Le luci Zéfal Supervision sono la punta di diamante della gamma sicurezza-fanale dello storico marchio francese di Jargeau, che torna ad occuparsi d'illuminazione per il ciclismo dopo 15 anni.
A metà settembre avevamo condiviso tutti i dettagli dei quattro fanali anteriori e delle due luci posteriori (QUI il nostro articolo) Supervision e Vision: due segmenti che si collocano su un intervallo prezzo compreso tra i 20 e i 100 euro.
Alle porte dell'inverno, con il tramonto fissato attorno le 16:50, i ciclisti che non smettono di pedalare all'aperto hanno "sete di luce". Il contesto ideale per mettere alla prova i fanali Supervision F1500 e F800 e la luce posteriore Supervision R150.
Zéfal Supervision F1500
È il no plus ultra della nuova gamma per quanto riguarda l'illuminazione anteriore.
Il corpo fanale è in alluminio e incontra una struttura in composito.
105 x 51 x 35 mm le dimensioni indicate da Zéfal.
Peso dichiarato 232 gr. Peso rilevato di 202 gr (solo fanale).
La classe di protezione è IPX6. Il fanale è in grado di resistere quindi ai getti d'acqua e agli urti.
La potenza massima è incisa nella nomenclatura: 1.500 lumen (lm) e si raggiunge grazie a due luci LED.
Cinque le modalità di funzionamento: tre continue e due lampeggianti (flash a lampeggio regolare o ad alta frequenza, tipo strobo).
La selezione avviene comodamente dal pulsante posizionato sul lato superiore il quale affianca un indicatore che restituisce a livello visivo la modalità ed il livello selezionato.
Si naviga facilmente tra una modalità e l'altra attraverso uno schema consolidato.
- - Pressione lunga del pulsante: accensione o spegnimento.
- - Doppio clic per passare dalla modalità continua a quella flash (il fanale tiene in memoria gli ultimi livelli selezionati nelle varie modalità).
- - Pressione veloce per cambiare livello all'interno della stessa modalità.
L'angolo visuale è di 340°.
Zéfal riporta un'autonomia massima di 65 ore a 200 lm.
La batteria da 5000 mAh si ricarica tramite porta USB-C (caricabatterie e cavo non fornito) posizionata sul retro. Interessante la possibilità di monitorare lo stato della carica attraverso una piccola banda composta da cinque LED posizionata nella zona posteriore.
Con carica residua inferiore al 20% l'F1500 così come tutte le altre luci Zéfal Supervision entra in modalità risparmio energetico e garantisce oltre tre ore di funzionamento a 100 lm.
All'interno della confezione si trovano:
- - il comando remoto con innesto USB-C (che copia tutte le modalità di funzionamento, lunghezza 54 cm);
- - la staffa con fascia in silicone per il montaggio su pieghe standard o con lieve sezione aero (è possibile ruotare il supporto di 360°);
- - l'interfaccia Go Pro che permette d'installare il fanale sui supporti ciclocomputer dedicati ai manubri integrati.
Su strada il fanale Supervision F1500 "si fa vedere" al punto che su percorsi debolmente illuminati 800 lm possono essere sufficienti per garantire una discreta visibilità.
Il pulsante è ampio e presenta uno scatto che si avverte anche quando si indossa un guanto.
Dimensioni e peso configurano invece i due punti deboli.
In un ciclismo moderno sempre più attendo all'aerodinamica un ingombro più marcato rispetto alla concorrenza non suona come un incentivo all'acquisto.
Il comando remoto fornito di serie nel ciclismo su strada non fa una grossa differenza (un bel plus se amate anche le notturne gravel/Mtb). 99,96 euro il prezzo.
Tendenzialmente alto, anche se c'è da dire che all'interno della confezione c'è tutto quello che serve per adattare il fanale a diverse attività ciclismo. Di contro le modalità disponibili non sono molte, non è presente la selezione del fascio luminoso e della modalità abbagliante/anabbagliante.
A livello di prestazioni assolute con luce continua l'F1500 è leggermente inferiore rispetto ad alcuni fanali di alta gamma della concorrenza.
Lo cambierei con il mio Magishine Evo 1700?
Forse no per via delle dimensioni e delle funzionalità anche se la scelta finale va sempre ponderata in base alle preferenze personali, alla bici usata abitualmente, alle strade affrontate, alla destinazione d'uso principale, etc.
Di contro il dispositivo si ricarica più velocemente rispetto al fanale da me usato nelle ultime due stagioni, senza dimenticare che a seconda della temperatura ambiente (5°C - 40°C l'intervallo suggerito da Zéfal) ci può essere uno scarto + 30' sul ciclo di ricarica.
Il secondo punto di forza è da ricondurre alla modalità flash 200 lm: 65 ore ore d'autonomia. Non abbiamo testato ad esaurimento il fanale in questa modalità. La cosa piacevole è che, se utilizzato in questo modo, si finisce quasi per dimenticarsi di ricaricarlo.
La modalità flash a lampeggio regolare potrebbe non risultare particolarmente gradita durante il giorno: si potrebbe rivedere gli intervalli.
Inoltre, il corpo in alluminio tende a scaldarsi: se avete le mani sensibili fate attenzione.
