La voglia di essere unica, da 22 anni. Una bici che accende il desiderio di tanti appassionati al punto da diventare iconica grazie a quel design asimmetrico votato all’alta ingegneria. Vista in anteprima alla vigilia del Giro del Delfinato (QUI la nostra news), ora Pinarello presenta la nuova Dogma F. La generazione numero nove rimane fedele alla sua identità e non tradisce il carattere racing.

Nuova Dogma F

Una bici che è stata sviluppata con e per il team Ineos Grenadiers dove a fare la differenza sono i dettagli.

Non lasciatevi ingannare dall’apparenza: così come successo per il “salto” tra F12 e Dogma F, Pinarello non stravolge le forme.
A guardar bene però c’è tanto di nuovo e come sempre a guidare lo sviluppo c’è prima di tutto la ricerca dell’eccellenza.



Tour de France 2022: la genesi

La nuova Dogma F viene concepita grazie ai dati raccolti attorno le prestazioni di Geraint Thomas al Tour de France 2022 (velocità, potenza espressa, coppia, velocità del vento, etc.), tappe a cronometro escluse.

Un’edizione che Mister G ha concluso al 3° posto a 7’22” da Jonas Vingegaard (foto sotto).

Foto: A.S.O. / Charly Lopez

A conclusione della Grande Boucle il team performance della squadra britannica guidato da Scott Drawer e coadiuvato da Luca Oggiano, Principal Aerodynamicist, condensa tutti i numeri raccolti in una matrice dati.

Ciò che emerge a seguito di simulazioni in ambiente cloud computing è una chiara rilevanza della componente aerodinamica sulla prestazione nell’arco delle tre settimane anche in concomitanza di tappe con arrivo in salita o con parecchio dislivello.
Un rapporto, quello tra aerodinamica e peso, che nel “caso Thomas” si avvicina anche al 50-50.

Nuova Dogma F

Pinarello riprende la ricerca scientifica e in puro stile Ineos Grenadiers (il rapporto di collaborazione è stato rinnovato per altri quattro anni), gioca i dati sul piano dei guadagni marginali.

Nuova Dogma F

Risultato: la nuova Dogma F è più leggera di 108 gr rispetto al kit telaio della precedente generazione (telaio, forcella, manubrio e reggisella).

Ciò che conta di più, però, è la riduzione del coefficiente aerodinamico complessivo (CDA) spalmato sulla durata di un Grande Giro: meno 0,2%.

Se vi sembra poco, pensate che questo valore equivale ad un ulteriore risparmio di peso sulla bici pari a 175 gr. Un guadagno che nasce dalla sinergia di otto diverse innovazioni.

Nuova Dogma F
Da Ineos a Ineos. Carlos Rodriguez vince la 7° tappa del Giro del Delfinato 2024. Prima vittoria per la nuova Dogma F. Foto: A.S.O. / Billy Ceusters

Nuova Dogma F: un’anima inedita

I piccoli-grandi cambiamenti partono dalla fibra di carbonio Toray.
Per la prima volta un tessuto della serie MX, utilizzato fino ad oggi sui progetti speciali X-Light e su alcune bici team Ineos, viene implementato nella produzione di serie.

Cambia il paradigma rispetto alla fibra T1100G (utilizzata su Dogma X e Dogma F MY23), un composito di derivazione aerospaziale che presenta “la resistenza alla trazione più alta al mondo” e che lascia sul piatto qualcosa in termini di elasticità.

Viceversa la fibra di carbonio M40X presenta il miglior rapporto resistenza/modulo di trazione (vedi grafico sotto) ad oggi esistente.

Una qualità complessiva che unita alle recenti nanotecnologie permette di tutelare la prestazione, la rigidezza laterale, l’elasticità verticale, il peso e, non da ultimo, lo spessore del laminato.

La collocazione della fibra Torayca M40X nel rapporto tra modulo e resistenza. Fonte: Toray

Cosa significa tutto questo?

Premesso che un telaio non è mai costruito con un singolo tessuto, l’impiego della fibra Torayca M40X apre prima di tutto la strada a passaggi ruota più abbondanti che ora sono in grado di accogliere coperture con sezione massima pari a 30 mm (700x30c).

Nuova Dogma F

I risvolti tecnici di questa applicazione, però, sono ben più ampi e (forse) non del tutto marginali.

Nuova Dogma F

Obliquo più “magro” e indietro di 3,5°

Oltre ad essere ridotto nel suo profilo e nella sezione, il tubo obliquo è stato ruotato all’indietro di 3,5° rispetto alla generazione precedente, senza sacrificare l’incavo per il portaborraccia (vedi comparative sotto).

Nuova Dogma F

Aero-Keel design

Questo cambiamento ha dato vita ad una nuova scatola movimento centrale ancora più massiccia che riprende la sagoma a chiglia tipico delle imbarcazioni.

Nuova Dogma F

Il movimento centrale Aero-Keel, non a caso, diventa uno scivolo per l’aria. Una nuova costruzione che secondo i tecnici Pinarello si traduce in un miglioramento aerodinamico dell’1,2% rispetto alla “vecchia Dogma F”.
Invariato rispetto alla precedente generazione il BB Drop così come lo standard (BSA ITA).

