La nuova 3T Extrema Italia è una bici gravel molto particolare, che ha tanti punti in comune con il mondo delle bici da strada ad alte prestazioni, ma anche tanti con quello della Mtb da XC. L’obiettivo con cui è stata progettata, infatti, è quello di offrire un feeling da XC, ma con posizione da strada. Il tutto senza sacrificare la reattività del telaio e il comfort sulle lunghe distanze.
Dal punto di vista pratico, insomma, non è una bici “addormentata”, è una bici per andare forte, ma per andare forte soprattutto là dove il fuoristrada diventa più scassato.
A prima vista la nuova 3T Extrema Italia somiglia molto alla Racemax Italia. Le forme aero dei tubi sono simili, ma nella sostanza i due telai sono diversi, sia per destinazione d’uso, sia per caratteristiche tecniche, in particolare nelle geometrie, nella laminazione della fibra e nella dimensione della gomma ideale.
Il denominatore comune tra i due telai è la realizzazione Made in Italy nello stabilimento di Presezzo, in provincia di Bergamo.
Una bici progettata intorno a gomme 700x50/57
La Racemax è ottimizzata per l’uso di gomme comprese tra 700x35 e 700x45. Aerodinamica e geometrie della Extrema, invece, sono sviluppate attorno a gomme più larghe, da 700x50 a 700x57, ossia pneumatici da Mtb da 2.1 o 2.2. Il passaggio ruota massimo effettivo (WAM, Width-as-Measered) è proprio di 57 mm.
Questa è la prima e più sostanziale differenza tra i due modelli.
Ciò non significa che la Extrema non si possa usare con gomme da 45 mm, ma i tecnici 3T lo considerano il limite minimo e sconsigliano fortemente di scendere sotto, perché prestazioni e dinamica di guida ne risentirebbero negativamente.
Insomma, se per voi usare gomme oltre 700x45 non è gravel, allora meglio orientarsi su prodotti diversi…
Le geometrie, sviluppate partendo da pneumatici con queste caratteristiche, sono pensate per offrire divertimento, ma senza sacrificare il comfort sulle lunghe distanze e il feeling di guida in off-road. In ogni caso, a ben guardare, sono di derivazione stradale e non seguono la “moda” attuale che per le gravel prevede dei reach lunghissimi da abbinare ad attacchi molto corti.
A parità di misura, rispetto alla Racemax, troviamo un movimento centrale più basso, per garantire più stabilità, soprattutto con l’uso di gomme di sezione generosa. Molto più lungo è anche il carro posteriore, necessario per aumentare lo spazio per gli pneumatici.
Diversi sono anche gli angoli di piantone e sterzo, così come le misure di reach e stack, che sulla Extrema consentono una posizione meno corsaiola e più rilassata, dunque ideale per le competizioni gravel più lunghe o semplicemente per chi vuole stare in sella tante ore.
Qui sotto trovate la tabella delle geometrie nel dettaglio. L’unico piccolo limite dalle Extrema Italia è che, almeno per il momento, è disponibile solo in 4 misure, dalla 51 alla 58, e questo richiederà qualche compromesso a chi è molto alto o molto basso. Da 3T non ci hanno escluso che altre misure verranno aggiunte in futuro, ma al momento, vista la produzione Made in Italy, hanno preferito concentrarsi sulle taglie più richieste.
Laminazione e pesi
Racemax Italia ed Extrema Italia sono entrambe realizzata in Italia e condividono la tecnologia produttiva d’avanguardia che si basa sull’intreccio di filo preimpregnato in fibra di carbonio (filament winding) combinato con l’infusione a pressione della resina su tessuto secco posizionato all’interno di uno stampo (RTM, Resin Transfer Molding).
Ne avevamo parlato in modo approfondito nell'articolo che trovate qui sotto:
3T Racemax Italia XXX: carbonio "nudo", intrecciato e Made in Italy
I dati forniti da 3T mostrano che nella zona del movimento centrale e della serie sterzo la rigidezza torsionale tra i due telai è molto simile, a tutto vantaggio di reattività e precisione di guida.
Diversa è invece la laminazione nella zona del tubo piantone, poiché sulla Extrema si è lavorato per avere una maggiore capacità di assorbimento verticale e quindi più comfort sullo sconnesso.
