Freno a disco o freno a pattino?
Il tempo passa, ma il dibattito è sempre vivo.
Anzi, ha ripreso ancora più vigore dopo che Van Aert ha conquistato la Strade Bianche e la Milano-Sanremo in sella ad una Bianchi Oltre XR4 con freno tradizionale, scatenando accese discussioni sui social tra i “sostenitori” del freno a disco e quelli del freno tradizionale.
Ormai, più che un fattore tecnico, sembra diventata quasi una questione di principio…
Noi di BiciDaStrata.it negli ultimi mesi abbiamo tessuto spesso le lodi delle bici con freno a disco, non tanto, e non solo, perché la frenata è indiscutibilmente più potente e più sicura, ma anche perché le moderne bici disc propongono novità tecniche (perni passanti, ruote con canale largo, passaggio ruota più ampio) che le rendono più sicure, più facili da guidare, più divertenti.
Più test facciamo, più siamo convinti della nostra idea.
Tuttavia, come in tutte le cose, ci sono anche dei lati “negativi”.
In questo articolo, senza voler fare polemica, cercheremo proprio di analizzare quali sono gli aspetti che spingono ancora molti appassionati ad essere scettici nei confronti del freno a disco.
Ma cercheremo anche di capire quali di questi aspetti hanno davvero senso e quali no…
I DISCHI NON SONO INDISPENSABILI, MA…
E’ vero, i freni a disco non sono indispensabili.
Nel senso che fino a poco tempo fa abbiamo pedalato senza problemi su bici con freno tradizionale, affrontando qualsiasi discesa.
Ed è anche vero che i primi modelli di bici con freno a disco, lanciati sul mercato qualche anno fa, presentavano alcuni “problemini”, poiché si trattava di telai concepiti per il freno a pattino e riadattati per il disco.
Oggi, però, siamo giunti alla seconda o terza generazione di bici disc e molti di quei problemi sono stati risolti, grazie a telai, forcelle e ruote concepiti in modo specifico.
Alcuni vantaggi, sulle attuali bici disc, sono innegabili, non solo sul bagnato:
- frenata più potente e modulabile, che fa la differenza specie nelle discese tecniche e molto ripide;
- spazio di arresto ridotto, utile non solo per staccare più lunghi, ma soprattutto per affrontare eventuali condizioni di emergenza;
- minore rischio di surriscaldamento del cerchio, che ha sdoganato definitivamente i cerchi in carbonio per tubless e copertoncino (che con il freno a pattino hanno storicamente sempre dato parecchi problemi).
Dunque, è vero che sulle bici da corsa i freni a disco non sono indispensabili, ma visto che (almeno sulle bici di media-alta gamma, dove anche i pesi oggi sono molto contenuti) non hanno più particolari controindicazioni, ha senso privarsi degli evidenti vantaggi che sono in grado di offrire?
NON TUTTI I PRO’ USANO IL DISCO
I Pro’ fanno della bici un uso molto diverso, e più estremo, rispetto a qualsiasi amatore o cicloturista.
Ma da che mondo è mondo le scelte dei corridori influiscono non poco sul mercato e sulle scelte del consumatore finale.
Non è un caso che i principali brand facciano a gara per accaparrarsi la sponsorizzazione tecnica degli atleti più forti e seguiti.
Dei motivi per cui non tutti i professionisti vogliano utilizzare il freno a disco abbiamo parlato in modo approfondito nell’articolo che trovate qui in basso.
Strade Bianche senza freni a disco: 1º e 2º classificato con freni tradizionali, perché?
Tuttavia, ci sembra doveroso ricordare due cose fondamentali:
1- il 90% degli amatori non ha le capacità di guida dei professionisti;
2- Van Aert non ha vinto Sanremo e Strade Bianche perché non aveva il disco, così come Fuglsang non ha vinto il Lombardia perché lo aveva.
Più in generale, nelle gare dei Pro’, quasi mai la vittoria o la sconfitta sono determinate dal sistema frenante, ma dal livello di condizione atletica e psicologica, oltre che da contingenze più o meno favorevoli che si vengono a creare durante la gara.
IL CICLISMO SU STRADA E’ UNO SPORT CONSERVATORE
Il ciclismo in generale, ma più nello specifico il ciclismo su strada, è un mondo molto conservatore.
Storicamente, anche innovazioni e scelte che oggi diamo quasi per scontate, hanno fatto fatica ad imporsi.
Alcuni esempi eclatanti?
I pedali a sgancio rapido, che sono stati subito sposati con entusiasmo da molti professionisti, ma visti con scetticismo da altri.
