La visiera del casco con lo spoiler di Ganna? Nasce da uno scanner da 30.000 euro
Giovanni Bettini
La visiera del casco con lo spoiler di Ganna? Nasce da uno scanner da 30.000 euro
Giovanni Bettini
Top Ganna è tornato. Le lacrime di liberazione, il nodo in gola durante la prima intervista ufficiale in diretta TV la dicono lunga su ciò che Filippo custodiva dentro di sé da un po' di tempo. 29 i secondi rifilati a Pogačar in 31,2 km, volati a oltre 53 km/h e 450 watt medi. Sulla pedana di partenza, a Castiglione delle Stiviere (Mn), un dettaglio non è passato inosservato. La visiera del casco di Ganna (e degli altri INEOS) era diversa dal solito. Un'innovazione che parte da lontano...
Guadagno marginale a chi?
Per cercare di capire tutti i perché dietro a questa innovazione abbiamo chiamato in causa Luca Oggiano (foto sotto), Principal Aerodynamicist del team Ineos Grenadiers nonché cofondatore e CEO di NablaFlow, azienda norvegese che si occupa di simulazione dei fluissi.
Oggiano con la sua squadra, attraverso la piattaforma proprietaria Aerocloud, ha reso efficiente e scalabile la fluidodinamica computazionale (CFD). Ne avevamo parlato QUI.
La visiera di Ganna con gli alettoni utilizzata al Giro è figlia, quindi, di un ecosistema di calcoli e dati messo a regime oltre due anni fa in prospettiva Record dell'Ora.
«Un processo di ricerca e sviluppo che non si è mai fermato - afferma Luca -. Le simulazioni sono proseguite fino ad arrivare a quest'ultimo modello che verrà utilizzato anche ai Giochi Olimpici. Abbiamo rilevato che la modifica della visiera apporta guadagni che non possono più essere considerati marginali. Lo so: siamo in controtendenza rispetto ai recenti "caschi spaziali"».
Il punto di vista di Oggiano è semplice: un casco da crono per rendere al meglio dovrebbe essere disegnato in maniera esclusiva per ogni ciclista.
«Ciò non è possibile - prosegue l'ingegnere -. I costi di produzione schizzerebbero alle stelle senza dimenticare l'iter di omologazione dietro ad ogni singola unità. Così, in accordo con Kask, abbiamo preferito personalizzare la visiera che, in quanto componente, deve rispondere a norme più snelle (ISO, n.d.r.)».
Incassato il via libera dall'UCI, Ganna e compagni hanno così potuto utilizzare in competizione il nuovo modello che non era stato impiegato in occasione della crono di Perugia (foto sotto) proprio perché doveva essere sciolto il nodo burocratico.
A guardare bene però, la visiera attuale sembra una versione più raffinata di quella vista al al Tour de France dello scorso anno.
Come viene prodotta la visiera di Ganna?
Alla base di questa innovazione c'è un modello CAD 3D (disegno tecnico assistito dall’elaboratore, n.d.r.) che riproduce la morfologia del ciclista.
«Tutti i ciclisti del team Ineos - prosegue Luca - vengono esaminati a inizio stagione attraverso uno scanner 3D wireless basato su intelligenza artificiale».
«Una volta ricavato il modello virtuale partono le simulazioni fino a identificare la visiera più adatta. Abbiamo ricavato più di cento forme, ma l'obbligo di rendere disponibili al pubblico i materiali dei pro' ci ha portato a ridurre drasticamente questo numero a tre».
L'ultimo passaggio di questo processo è la produzione che avviene attraverso la stampa 3D.
Volete sapere quanto costa Artec Leo (foto sotto), lo scanner 3D utilizzato per lo sviluppo della visiera del casco Ganna? 34.800 euro.
La visiera aerodinamica è compatibile con i caschi KASK Bambino Pro, Bambino Pro Evo, Mistral, Mistral LW e Beluga ed è disponibile anche per l'acquisto al pubblico al prezzo di 140 euro QUI.
Per maggiori informazioni: kask.com/it
Foto in apertura: Fabio Ferrari/LaPresse
QUI tutte le news e gli approfondimenti sui guadagni marginali.
Qui sotto i dettagli del casco utilizzato per il Record dell'Ora.
Il casco di Ganna per il Record dell'Ora. Design INEOS ed oltre 20 ore di lavoro...
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.