Nuova Dogma F

Nodo di sterzo: completamente rifatto

La nuova Dogma F stravolge le specifiche tecniche della precedente piattaforma.

Il nuovo tubo di sterzo ellittico riduce l’impatto frontale di ben 8 mm (4 mm lato dx, 4 mm lato sx) rilanciando in chiave moderna il tipico design a clessidra con lieve bombatura frontale visto per la prima volta nel 2014 sulla Dogma F8.

Nuova Dogma F

Minor sezione frontale significa, ovviamente, minor resistenza aerodinamica in una zona piuttosto critica: una scelta che però pone dei limiti ai ruotismi della serie sterzo.

Pinarello ha così ridisegnato il cannotto forcella, il passaggio cavi (che da laterale passa a frontale), il tutto accompagnato da cuscinetti più larghi nella parte inferiore e più stretti nella parte superiore (1.5” sotto e 1’1/4” sopra).

Nuova forcella Onda

I cambiamenti legati al nodo di sterzo innescano inevitabili “riflessi”.

Il design Onda da 25 anni contribuisce a rendere esclusive le bici Pinarello: con la Dogma F 2025 viene introdotta una nuova forcella dotata di steli più sottili ed un cannotto più schiacciato.

Nuova Dogma F

Cambia anche il rake (o aggetto) che passa da 43 a 47 mm per migliorare la guidabilità in discesa.
Una specifica testata sul campo e approvata dal team Ineos grazie a lotti di produzione limitati ad uso esclusivo.

Nuova Dogma F

Perni passanti carenati

Altra piccola grande rivoluzione sono i perni passanti chiusi, ovvero, completamente carenati sul lato destro della bici che presentano un profilo leggermente ridotto.
Estetica, ma non solo: altro dettaglio a servizio dell’aerodinamica.

Non spaventatevi: in termini pratici non cambia nulla quando bisogna smontare le ruote.

Nuova Dogma F

Nuova Dogma F

Morsetto reggisella protetto ed elegante

Ultima chicca prima del gran finale.

La nuova Dogma F non stravolge la procedura di serraggio del reggisella, che avviene sempre tramite due viti poste nella porzione posteriore del tubo piantone. Ora, però, il morsetto è completamente “affogato” nel telaio: significa che la piastra superiore del sistema non è più a vista.

Ciò ha permesso di chiudere il telaio al fine di proteggere il meccanismo da sudore e detriti agevolando così la manutenzione oltre a ridurre il rischio di scalfiture del reggisella.

Altra novità riguarda l’introduzione del reggisella a testa dritta (0° offset), ora disponibile di serie.

Dogma F 2025: nuovo manubrio Talon Ultra Fast

La rivisitazione del nodo di sterzo e delle sue specifiche ha richiesto inevitabilmente lo sviluppo di un nuovo manubrio.

Arriva così il nuovo manubrio integrato Most Talon Ultra Fast, ovviamente, in fibra di carbonio. Le differenze con il Most Talon Ultra Light (a sinistra nella comparativa sotto) sono fin da subito evidenti.

Barra superiore e attacco più sottile (inclinazione -8°) con la curva dotata di un leggero angolo esterno (flare 7°) che si sviluppa a partire dalla zona poco sotto il serraggio dei corpi comando.

Rispetto al Talon Ultra Light (utilizzato su Dogma F MY23 e Dogma X) il Talon Ultra Fast aggiunge un’opzione per quanto riguarda la larghezza della piega (400 mm esterno/esterno, vedi tabella sotto).

Nuova Dogma F

Altra importante variazione è a larghezza a livello delle leve: più stretta di due centimetri rispetto al precedente manubrio (vedi tabella sotto).

Sostanzialmente invariati reach e drop.

Allestimenti, pesi e prezzi

La nuova Dogma F viene proposta in ben 11 taglie.

Gli allestimenti sono tutti di alta gamma a partire dai gruppi trasmissione: Shimano Dura-Ace R9200 Di2, Sram Red AXS e Campagnolo Super Record Wireless.

Il tutto abbinato a ruote DT Swiss ARC 1400 DICUT 50, Princeton Peak 4550 o Campagnolo Bora WTO 45.

A partire da questa generazione viene dismesso il rim brake il cui telaio continuerà ad essere proposto secondo le specifiche della generazione precedente.

Le opzioni colore sono in tutto sei e prevedono l’alternanza di finiture lucide e opache con decalcomanie specchiate o opache.

La verniciatura Luxter, metalizzata-perlata, caratterizzata da pigmenti a scaglie multistrato (nelle foto di questo articolo la versione Luxter Red Gold), restituisce sfumature cangianti che sanno catturare l’attenzione.

Peso

Pinarello comunica i dati rilevati in tre differenti allestimenti (rif. taglia 53 senza pedali).