Oggi chi penserebbe di farne a meno?
L’utilizzo del casco, che non possiamo considerare un’innovazione tecnica, ma comunque un dispositivo di sicurezza indispensabile.
I meno giovani ricorderanno le grandi resistenze dei corridori all’uso obbligatorio del casco in gara.
Oggi, nel rivedere le immagini di volate o discese a rotta di collo di qualche decennio fa, senza casco, ci viene la pelle d'oca...
Ma di esempi ne potremmo fare molti altri: i telai in carbonio, le pieghe manubrio compact, le guarniture compact, le gomme di sezione più larga.
Oppure, per chi conosce un po’ il mondo della Mtb, il passaggio dalle ruote da 26” a quelle da 29”. E’ solo una trovata di marketing, si diceva.
Poi tutti i bikers sanno com'è andata a finire…
PESO
Il peso è l’unico dato oggettivo a sfavore del disco.
Chi mette la leggerezza davanti a tutto farà sempre fatica a digerire le bici disc.
Sulle specialissime top di gamma abbiamo un delta a favore del rim brake che va dai 300 ai 500 grammi, anche se una parte di questa differenza è compensata dalla maggiore rigidità torsionale.
A livello professionistico, inoltre, l’importante è riuscire a produrre bici che si aggirino sui 6,8 kg, tutto compreso. Difficile, ma non impossibile.
Il problema, invece, si fa un po’ più importante sui modelli di media e bassa gamma, poiché in alcuni casi abbiamo ancora dei pesi davvero poco appetibili…
PREZZO
Insieme al peso, e strettamente connesso con esso, rappresenta ad oggi il limite più grosso alla definitiva affermazione delle bici con freno a disco.
Per acquistare una bici disc con un peso inferiore ai 7,5 kg bisogna spendere diverse migliaia di euro.
Senza dimenticare che è stato il mercato stesso a insistere per anni sull’importanza della leggerezza, facendoci “percepire” bici di quel peso come bici pesanti.
Chi possiede una bici rim brake di alto livello, magari superleggera e montata bene, ci penserà due volte prima di cambiarla con una disc, soprattutto se non ha budget enormi da spendere.
MANUTENZIONE
E’ un’altra delle “paure” degli scettici del disco, ma in realtà si tratta di un falso problema.
E’ vero, una o due volte l’anno c’è da prevedere uno spurgo dell’impianto.
Ma anche con i freni tradizionali, per farli funzionare bene, andavano cambiate corde e guaine almeno una volta l'anno.
In molti non sono in grado di fare lo spurgo, così come non erano in grado di sostituire corde e guaine.
La sostituzione delle pasticche freno, invece, non è posi così difficile rispetto alla sostituzione dei pattini, basta solo farsi spiegare come fare.
E i costi?
Se paragoniamo i prezzi delle pasticche freno a quello di una coppia di pattini per cerchi in alluminio, allora sono più alti.
Ma se ragioniamo su pattini per cerchi in carbonio, parliamo di cifre molto simili tra loro…
Occhio, invece, ai rumorini.
Se proprio li odiate, pensateci due volte prima di passare al disco, perché sebbene gli impianti abbiano fatto passi da gigante, ogni tanto vi potrebbe capitare di sentire lo “Zin Zin” provocato dallo sfregamento delle pasticche sul disco, specie al termini di discese lunghe.
VUOI COMPRARE UNA BICI SENZA DISCO? OK, MA…
In conclusione, ad oggi il freno a disco ha tanti vantaggi, ma ancora qualche limite.
Tuttavia, anche se non lo considerate indispensabile, ha senso acquistare una bici nuova senza freno a disco?
A nostro avviso, ragionando da un punto di vista prettamente commerciale, no.
A meno che non pensiate di tenerla per parecchio tempo, non preoccupandovi di quello che sarà il suo valore come usato in futuro.
Il mercato ha preso una direzione precisa e nei prossimi anni la maggioranza dei modelli sarà esclusivamente per freno a disco, quindi è questa la realtà con cui bisognerà fare i conti.
Se proprio le bici disc non vi vanno giù, il nostro consiglio è di cercare qualche occasione in fine serie, cercando di spuntare sconti importanti, oppure rivolgersi al mercato dell'usato, dove attualmente è possibile trovare bici per freno tradizionale a prezzi stracciati.
QUI trovate tutti gli altri articoli dedicati al freno a disco pubblicati su BiciDaStrada.it
QUI invece altri consigli tecnici.
Condividi con
Tags
Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.