In queste settimane vi abbiamo raccontato la rinascita di Nabico oltre a mettere alla prova il nastro manubrio Roubaix Dots, al vertice della nuova collezione strada di quest'azienda veneta di Sant'Angelo di Piove di Sacco (PD) che ha rischiato di chiudere dopo oltre 50 anni di attività. Ora il catalogo si arricchisce di una nuova proposta, piuttosto suggestiva. Il nastro manubrio Nabico diventa una cintura: modaiola e fuori dal coro.
Tradizione artigianale, custom e Made in Veneto
Un tocco di stile glamour, un richiamo alla passione per le due ruote a pedali fino a diventare simbolo esclusivo di unione per una coppia, una squadra o un gruppo di amici grazie alle diverse opzioni disponibili.
Sulla fibbia, infatti, è possibile far cucire un nastro manubrio della collezione strada/gravel fino a richiedere la personalizzazione di ogni dettaglio grafico. Un'operazione che è il vero cavallo di battaglia di Nabico.
La lavorazione viene messa a punto in collaborazione con una laboratorio specializzato della provincia di Venezia che impiega solo materie prime italiane di alta qualità che non perdono di vista la sostenibilità.
E i tubolari usati diventano un rinforzo
Oltre alla tradizionale fibbia in cuoio (disponibile nelle colorazioni nero, testa di moro e cognac), è possibile scegliere una base cintura composta da fibre vegetali derivanti da mela, banana e ananas (nero e marrone le opzioni colore).
Le tinture, ove presenti, utilizzano composti sempre di origine vegetale privi di sostanze chimiche.
La vera chicca però è rappresentata dalla lavorazione dei fori.
In questa zona, infatti, sono presenti dei rinforzi creati con l'impiego di parti di tubolari strada esausti. Questo intervento ha un doppio scopo: è funzionale, perché evita che nel tempo i fori si dilatino ed è fortemente green perché viene riutilizzato un materiale di difficile smaltimento.
Prezzo
Nastro manubrio Nabico cintura: 69 euro
Per maggiori informaizoni: nabico.it
Qui sotto il test del nastro manubrio Roubaix Dots.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.
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