Il debutto c'è stato a Eicma, esposizione internazionale delle due ruote a pedali ed a motore che si è conclusa domenica 12 novembre. Tra gli stand della Fiera di Milano, dedicati al mondo ciclo, ha brillato una nuova Bottecchia prototipo.
La storica azienda veneta, acquisita nel luglio dello scorso anno da Fantic, dopo l'incendio che ha devastato la sede di Cavarzere (Ve) si sta rimettendo in piedi di gran lena.
Nuovo stabilimento e sede operativa a Piove di Sacco (Pd) più ambiziosi progetti di rilancio in ambito strada e Mtb.
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Bottecchia prototipo: anima racing
L'Azienda non ha rivelato molti dettagli anche se è evidente la vocazione corsaiola di quella che con ogni probabilità sarà la regina della gamma strada.
Una bici da competizione che richiama forme e concetti chiave oramai consolidati nelle generazioni prodotto più recenti della concorrenza.
L'obiettivo di questo progetto, il primo elaborato a quattro mani con il reparto Ricerca & Sviluppo di Fantic, sembra proprio essere quello ci conciliare aerodinamica, rigidità e peso contenuto.
Il tubo piantone è leggermente disassato: il terminale è spostato più in avanti rispetto alla porzione superiore che ospita il reggisella.
Il carro piuttosto compatto adotta un design funzionale votato alla reattività ed è proprio in questa zona che si concentra la seconda caratteristica distintiva di questa nuova piattaforma.
La costruzione "all in one piece" dichiarata dall'Azienda lascia intendere che il carro proviene da un unico stampo: una modalità che va oltre la tradizionale costruzione dove il lato destro e sinistro vengono assemblati al triangolo principale.
C'è da aspettarsi, quindi, un peso interessante per quanto riguarda il telaio..
Quando vedremo la nuova Bottecchia prototipo in versione definitiva?
Rimanete sintonizzati!
Per maggiori informazioni: bottecchia.com
Foto in apertura: Eicma
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.
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