Manubrio Flitedeck: tra sogno e realtà

Giovanni Bettini
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Manubrio Flitedeck: tra sogno e realtà

Giovanni Bettini
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Sta facendo parlare di sé in queste ore, anche se non si tratta del tutto di una novità viste le anteprime della scorsa estate. Il manubrio Flitedeck progettato dalla startup tedesca Flite GmbH, fondata da Sabrina Fischer e Matthias Huber all'inizio del 2024, desidera rivoluzionare il modo di intendere l'avantreno delle nostre bici da strada.

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La soluzione è semplice quanto geniale: un manubrio per far tutto.

La barra superiore come un pannello di controllo touchscreen in grado di ospitare tutti i dati normalmente processati da un ciclocomputer a cui vanno aggiunte le funzionalità di navigazione e sicurezza (campanello incluso), con un mini schermo dedicato alle immagini registrate dal sistema radar posteriore e dal sensore di prossimità in grado di rilevare anche la presenza dei pedoni (immagine in apertura).

Senza dimenticare, ovviamente, la luce anteriore.

Manubrio Flitedeck

Manubrio Flitedeck: esiste davvero?

È questa la domanda che sta circolando tra gli appassionati e che ho raccolto proprio ieri mattina in occasione di una pedalata scanzonata tra amici.

La risposta è: sì, il manubrio esiste ed è stato messo su strada in versione prototipo quest'estate sulle strade delle Dolomiti.

I rendering e le elaborazioni grafiche che circolano in queste ore sul web (vedi immagine d'apertura) lasciano intravedere un design minimale e senza troppe sbavature.

Si tratta in realtà di un concept design, ovvero, un oggetto che ancora non esiste (o esiste parzialmente) e che attraverso processi semplificati intende risolvere problematiche reali.

Manubrio Flitedeck
Il prototipo del manubrio Flitedeck. Foto: @cycling.sina

Viene dall'automotive, ma...

L'idea del manubrio Flitedeck è stata messa a terra dall'ingegnera tedesca Sabrina Fischer (foto sotto) che in passato ha collaborato con diversi marchi noti dell'industria automobilistica, tra cui la divisione Motorsport di Porsche, BMW e Pininfarina, prima di fondare nell'ottobre 2020 l'agenzia di comunicazione Milky Way Media GmbH, realtà specializzata nelle attività di marketing applicate ai social media.

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Foto: @cycling.sina

Ed è qui che il discorso prende una piega piuttosto suggestiva perché Sabrina Fischer dichiara sui suoi canali ufficiali che Flite GmbH è potuta nascere grazie alle sue competenze tecniche e ai proventi raccolti attraverso contenuti dedicati ad un pubblico adulto...

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Foto: @cycling.sina

Retroscena a parte, non abbiamo ulteriori dettagli circa l'integrazione delle varie funzionalità, le specifiche tecniche, i pesi e il prezzo.

L'idea di rendere ancora più semplice e smart l'avantreno delle bici da strada integrando diverse soluzioni è piuttosto suggestiva. Allo stesso tempo c'è da chiedersi se tutta questa tecnologia non finisca per confondere e distrarre il ciclista.

Al netto di una soluzione particolarmente esposta in caso di caduta.
Staremo a vedere.

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La versione non ancora prodotta del manubrio Flitedeck. Sarà questo il futuro? Foto: @flite.bike

Per maggiori informazioni: flite.bike/flitedeck

Foto in apertura: @flite.bike

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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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