Zéfal Supervision F800
Replica le caratteristiche costruttive del fratello maggiore declinate in dimensioni più compatte (105 x 41 x 35 mm) che rimandano ad una potenza massima di 800 lm e ad una batteria da 2500 mAh ricaricabile tramite porta USB-C.
Peso dichiarato 167 gr. Peso rilevato 135 gr (solo dispositivo).
In sostanza potremmo dire che l'F800 è in tutto e per tutto un F1500, più piccolo e meno potente. Per darvi un'idea, potenza massima e capacità batteria sono ridotte del 50%.
Confermate le cinque modalità di funzionamento (tre continue e due lampeggianti, flash a lampeggio regolare o ad alta frequenza), l'angolo visuale (340°) e la classe di protezione (IPX6).
L'F800 eredita anche il menu di navigazione, il relativo indicatore e la banda a cinque LED per il monitoraggio della carica ed è compatibile con il controllo remoto (non incluso nella confezione).
Il fanale scricchiola un po' per quanto riguarda la durata della batteria al massimo della potenza: poco meno di un'ora e 20'. Il salto tra gli 800 lm ed i 200 lm in modalità si avverte oltre il crepuscolo.
Se da un lato il ciclista rimane riconoscibile ai veicoli, allo stesso tempo quando la velocità aumenta l'impressione è quella di dover prestare qualche cautela in più rispetto all'F1500 a causa del fascio luminoso ridotto.
Nella confezione non è presente l'interfaccia Go Pro che deve quindi essere acquistata a parte al prezzo di 4,13 euro. Per un fanale che costa 54,13 euro non è il massimo.
800 lm è una potenza più che buona per chi va su strada, ma l'autonomia limitata non aiuta a coprire una sgambata di un paio d'ore.
Con carica inferiore al 20% il fanale garantisce un'attività di tre ore a 50 lm.
A conti fatti si tratta di una soluzione in grado di "portarvi a casa" se pedalate al tramonto e se volete essere visti anche durante il giorno. In notturna non convince del tutto.
Zéfal Supervision R150
Stabile anche su reggisella aero per via delle dimensioni ridotte (78 x 47 x 28 mm) e del peso: dichiarato: 70 gr, rilevato 57 gr (solo dispositivo).
Come per i fanali Supervision, anche l'R150 adotta cinque modalità di funzionamento (tre continue e due lampeggianti, flash a lampeggio regolare o ad alta frequenza) per un angolo di visione di 270°.
La batteria è da 1200 mAh ricaricabile sempre tramite porta USB-C. Confermata la classe di protezione IPX6.
La clip rimovibile permette l'installazione anche su borse e accessori.
Questo fanale posteriore proposto a 33,29 euro merita attenzione per via del rapporto qualità/prezzo/prestazioni. L'unica sbavatura è rappresentata dall'ingombro frontale che si può pur sempre perdonare.
La potenza massima (150 lm) si raggiunge in modalità lampeggiante (flash a lampeggio regolare) che arriva a garantire anche l'autonomia massima di circa 15 ore.
La modalità flash ad alta frequenza da un lato può risultare antipatica ai conducenti dei veicoli e ai ciclisti che stanno a ruota, dall'altro garantisce una visibilità importante in condizioni di buio profondo.
30 ore a 5 lm il funzionamento in modalità risparmio energetico.
A conti fatti il fanale è compatto, molto potente e costa circa il 70% in meno rispetto ai sistemi radar e non paga dazio in termini di visibilità.
Non da ultimo si ricarica rapidamente: dopo circa 10 ore di utilizzo con un po' di carica residua (non è presente l'indicatore) si arriva a impiegare meno di due ore per chiudere il ciclo. Niente male.
La questione riguardante il radar non ha direttamente a che fare con il prodotto, ma con l'abitudine: chi tornerebbe indietro ad una luce standard, seppur molto potente, dopo aver provato un dispositivo di rilevamento?
Messa in questi termini l'R150 veste i panni dell'outsider di lusso e potrebbe diventare la luce di riserva ideale.
Da utilizzare magari sul muletto o sulla bici utilizzata gli spostamenti quotidiani visto che basta un semplice gesto per l'installazione. Insomma una valida alternativa da mettere magari in tasca, nel borsello, o nella falsa borraccia se vi siete dimenticati di caricare il radar.
Viceversa, se siete alla ricerca di una luce posteriore, segnatevi il nome di questa luce...
Luci Zéfal Supervision: in conclusione
Zéfal torna nell'illuminazione per il ciclismo con proposte interessanti e trasversali. Il segmento Supervision intende accompagnare i ciclisti più esigenti attivi in diverse discipline: dalla strada al gravel fino alla Mtb. I fanali nel complesso non tradiscono le attese e delineano un interessante punto di partenza.
Dimensioni e peso delle luci anteriori F1500 e F800 rappresentano i due nodi su cui lavorare per il futuro. L'interfaccia dedicata ai manubri integrati potrebbe essere ridotta. Inoltre, un pizzico di potenza in più non guasterebbe.
La luce posteriore è al vertice della categoria e ha un rapporto peso/prezzo/prestazioni interessante. Sotto l'aspetto illuminazione non ha nulla da invidiare ai sistemi radar.
Per maggiori informazioni sulle luci Zefal Supervision: zefal.com/it
QUI tutte le news e gli approfondimenti sugli accessori Zefal.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.