, in questo tipo di prove un ruolo determinante è giocato dai marginal gain che è possibile ottenere tramite bici, ruote e il resto dell'equipaggiamento.
Ecco perché, nell'atteso di vedere la risposta di Ganna, può essere interessante analizzare nel dettaglio la Argon 18 Electron Pro Tko Pursuit dell'americano e le sue scelte tecniche.
Il telaio in carbonio ad alto modulo dall'azienda canadese è specifico per la disciplina dell'inseguimento, quindi prettamente da pista.
In questo caso è stato personalizzato nei colori e in qualche altro piccolo dettaglio.
La bici è stata equipaggiata con ruote lenticolari Zipp Super 9 disc sia all'anteriore che al posteriore, montate con tubolari Vittoria Pista Oro, che per l'occasione sono stati gonfiati alla pressione di ben 15 bar (215 Psi).
La guarnitura full carbon è la Wattshop Cractus Aero con una corona da 64 denti, più grande rispetto a quella utilizzata dal quartetto azzurro alle Olimpiadi di Tokyo.
Si caratterizza per la cover in carbonio che copre completamente i bulloni per ridurre al minimo le turbolenze
Il sistema di trasmissione è completato da un pignone posteriore da 15 denti e dalla catena Wattshop Cractus, trattata con un olio speciale in grado di ridurre gli attriti.
Lo sviluppo metrico complessivo, dunque, è di circa 9 metri, ovvero 0,5 metri in meno di quello dei nostri azzurri, che hanno usato un pignone da 14 denti.
Anche il manubrio è frutto di evoluti studi sull'aerodinamica e sul posizionamento del ciclista ed è il Wattshop Pentaxia Anemoi Olympic Edition, compatibile solo con la bici Electron di Argon 18.
L'azienda dichiara che permette di risparmiare 36 watt a 64km/h rispetto al manubrio standard.
Completano l'allestimento dei classici pedali Look Keo Blade Carbon Ceramic e la sella ISM PN 1.1.
Come curiosità, vi facciamo notare la personalizzazione della forcella, con una grafica che ricorda i baffi del ciclista americano.
Per maggiori informazioni: argon18.com
Condividi con
Tags
Sull'autore
Emanuele Marianeschi
Pedalo dall’età di 9 anni e ho fatto della bici la mia passione. La mia prima gara in BMX, poi tanti anni passati inseguendo il sogno del professionismo su strada. Negli ultimi anni nelle categorie amatoriali ho trovato il mio equilibrio tra lavoro, famiglia e passione. Sono alla costante ricerca di nuove esperienze perché la bici mi piace interpretarla a 360 gradi. Con bicidastrada.it vorrei portarvi in sella con me e trasmettervi il mio amore per il ciclismo