Mondiali UCI Granfondo a Trento: numeri e risultati

Redazione BiciDaStrada.it
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Mondiali UCI Granfondo a Trento: numeri e risultati

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Si sono conclusi questo fine settimana i Mondiali Uci Granfondo di Trento.
Si tratta di un appuntamento che fa discutere gli appassionati, che arriva in un momento in cui le Granfondo stanno vivendo un momento di difficoltà e che probabilmente necessitano di una rinfrescata e di una revisione del format.
Ma è stato anche un evento importante dal punto di vista turistico e di promozione del territorio, l’aspetto che sicuramente più interessava APT Trento Monte Bondone e Trento Eventi Sport che hanno organizzato il mondiale.

Mondiali UCI Granfondo a Trento

I quattro giorni di rassegna iridata per amatori hanno richiamato circa 2.000 atleti da 60 Paesi, con oltre 4.000 presenze totali, considerando gli accompagnatori.
Persone che hanno riempito alberghi e ristoranti e hanno potuto apprezzare l’attenzione per la bici per cui Trento e il trentino sono note.
Non stiamo qui a discutere sull’opportunità o meno che ci sia un campionato del mondo di Granfondo amatori (a cui tra l’altro hanno partecipato anche tanti ex Pro’), ma dal punto di vista turistico si è trattato di un evento sicuramente importante…

È stato splendido ed emozionante accogliere persone da tutto il mondo nella città di Trento,” ha commentato il Sindaco Franco Ianeselli. “Un evento come questo è stato per noi una grande opportunità per riaffermare il legame di Trento con la bicicletta, non soltanto come sport ma come mezzo di trasporto e come nuovo modo di fare turismo. L’augurio è che chi ha assaporato il nostro territorio in questi giorni possa portarlo nel cuore e raccontarlo al ritorno a casa.

UCI Granfondo World Championships fot Ariel Wojciechowski 57621

Dopo i titoli a cronometro assegnati durante la settimana, la domenica di Trento prevedeva il menù più ricco di queste quattro giornate: la Mediofondo (86,8 km e 2.218 metri di dislivello) per le fasce d’età più alte (uomini dai 60 in su, donne dai 50 in su) e la Granfondo, con i suoi 143,8 km e 3.900 metri di dislivello, frutto di due scalate e mezza verso la cima del Monte Bondone.
Al via delle due prove si sono presentati 1.537 atleti, scattati da via Roberto da Sanseverino a partire dalle 10 del mattino.

In gara c’erano tutti gli atleti che si sono qualificati nel corso dell’anno tramite le prove dell’UCI World Series, un circuito che ora l’UCI sta cercando di riproporre anche in ambito gravel. 

Mondiali UCI Granfondo a Trento

Il più veloce di tutti nella Granfondo è stato l’austriaco Stefan Kirchmair (cat. 19-34), ex professionista ad inizio anni ’10 e oggi preparatore, che ha concluso la prova in 4 ore, 14 minuti e 6 secondi (33,95 km/h), distanziando lo svizzero Dimitri Bussard ed il belga Sieben Devalckeneer di poco più di mezzo minuto. Kirchmair quest’anno si era già aggiudicato l’“Etape du Tour” con arrivo sull’Alpe d’Huez.

Nella granfondo femminile, la slovena Laura Simenč (cat. 19-34), già oro nel team relay con la sua nazionale, è riuscita a regolare allo sprint finale due italiane, la veneta Martina Trevisiol e la piemontese Samantha Arnaudo, concludendo in 5:02’41”.
Ex atleta elite, oggi ricercatrice di virologia veterinaria, la Simenč vanta anch’essa numerosi successi in stagione, fra i quali la Granfondo Nove Colli.

Mondiali UCI Granfondo a Trento

Fra le varie categorie non sono mancati i successi italiani: quelli di Francesco Figini (Granfondo 35-39), Giuseppina Michela Bergozza (Mediofondo 50-54), Olga Cappiello (Mediofondo 55-59), Giorgio Chiarini (Mediofondo 60-64), del trentino Silvano Janes (Mediofondo 65-69) e di Silvano Assaloni (Mediofondo 80-84). Fra le firme di prestigio anche quella della francese Jeannie Longo, plurititolata da Elite e capace di indossare l’ennesima maglia iridata, facendo il bis dopo il successo a cronometro.

Vincitori o meno, tutti gli atleti hanno dovuto guadagnarsi l’onore di concludere un Mondiale esigente, a detta di tutti il più duro da molte edizioni – se non addirittura dall’ultima volta di Trento 2013, ndr).  “Il Bondone è una salita veramente dura, ma a lasciare senza fiato è la veduta dall’alto sulla città e le Alpi. Questo percorso e questo territorio meritano il viaggio”: lo hanno detto in tanti, da ogni parte d’Europa, come dall’Australia, dagli Stati Uniti, dal Giappone e dallo Zimbabwe.

QUI trovate le classifiche complete.

Foto credit Ariel Wojciechowski



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