Obbligo di assicurazione per le biciclette: cosa c'è di vero?

Veronica Micozzi
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Obbligo di assicurazione per le biciclette: cosa c'è di vero?

Veronica Micozzi
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Davvero pagheremo l’assicurazione per le biciclette e i monopattini elettrici?
Nei giorni scorsi molti organi di stampa e siti specializzati hanno diffuso questa notizia, a titolo di esempio vi citiamo gli articoli di Rainews.it e di Quattroruote.it.

Vediamo allora di capirne qualcosa in più...

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Tutto inizia con una direttiva europea...

Ad innescare il dibattito è stato il ministro delle Infrastrutture Salvini già un paio di mesi fa quando in un question time alla Camera, parlando di sicurezza stradale, annunciò “assicurazione, freccia e targa obbligatoria per le bici ed i monopattini”.
Lo abbiamo già raccontato in questo articolo...

In realtà, tutto ha inizio con una direttiva europea - la 2021/2118 - che riguarda “l’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità”.
L’obiettivo della direttiva è soprattutto quello di garantire la parità di tutela minima delle persone lese a seguito di incidenti derivanti dalla circolazione stradale in tutto il territorio dell'Unione europea. In parole semplici, il testo europeo rafforza i diritti delle vittime di incidenti automobilistici e introduce strumenti indipendenti di confronto dei prezzi dell'assicurazione.

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Foto: Zerosbattiinbici

In Italia: lo schema di decreto e le reazioni

La direttiva deve essere recepita dagli Stati dell’UE entro il 23 dicembre 2023 e il Consiglio dei Ministri italiano, nella seduta del 3 agosto scorso ha approvato, in via preliminare, uno schema di decreto legislativo in cui recepisce tale direttiva.

Nel testo licenziato dal Consiglio dei Ministri pochi giorni fa - che, ricordiamolo, non è ancora legge - si nota effettivamente che tra i veicoli per cui scatta l’obbligo di copertura assicurativa ci sono i “veicoli elettrici leggeri”.
Quali sono non è specificato e anzi dovranno essere individuati da un apposito decreto del Ministero delle imprese e del Made in Italy di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

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La pagina del decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri in cui si parla dei veicoli elettrici leggeri

Nella direttiva europea originaria, invece, si definiscono veicoli soggetti ad assicurazione soltanto quelli azionati esclusivamente da una forza meccanica.
In particolare, si specifica che per veicolo ai fini della direttiva si intende:
a) qualsiasi autoveicolo azionato esclusivamente da una forza meccanica che circola sul suolo ma non su rotaia, con:
- una velocità di progetto massima superiore a 25 km/h;
- o un peso netto massimo superiore a 25 kg e una velocità di progetto massima superiore a 14 km/h;
b) qualsiasi rimorchio destinato ad essere utilizzato con un veicolo di cui alla lettera a), a prescindere che sia ad esso agganciato o meno.

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Da questa definizione sembrerebbe che le biciclette, sia elettriche sia muscolari, siano escluse ed infatti l’ANCMA, l’associazione dei produttori di biciclette e moto, si appella a questa definizione e in una nota, diffusa l’altro ieri, sottolinea che “dall’Europa non arriva assolutamente alcun obbligo assicurativo per bici ed e-bike”.
Ancma dichiara che dalla lettura della direttiva emerge chiaramente che il provvedimento riguarda i veicoli azionati esclusivamente da una forza meccanica, quindi da un motore. Non c’è riferimento ad alcun obbligo assicurativo per le biciclette a pedalata assistita, né tantomeno per le biciclette muscolari – i cui funzionamenti sono determinati primariamente dall’azione della forza muscolare, assistita nel caso delle e-bike da una forza meccanica che si interrompe sempre in assenza della prima.

I produttori di biciclette non nascondono comunque preoccupazione per la prospettiva di una assicurazione obbligatoria per le e-bike, “un mercato che solo l’anno scorso ha generato un volume d’affari di oltre 3,2 miliari di euro”.

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Ad onor del vero, nelle considerazioni generali della direttiva europea non si esclude esplicitamente che gli Stati membri possano estendere l’assicurazione di responsabilità civile anche a “qualsiasi attrezzatura a motore utilizzata sul suolo” non rientrante nella definizione di veicolo data nella direttiva stessa. L’obbligo però riguarda solo i veicoli propriamente definiti, come abbiamo riportato sopra.

Ciò significa che effettivamente la normativa italiana potrebbe estendere l’obbligo di assicurazione anche ad altri tipi di veicoli elettrici ma al momento attuale dire che biciclette elettriche e monopattini elettrici saranno soggetti a quest’obbligo rientra ancora nel campo delle ipotesi.

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Assicurazione sì o no?

Ciò che sappiamo con certezza ad oggi:
1 - lo schema di decreto legislativo licenziato dal Consiglio dei ministri deve ancora essere discusso in Parlamento, dove, naturalmente, potrà essere soggetto a modifiche
2 - in ogni caso, i veicoli elettrici leggeri di cui parla la bozza di decreto devono essere ancora individuati e sono rimandati ad un successivo decreto ministeriale
3 - almeno per quest’anno non ci sarà nessuna assicurazione da pagare per i possessori di biciclette o e-bike di qualsiasi tipo.

Infine, ci permettiamo una considerazione a margine: come ci raccontano purtroppo le cronache, gli utenti di biciclette, siano esse elettriche oppure no, si trovano spesso ad essere le vittime, e non gli autori, di incidenti e di scontri con altri autoveicoli Sono di certo molto meno portati a causare lesioni significative alle persone o danni significativi alle cose, rispetto ad esempio alle autovetture o agli autocarri.

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Siamo proprio sicuri che l’introduzione dell’obbligo assicurativo sia il provvedimento più urgente, soprattutto in un paese dove la cosiddetta “mobilità dolce” è ancora tutta da costruire?

Se volete leggere per intero la direttiva europea, la potete trovare qui.

Qui invece tutti gli articoli presenti nel nostro archivio relativi alla sicurezza stradale.

(Foto di apertura: Zerosbattiinbici)

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Sull'autore
Veronica Micozzi

Mi piace leggere, scrivere, ascoltare. Mi piacciono le storie. Mi piace lo sport. Mi piacciono le novità. Mi piace la sana follia che anima i seguaci della bici. E credo di aver capito perché vi (ci) piace tanto la bicicletta, al di là della tecnica, delle capacità, dell’agonismo: è per quella libertà, o illusione, di poter andare ovunque, di poter raggiungere qualsiasi vetta, di poter superare i propri limiti che solo le due ruote sanno regalarti…

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