Il manubrio usato da Wellens in questa prima parte di stagione ha suscitato la curiosità degli appassionati più attenti, poiché permette un’impostazione diversa dal solito (e al limite del regolamento).
Più che di manubrio, in realtà, sarebbe corretto parlare del setting usato dal belga, che non utilizza una piega particolare, ma semplicemente degli espedienti per rendere la sua posizione più aerodinamica.
Wellens, infatti, era uno dei Pro’ che più di tutti sfruttava la posizione aerodinamica con gli avambracci poggiati sulla parte centrale del manubrio, prima che questa fosse vietata dall’UCI a partire dall’Aprile 2021. La soluzione che abbiamo visto in queste prima gare della stagione gli permette di mantenere un'impostazione simile, ma con le mani ben salde sui comandi.
Quali sono gli espedienti usati da Wellens
Wellens ha adottato due espedienti per ottimizzare la sua posizione con le mani in presa alta.
La prima consiste nel montare le leve del nuovo gruppo Shimano Dura Ace 12v piuttosto in basso sulla piega e rivolte in modo evidente verso l’interno (una soluzione che ormai è adottata da molti professionisti in gruppo).
La seconda prevede un’abbondante imbottitura posizionata nella parte alta del manubrio, che gli consente di poggiare gli avambracci, tenendoli stretti, ma senza sacrificare la guidabilità e il comfort.
Quali vantaggi
Il manubrio usato da Wellens consente una posizione che possiamo considerare una via di mezzo tra quella vietata dall’UCI e quella classica con le mani in presa alta sui comandi.
Gli avambracci non sono così stretti come nella posizione vietata, ma spalle e braccia sono comunque più stretti rispetto all’impugnatura classica di almeno 3 cm per lato.
In questo modo si riduce la superficie frontale di impatto con l’aria e di conseguenza si ottiene un vantaggio aerodinamico (quantificabile oggettivamente solo in galleria del vento). A questo proposito, date un'occhiata al video qui sotto a partire da 01:20:00: in alcune inquadrature frontali, nonostante la differenza di stazza tra Quintana e Wellens, si può apprezzare come il belga abbia un impatto frontale molto più ridotto.
Cosa dicono le norme UCI
L’articolo 1.3.008 del Regolamento UCI recita che “Il corridore deve essere in posizione seduta sulla sua bicicletta (posizione di base). Questa posizione richiede i soli punti di appoggio di seguito citati: il piede sui pedali, le mani sul manubrio e la seduta sulla sella”.
Con le modifiche entrate in vigore l’1 Aprile 2021, nell’articolo 2.2.025 è stato ulteriormente precisato che “I corridori devono rispettare la posizione standard come definita dall'articolo 1.3.008. È vietato sedersi sul tubo orizzontale della bicicletta. Inoltre, è vietato utilizzare gli avambracci come punto di appoggio sul manubrio se non nelle prove a cronometro”.
Chiariamo subito una cosa: la posizione adottata da Wellens garantisce un ottimo controllo della bici e non può essere considerata pericolosa, almeno quando pedala in solitaria o in testa al gruppo.
E’ sicuramente al limite del regolamento, ma visto che il belga non è stato squalificato, l’UCI almeno per il momento l’ha ritenuta accettabile, al contrario di quella di Van Schip al giro del Belgio 2021.
La differenza sostanziale tra le due situazioni, che probabilmente ha portato a due decisioni diverse da parte dell’UCI, sta nel fatto che Van Schip in quell’occasione utilizzò un manubrio con una conformazione particolare e decisamente diversa da quelli standard (foto in basso).
E’ chiaro che si lavora sulle pieghe del regolamento, come spesso accade anche in Formula 1, ma la cosa non deve sorprendere in un ciclismo in cui a fare la differenza sono sempre più i marginal gain.
Per ora possiamo dire che Wellens è stato scaltro nel trovare questo tipo di soluzione.
Staremo a vedere se in futuro ci saranno ulteriori sviluppi…
Qui sotto trovate un approfondimento in cui abbiamo parlato della resa aerodinamica delle varie posizioni in sella:
Posizione in bici e aerodinamica. Qual è la più veloce (non vietata)?
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.