Dogma F Sram Red AXS + Princeton Peak 4550: 6,63 kg
Dogma F Shimano Dura-Ace + Princeton Peak 4550: 6,77 kg
Dogma F Campagnolo Super Record Wireless + Bora WTO 45: 6,88 kg

Prezzo

Dogma F Shimano Dura-Ace + DT Swiss ARC 1400 DICUT 50: 14.200 euro (con misuratore di potenza 15.200 euro)
Dogma F Shimano Dura-Ace + Princeton Peak 4550: 14.500 euro (con misuratore di potenza 15.500 euro)

Dogma F Sram Red AXS + DT Swiss ARC 1400 DICUT 50: 14.700 euro
Dogma F Sram Red AXS + Princeton Peak 4550: 15.000 euro

Dogma F Campagnolo Super Record Wireless + Bora WTO 45: 16.000 euro

Kit telaio (telaio+forcella+reggisella): 6.300 euro

Dietro al nuovo progetto Dogma F c’è sempre la “scheda madre” Fausto Pinarello. Foto: Pinarello/Alex Luise

Nuova Dogma F: prime impressioni in sella

Ho avuto la possibilità di provare questa nuova bici lungo un itinerario esigente: il giro dei quattro passi da Colfosco (BZ). Partenza con il sole arrivo sotto una timida pioggia, strada umida.

Il giorno precedente avevo coperto il medesimo itinerario in sella alla Pinarello Dogma X.

Foto: Pinarello/Alex Luise

Sono alto 167 cm e come per la Dogma X ho scelto la taglia 46,5 cm con manubrio Talon Ultra Fast 120-420 mm. La versione test era dotata di gruppo Shimano Dura-Ace e ruote Princeton Peak 4550.

Nuova Dogma F
Foto: Pinarello/Alex Luise

Il cambio di assetto rispetto alla sorella endurance è evidente.
Sulla mia taglia l’angolo piantone è più aperto di 0,4°, idem per l’angolo di sterzo (71,4° contro i 70,5° della Dogma X).
La sensazione è quella di essere più proiettati in avanti, verso il mozzo anteriore, in pieno stile racing.

E infatti fin dalle prime pedalate in salita l’impressione è quella di avere una bici più pronta e reattiva sul cambio di ritmo. Forse anche troppo per chi non è abituato a gestire certe biciclette.

Nuova Dogma F
Foto: Pinarello/Alex Luise

Le sezioni ridotte del manubrio si percepiscono subito al tatto e diventano evidenti quando si pedala seduti in presa alta.

Un plus che sarà gradito da tutti coloro che come me hanno le mani piccole.

Foto: Pinarello/Alex Luise

In discesa la Dogma F si guida che è un piacere: se avete uno stile pulito e deciso non farete certo fatica ad entrare in sintonia con il mezzo.

Precisa negli ingressi in curva, subito pronta ad un nuovo cambio di direzione o ad essere raddrizzata per proseguire la marcia. La percezione è quella di avere una bici “leggera” e rigida al punto giusto nella zona di sterzo a differenza di altre bici da competizione che hanno bisogno di più contrasto per opporsi a forze centrifughe in curva.

È solo un caso che la guidabilità della Dogma F su questo terreno sia un pregio tecnico universalmente riconosciuto?

Foto: Pinarello/Alex Luise

In salita anche su pendenze a doppia cifra tendo quasi sempre a pedalare seduto.

In questo frangente rispetto alla Dogma X (che ricordiamo utilizza il carbonio Torayca T1100) ho rilevato qualcosa di diverso là sotto.
Una differenza difficile da quantificare: l’impressione però è quella di avere sotto il sedere una scatola movimento centrale granitica e solida pronta ad accogliere ogni watt in fase di massima spinta.
Merito anche delle dimensioni maggiorate rispetto al passato.

Unico neo le ruote Princeton (canale interno 21 mm, copertura da 28 mm): più suscettibili alle turbolenze frontali in uscita dalla scia rispetto ad altre ruote dotate di cerchio con profilo tradizionale e altezza ben superiore.

Sui passi dolomitici la gomma da 30 mm non avrebbe sfigurato affatto.

Nuova Dogma F
Foto: Pinarello/Alex Luise

In conclusione, a mio avviso, al di là del valore economico la nuova Dogma F fa parte della categoria “oggetti pericolosi”.
Si tratta di un “giocattolino” che nella mani dei ciclisti esperti e degli scalatori che amano viaggiare sui pedali si farà sicuramente apprezzare.

Viceversa l’elevata reattività e la sensibilità complessiva del mezzo finirà per dare l’impressione di essere in sella ad un cavallo un po’ irrequieto a tutti coloro che non sono abituati a bici racing.

In quest’ultimo caso, se volete rimanere all’interno della gamma Pinarello, meglio valutare la Dogma X anche a costo di sacrificare quell’appeal che lega da sempre la serie Dogma F al mondo dei pro’.

Per maggiori informazioni: pinarello.com/it

QUI tutte le nostre news, i test e gli approfondimenti riguardanti Pinarello.

La nuova Dogma F viene presentata a pochi mesi dalla sorella Dogma X, bici endurance che non perde di vista quel DNA racing che ha reso celebre questa icona griffata Pinarello. Qui sotto tutti i dettagli.

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