Della prestazione di Tadej Pogačar sul Passo di Ganda vi abbiamo parlato in questo articolo, in cui abbiamo analizzato i suoi dati di scalata, ma al Lombardia c’è stata anche la pazzesca discesa di Fausto Masnada.
Il corridore della Deceuninck-Quick Step, grazie ad un’azione incredibile nella discesa del Selvino, è infatti riuscito ad agganciare il battistrada della UAE Emirates ed andare a giocarsi, in volata, la vittoria finale della “classica” di fine stagione.
Come vedremo, Masnada è stato sicuramente favorito dalla conoscenza del percorso (Fausto è di Bergamo, pochi chilometri dal Selvino) ed in particolare del tratto in discesa, ma per poter recuperare i 36 secondi di ritardo accumulati in salita ha spinto molto sui pedali, rilanciando continuamente la bici e raggiungendo “wattaggi” di tutto riguardo.
Il segmento Strava utilizzato è il “Selvino Downhill”, lunghezza di 10,42 km per 672 metri di dislivello e una pendenza media del 7,1%.
Purtroppo il segmento non rappresenta la totalità della discesa, ma sicuramente la parte più significativa.
Il tempo impiegato da Masnada è di 11 minuti e 18 secondi, ben 11 secondi in meno del secondo nella classifica virtuale di Strava, Davide Villella, che ha impiegato 11:29.
Per Tadej Pogačar il tempo de segmento sale a 11:35, ben 17 secondi in più. Attenzione, però, perché lo sloveno non è sceso affatto piano, visto che il tempo è praticamente lo stesso del gruppetto di Valverde e Alaphilippe.
La velocità di punta di Masnada è stata di 78,5 km/h per una velocità media di 55,3 km/h.
Come potete osservare dalla planimetria del segmento, la parte centrale della discesa è caratterizzata da molti tornanti e l’elevata velocità media sta a significare che Fausto è stato costretto a rilanciare l’azione molte volte per recuperare più tempo possibile.
A testimonianza di ciò anche i dati di potenza espressi e la cadenza.
La potenza media è stata di 239 Watt per un valore massimo di 874 Watt, necessari per far riprendere velocità alla bici dopo i tornanti.
Anche la cadenza è un dato interessante e oltre quella media di 64 rpm, significative le 130 pedalate al minuto massime, necessarie per raggiungere il picco di velocità anche quando i rapporti non erano sufficienti.
Insomma, la straordinaria discesa di Fausto Masnada non è stata solo una questione di "tecnica di guida" ma anche di prestazione atletica.
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Sull'autore
Emanuele Marianeschi
Pedalo dall’età di 9 anni e ho fatto della bici la mia passione. La mia prima gara in BMX, poi tanti anni passati inseguendo il sogno del professionismo su strada. Negli ultimi anni nelle categorie amatoriali ho trovato il mio equilibrio tra lavoro, famiglia e passione. Sono alla costante ricerca di nuove esperienze perché la bici mi piace interpretarla a 360 gradi. Con bicidastrada.it vorrei portarvi in sella con me e trasmettervi il mio amore per il ciclismo