Abbiamo parlato spesso del posizionamento delle leve ruotate verso l’interno.
Una “moda” lanciata da Evenepoel, che poi è stata sposata da molti altri professionisti, a volte in modo fin troppo estremo, a cui da quest'anno si è adeguato anche Tadej Pogačar.
Più che di moda, però, si tratta di una scelta che ha una valenza acclarata in termini aerodinamici, ma che ha senso anche dal punto di vista biomeccanico, a patto di non esagerare.
Potrebbe portare dei vantaggi, dunque, anche per il cicloamatore “medio”?
Probabilmente sì, ma non tanto, o non solo, a livello di performance aerodinamica.
Abbiamo approfondito l’argomento con Massimo Iafisco, biomeccanico di grande esperienza e titolare dei centri imfit. Ecco cosa ne è venuto fuori.
I vantaggi aerodinamici
Le leve ruotate verso l’interno, meglio se abbinate ad un manubrio stretto, permettono di ridurre la superficie frontale del corridore e di conseguenza di migliorare le performance aerodinamiche.
Questo ormai è un fatto risaputo, ma affinché si possano ottenere questi vantaggi è indispensabile mantenere i gomiti stretti (foto in basso), altrimenti il tutto viene vanificato.
Si tratta di guadagni neanche troppo marginali (anche se dipendono molto dalla velocità) che, dunque, potrebbero interessare non solo il professionista, ma anche l’amatore evoluto.
Meno, ovviamente, chi non ha obiettivi agonistici.
A livello amatoriale, però, come ricorda Iafisco, è d’obbligo non perdere di vista la guidabilità del mezzo: “Con l’avvento del freno a disco e delle gomme più larghe si va sempre più veloci e un manubrio troppo stretto influisce negativamente sulla padronanza della bici. Non è un caso che in mtb, dove le discese sono tecniche e difficili, si utilizzino manubri sempre più larghi.
"Imitare il professionsita va bene, ma fino ad un certo punto, perché le loro doti di guida sono diverse da quelle dell’amatore medio, anche evoluto”.
Attenzione, dunque, a manubri troppo stretti o settaggi al limite come quelli utilizzati a inizio 2022 da Wellens, ma oggi adottati da molti altri corridori:
Divieti e nuove soluzioni: avete visto il manubrio usato da Wellens?
Migliore ergonomia e respirazione
A livello amatoriale, però, i benefici più interessanti del posizionamento delle leve leggermente orientato verso l’interno sono altri e riguardano comfort ed ergonomia.
“Posizionare i comandi del cambio verso l’interno, purché senza esagerare, permette di assecondare la naturale posizione delle braccia in bici - ci ha spiegato Iafisco - Non è un caso che i comandi degli ultimi gruppi Shimano (dal GRX in poi, ndr), così come quelli Campagnolo, abbiano una forma che va in questa direzione.
"Le leve ruotate verso l’interno aiutano a mantenere i gomiti flessi in modo naturale, dunque ad ottenere un migliore assorbimento delle vibrazioni e maggiore relax della parte alta del busto, specie della zona cervicale, che si apprezza soprattutto sulle lunghe distanze”.
"Da non dimenticare, infine, anche possibili vantaggi sulla performance.
Un busto più rilassato necessita di meno sangue, che quindi può essere convogliato alle gambe.
Inoltre, pedalare in salita con i gomiti leggermente allargati aiuta ad aprire il torace con conseguenti benefici sulla respirazione”.
La scelta finale è soggettiva
In sintesi, i comandi del cambio ruotati verso l’interno consentono due tipi di impugnatura:
1- In pianura e con i gomiti stretti, nelle fasi più concitate di gara: questo assetto è più scomodo, ma garantisce migliori performance aerodinamica.
2- In salita o nelle uscite più rilassate, con i gomiti larghi: questo assetto è più comodo e naturale, stanca di meno e migliora la respirazione.
Trovare il giusto compromesso, ovviamente, non è facile, anche perché non si può prescindere dalla componente soggettiva.
Non tutti i Pro’, ad esempio, hanno sposato questa impostazione. Altri tengono le leve ruotate, ma in maniera leggera, altri ancora hanno optato per una rotazione quasi estrema.
A livello amatoriale può essere una soluzione da prendere in considerazione, ma se non siete esperti è sempre meglio farsi aiutare da un bravo tecnico o biomeccanico.
Qui sotto, per rimanere in tema, trovate un articolo in cui abbiamo approfondito come scegliere la larghezza del manubrio:
Come scegliere la larghezza del manubrio della bici da corsa
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.