Il peso dichiarato del telaio non verniciato, in taglia 54, è di 1.090 grammi, mentre la forcella Fango pesa poco più di 400 grammi.
Il peso rilevato della bici che vedete qui sotto, in taglia 56 (senza pedali, con due portaborraccia e liquido sigillante) è di 9,650 kg. Non particolarmente contenuto in relazione al peso del kit frame, ma c’è da tenere conto che il Rival AXS non è tra i gruppi più leggeri sul mercato e che la bici è equipaggiata con telescopico e gomme importanti.
Altri dettagli
Tra gli altri dettagli tecnici degni di nota vi segnaliamo:
- le tubazioni aerodinamiche, da sempre segno distintivo delle gravel 3T, frutto della competenza e della genialità di Gerard Vroomen, co-fondatore di Cervélo e Open;
- il passaggio cavi ora completamente integrato, grazie all’uso del nuovo attacco full carbon More Integrale, che rispetto al passato garantisce una marcia in più in termini estetici;
- il forcellino con standard UDH (Universal Derailleur Hanger) che permette di montare tutti i tipi di cambi posteriori tradizionali, oltre ai nuovi cambi Sram Eagle Transmission;
- il telaio progettato esclusivamente per gruppi elettronici, 1x o 2x. Le due viti sul piantone possono essere utilizzate per un guidacatena nel caso di trasmissioni 1x, oppure come supporto per il deragliatore nel caso di trasmissioni 2x. Il montaggio del deragliatore anteriore riduce inevitabilmente lo spazio per lo pneumatico posteriore. A nostro avviso, in ogni caso, su una bici con queste caratteristiche ha più senso il monocorona;
- il tubo sella rotondo, da 27,2 mm, che a differenza del Racemax consente di montare reggisella telescopici.
Racemax vs Extrema: due destinazioni d’uso diverse
Abbiamo già detto che a prima vista Racemax ed Extrema sono simili e condividono gli stessi concetti aerodinamici, ma sono molto diverse nella sostanza e nella destinazione d’uso. Entrambe sono pensate per essere veloci, ma su terreni differenti.
La 3T Racemax è nata per gare e percorsi veloci, non troppo scassati, in cui si alternano asfalto e sterrato.
La 3T Extrema è invece progettata per offrire il meglio di sé sulle lunghe distanze e sui fondi più sconnessi, a prescindere che si tratti di gare di endurance su percorsi difficili oppure di bikepacking. La Extrema, inoltre, offre una maggiore versatilità d’uso grazie al passaggio ruota più ampio e alla presenza di più punti di fissaggio.
Nuova 3T Extrema Italia: modelli e prezzi
La nuova 3T Extrema Italia è disponibile sia come kit frame che come bici completa. Tutte le bici complete prevedono una configurazione mullet, con comandi e freni Sram da strada e cambio da Mtb della serie Eagle Transmission con cassetta 10-52.
Vi anticipiamo che i prezzi sono alti, ma si tratta di un prodotto particolare ed esclusivo, realizzato in Italia. Al momento non è previsto, ma per il futuro, come già succede per la Racemax, immaginiamo che possa arrivare sul mercato anche una versione “non Italia”. E’ chiaro che sarebbe meno esclusiva, ma permetterebbe a più persone di avvicinarsi a questa piattaforma.
Kit frame (colore Mercurio o Terra) con attacco 3T More Integrale e manubrio 3T Aeroghiaia: 4.999 euro
Kit frame Project X con attacco 3T More Integrale e manubrio 3T Aeroghiaia: 5.499 euro
I prezzi delle bici montate vanno dai 7.299 euro ai 10.499 euro. QUI trovate tutti i dettagli sugli allestimenti e le colorazioni disponibili.
Prime impressioni
Una 3T Extrema Italia in taglia 56 ci è arrivata pochi giorni prima del lancio ufficiale. Al momento siamo riusciti a farci solo un’uscita molto breve (tra l’altro con gomme troppo gonfie), dunque per il test vi diamo appuntamento tra qualche settimana.
Quello che vi possiamo già anticipare è che si tratta di un concetto di bici che ci piace e che le prime impressioni sono state “particolari”: è reattiva quando si accelera, ma comoda e sicura sullo sconnesso. Sicuramente molto più orientata al fuoristrada che a fare velocità su asfalto, ma questo era piuttosto scontato viste le caratteristiche….
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.