Wout Van Aert è arrivato in Provincia di Treviso giovedì sera dopo aver corso il Gran Piemonte concluso al 52° posto. Ad attenderlo in uno dei punti di ritrovo (e ristoro) simbolo del ciclismo italiano lo staff Jumbo-Visma.
A differenza di Valverde (QUI i dettagli della bici dello spagnolo), il Campione belga ha a disposizione due Cervélo Aspero-5, bici gravel racing del celebre marchio canadese.
Nel corso della ricognizione di venerdì Van Aert ha provato trasmissioni 2x e 1x abbinate a cinque coppie di ruote Reserve 40|44 (QUI il nostro test) allestite con diverse coperture e pacchi pignoni.
La scelta definitiva è maturata solo al termine della prova Donne Elite dopo un rapido confronto con le colleghe.
Stessa base, attenzione ai dettagli
Van Aert è alto 190 cm ed ha scelto una telaio 56 cm.
Una taglia in meno (abbondante) rispetto a quanto consigliato ad un ciclista medio dotato della medesima statura.
L'assetto è piuttosto aggressivo.
Triangolo principale compatto, quindi, abbinato ad un attacco manubrio FSA SL-K in lega di alluminio AL2014 da 130 mm che fa il paio con una piega Cervélo HB13 da 400 mm.
Caratteristiche che, così come le ruote, vengono traslate anche sulla seconda Aspero a disposizione.
La bici fotografata è allestita con una guarnitura Sram X-Sync 1x 50T con misuratore di potenza AXS Aero, pedivella da 172,5 mm, cambio Sram eTap AXS (no XPLR) installato su forcellino UDH (Universal Derailleur Hanger) e pacco pignoni Sram Force XG-1270 10-36.
Una combinazione che per un ciclista di medio livello potrebbe risultare impossibile da spingere su alcune rampe sterrate delle Colline del Prosecco.
La seconda Aspero, invece, è allestita con una guarnitura Sram Red AXS 50-37 sempre con misuratore di potenza e pedivella da 172,5 mm.
Nel corso dell'allenamento di venerdì questa combinazione era associata ad un pacco pignoni Red AXS XG-1290 10-33, ma il meccanico sotto i nostri occhi ha preparato la bici con una cassetta Sram Force XG-1270 10-36.
Le bici di Van Aert per il Mondiale gravel: solo gomme "veloci"
Oltre ai rapporti, Van Aert ha curato in modo particolare l'aspetto delle coperture montate sulle ruote Reserve 40|44.
Le previsioni meteo soleggiate hanno agevolato le scelte tecniche che si sono concentrate su due set di coperture Vittoria CX/Gravel veloci: Terreno Dry e Terreno Zero. Gomme contraddistinte rispettivamente da un battistrada leggermente tassellato e semi-slick.
Sulla bici dotata di monocorona Van Aert ha optato per le Terreno Dry a sezione differenziata: 35 mm al posteriore e 38 mm all'anteriore.
La seconda bici con guarnitura 50-37 e pacco pignoni 10-36 ospita, invece, coperture Terreno Zero da 38 mm anteriore/posteriore.
Altre due coppie di ruote sono allestite con gomme Terreno Dry da 38 mm e pacchi pignoni Red AXS XG-1290 10-33 e Force XG-1270 10-36.
La quinta, ed ultima, coppia di ruote rimane un jolly condiviso con la Elite Riejanne Markus che oggi in gara ha optato per un pacco pignoni XX1 Eagle.
Nonostante i 78 kg di peso Van Aert utilizza in via esclusiva rotori Sram Centerline XR Rounded da 140 mm.
Una scelta che non è inusuale tra i corridori più potenti e pesanti (vedi la bici da strada di Arnaud Démare QUI).
A completare l'allestimento delle due bici la sella Fizik Antares R1 Large (152 mm), i pedali Shimano PD-M9100 ed i portaborraccia Tacx Deva.
Le bici di Van Aert per il Mondiale gravel sono state un bel rebus. Fino alla partenza del Mondiale dal lago Le Bandie di Lovadina di Spresiano (Tv).
Qui sotto vi mostriamo la scelta definitiva del Campione belga che ha scelto la Aspero allestita con guarnitura doppia 50-37, pacco pignoni 10-36 e coperture Vittoria Terreno Zero da 38 mm.
Per maggiori informazioni: worldgravel.marcabianca.bike
QUI tutte le nostre news e gli approfondimenti sul Mondiale Gravel 2023.
Qui sotto tutti i dettagli della bici dell'avversario numero 1 del belga: Alejandro Valverde.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.