Nella tappa di Bologna spettacolo doveva essere e spettacolo è stato, con Pogačar e Vingegaard che hanno distrutto il record del San Luca, classico arrivo del Giro dell’Emilia.

record del San Luca tour 2024
Foto facebook.com/Colnago / POOL Bernard Papon/SprintCycling

Al Tour 2024, per la prima volta, si stanno sfidando tra loro tutti i big: Pogačar, Vingegaard, Roglic ed Evenpoel, senza dimenticare Carapaz e Bernal. Oltre a Van der Poel e Van Aert. Nella prima vera sfida sulle rampe del San Luca, però, il fuoriclasse sloveno e il danese campione uscente hanno mostrato di essere ancora un gradino sopra gli altri. Evenepoel e Carapaz si sono difesi alla grande, Roglic un po’ meno, ma la salita di ieri era più da Classiche che da Grande Giro e il Tour ancora è lungo…

Sicuramente nelle prossime settimane ci sarà da divertirsi, ma per ora torniamo al record del San Luca.

La salita del San Luca

Il San Luca è da anni l’arrivo storico del Giro dell’Emilia. Al Tour 2024 si affrontava due volte prima di scendere in picchiata sul traguardo di Bologna.

Gli appassionati sanno che si tratta di un’ascesa dura e corta. Secondo i dati ufficiali del Gpm del Tour si tratta di 1,9 km al 10,6%. Se consideriamo anche il tratto finale meno duro, passiamo a 2,1 km al 9,7%.

Nel primo caso il Kom su Strava era di Michael Woods, che nel 2023 aveva fatto segnare il tempo di 5:27. Il “vero” record, però, era di Roglic (che non scarica dati su Strava), che nel 2019 aveva percorso i 2,1 km del segmento più lungo in 5:38.

record del San Luca
Foto A.S.O._Charly_Lopez

Il nuovo record sul San Luca di Pogačar e Vingegaard: i dati

Per non creare confusione facciamo riferimento al segmento Strava ufficiale del Tour de France, ma vi anticipiamo che i due fenomeni hanno battuto ampiamente anche il record di Roglic.

Le prestazioni sono paragonabili tra loro, sia perché la tappa di ieri aveva una lunghezza e un dislivello simile al Giro dell’Emilia, sia perché siamo a inizio Tour, quindi con gambe relativamente fresche (nonostante il caldo).

Pogačar e Vingegaard hanno percorso i 1.900 metri della salita in 5:09, cioè ben 18″ in meno rispetto a Woods. Ottime le prestazioni anche di Evenepoel e Carapaz.
La velocità media tenuta in salita in relazione alla pendenza è pazzesca: 22,2 km/h. A impressionare ancor di più, però, è stato il cambio di ritmo dei due, che sono scattati a molla, come se fino a quel momento fossero stati a 3/4 di gas (e probabilmente è così).

Considerate che nel momento di massimo sforzo Pogačar ha toccato i 39,5 km/h!

Tralasciamo i dati relativi alla VAM, che su una salita così breve sono poco significativi, e focalizziamoci sui watt. I due non scaricano i valori di potenza, che però sono stimabili grazie alla prestazione di Van Gils. Il giovane belga, che è poco più leggero di Pogačar, è salito a 464 watt medi (circa 7,4 w/kg) beccandosi 19″ di distacco su una salita di poco più di 5′.
Per i due fenomeni possiamo stimare circa 7,9 w/kg sui 5′, con Tadej che dovrebbe aver espresso intorno ai 500 watt medi. In tutta onestà non pensavamo che Vingegaard fosse già a questo livello, specie su un’ascesa più adatta a Tadej, Evenepoel e Roglic che a lui…

Vingegaard è un fenomeno, ma forse nemmeno lui si aspettava di essere a questo livello, specie su una salita in cui conta tanto l’esplosività. Andrà in crescendo oppure, come Tadej lo scorso anno, la preparazione approssimativa lo porterà ad un calo nella terza settimana? Foto facebook.com/vismaleaseabike

Per la cronaca, se prendiamo a riferimento il segmento più lungo, quello di 2,1 km, Pogačar e Vingegaard hanno impiegato 5:25, vale a dire 13″ in meno rispetto al record di Roglic del 2019 (che dunque ieri è salito non lontano dai suoi valori).

Per tutte le classifiche del Tour: letour.fr/en/stage-2
QUI invece trovate l’attività di Tadej su Strava.

Foto d’apertura instagram.com/colnagoworld @jeredgruber@alenmilavec